Avete presente le regole che devi seguire quando compri un mogwai per Natale, altrimenti si trasforma in un gremlin?
Ecco, alcune regole vanno seguite anche per guardare The Irishman, o meglio per come NON guardare The Irishman, altrimenti a trasformarsi in un gremlin è Martin Scorsese.
Quali sono queste regole?
Scopriamolo insieme.
The Irishman
Regia: Martin Scorsese
Cast: Robert De Niro, Joe Pesci, Al Pacino, Bobby Cannavale, Ray Romano, Harvey Keitel, Stephen Graham, Jack Huston, Anna Paquin, Jesse Plemons
- Prima regola: Mai fare un confronto tra un film di Martin Scorsese e un film del Marvel Cinematic Universe
Com'è ormai ampiamente noto, Martin Scorsese non è esattamente il fan numero 1 dei film della Marvel. Non i cinecomics in generale, o le pellicole tratte dai fumetti in generale, meglio precisare. Scommetto ad esempio che a Martin è piaciuto un sacco Joker, il film più scorsesiano dell'anno, escluso The Irishman. Martin non regge i film dell'MCU (Marvel Cinematic Universe), secondo lui "quello non è cinema. Davvero, per quanto siano fatti bene, con attori che fanno del loro meglio in quelle circostanze, la cosa più vicina a cui mi fanno pensare sono i parchi di divertimento. Non è il cinema di quegli esseri umani che cercano di trasmettere esperienze emotive e psicologiche gli uni agli altri". Di recente ha inoltre rincarato la dose aggiunto che secondo lui sono tutti uguali: "Ne ho visti uno o due, basta così. Perché è la stessa cosa più e più volte".
Fondamentalmente nella battaglia Scorsese VS Marvel io sono #TeamScorsese. Per quanto mi sia piaciuto il recente Avengers: Endgame, più che di vero cinema si tratta di puro intrattenimento, quindi il paragone con i parchi di divertimento ci sta tutto. Così come il fatto che siano tutti più o meno simili è abbastanza vero, anche se forse il buon (in questo caso mica tanto buon) Martin per motivare le sue parole avrebbe dovuto vedere più di uno o due film. Anche perché se ne ha guardato solo uno, come fa a dire che sono tutti uguali?
Se Scorsese in questo caso nella sua analisi critica pecca un po' di superficialità e di mancanza di un'adeguata preparazione della materia, io che ne ho visti una quindicina posso comunque confermare che non ha mica tutti i torti.
"In realtà ho fatto tutta questa caciara solo perché voglio che la Marvel mi ingaggi per girare uno dei film della Fase 4, lo ammetto." |
Bene, quindi secondo me Martin Scorsese ha decisamente ragione. Siamo però così sicuri che i suoi film siano così distanti da quelli della Marvel?
Il suo ultimo lavoro The Irishman ha un titolo supereroistico simile ad Iron Man, è ricco di CGI (Computer-Generated Imagery) ed effetti speciali per ringiovanire Robert De Niro e gli altri attori del film, e può essere inserito all'interno dell'MCU, che in questo caso sta per Martin Cinematic Universe. Va riconosciuto a Scorsese di aver girato, nel corso della sua lunga carriera, film anche parecchio differenti tra loro. Guardando Hugo Cabret e Silence per esempio si fa fatica a riconoscere la mano dello stesso regista. C'è però da notare anche che i suoi "ganster movies" e i suoi film biografici non sono poi così distanti l'uno dall'altro. The Irishman richiama per certi aspetti Quei bravi ragazzi e The Departed - Il bene e il male, senza contare che ha uno stile classico molto classico che più classico non si può alla The Aviator e pare una versione girata al rallenty di The Wolf of Wall Street. Mettiamoci poi dentro anche quelle carrellate di cui è un maestro, un uso fortemente evocativo della colonna sonora e l'uso di suoi attori feticcio come Robert De Niro e Joe Pesci, e possiamo tranquillamente dire che The Irishman è un tipico film scorsesiano all'ennesima potenza. Un lavoro di gran classe che, per quanto sia "fatto bene", non è per niente originale. "La stessa cosa più e più volte", per dirla con le sue parole.
- Seconda regola: Mai guardare un film sul telefonino
Dopo un'uscita limitata per alcuni giorni nei cinema, The Irishman è stato distribuito in streaming su Netflix. Cosa che lo ha reso fruibile in modi anche parecchio distanti dalla visione in sala. Un utente ha persino espresso la sua volontà di guardarlo sul telefonino: "Vorrei un consiglio: mi piacerebbe guardare The Irishman sul mio smartphone durante un viaggio in autobus di 4 ore, ma ho il timore che Martin Scorsese appaia magicamente e mi dia un paio di sculacciate se solo provo a farlo".
L'account ufficiale di Twitter di Netflix gli ha risposto: "Sicuramente apparirà, ma invece di picchiarti si siederà vicino a te per l’intera durata del film, gli brilleranno gli occhi come quelli di un nonnino e ti dirà: ‘Va bene, figlio mio, il formato e la presentazione contano, ma è la tua esperienza artistica a contare, indipendentemente da come la vivrai'".
In realtà Martin Scorsese non la pensa proprio così. Negli scorsi giorni si è espresso sulla questione dichiarando in un'intervista a Rolling Stone: "Se volete vedere uno dei miei film, o in generale la maggior parte dei film, per favore non guardateli su un telefonino. Guardateli su un iPad, meglio se un grande iPad".
"Ok, mi avete sgamato. Sto guardando un film sul cellulare. Ed è pure un film della Marvel e mi piace anche!" |
- Terza regola: Mai spezzettare un film in più parti
Una cosa che mi preoccupava prima della visione di The Irishman era la sua durata monster: 3 ore e 29 minuti. Il fatto è che, se si fosse trattata di una roba leggera e adolescenziale, ce l'avrei anche potuta fare. Solo che i "ganster movies" non sono proprio il mio genere. C'ho messo anni prima di guardare Il padrino. Bello e tutto, eh, però, per quanto riconosca che è un gran film, non mi ha entusiasmato più di tanto e non m'è manco venuta voglia di guardare Il padrino - Parte II. Cosa che per la cronaca non ho ancora fatto e non ho intenzione di fare molto a breve. Dopo il western, il gangster è il genere che più faccio fatica a guardare. Capite quindi che 3 ore e mezza di film gangster mi spaventavano parecchio. Senza contare che ho adorato alcuni film di Martin Scorsese, come The Wolf of Wall Street e Taxi Driver e mi sono piaciuti parecchio pure The Aviator e Fuori orario, ma non mi posso considerare un suo fan assoluto e una manciata di suoi lavori recenti, come Hugo Cabret e il suo penultimo Silence, li ho trovati soporiferi.
"Ma cosa sta dicendo, questo Cannibal Kid?" |
Inoltre, c'era proprio il problema fisico di trovare 3 ore e mezzo di fila, senza il rischio di abbioccarsi nel corso della durata. Ho così temporeggiato qualche giorno. Ho preferito dare la precedenza ad altre più brevi visioni, come Chiara Ferragni - Unposted. E già solo questo credo che basti per far trasformare Martin in un gremlin.
"Chiara Ferragni - Unposted? No Maria. Io esco." |
Ho così pensato di spezzettare il film in due parti, solo che mi sembravano sempre troppo lunghe. Quindi pensavo di dividerlo in tre, ma ancora non ne ero soddisfatto. Ho così trovato un tipo sul web, tale Alexander Dunerfors Kardelo, che ha suddiviso The Irishman in quattro parti, della durata "umana" di 50 minuti circa l'una. Come episodi di una miniserie tv.
I created a viewing guide for everyone who thinks THE IRISHMAN is too damn long for one night. You're welcome! #scorsese #netflix #theirishman pic.twitter.com/sH06AxJ7he— Alexander Dunerfors Kardelo (@dunerfors) November 28, 2019
Me ne sono quindi sbattuto delle parole di Martin Scorsese, che in un'intervista a Entertainment Weekly ha specificato: "Il punto di questo film è l'accumulo dei dettagli. C'e' un effetto cumulativo alla fine del film, per via del quale devi vederlo dall'inizio alla fine in una sola sessione. Non c'è nulla di male con le serie, ma il mio film non è una serie".
Andando contro tutte le regole della visione di The Irishman, a parte la seconda, considerato che se non altro non ho guardato la pellicola su uno smart phone bensì su un PC a 17 pollici e pure in lingua originale, ho consumato The Irishman diviso in 4 puntate ed è forse per questo se c'è qualcosa che mi è sfuggito. L'effetto cumulativo di cui parla il regista un po' mi è mancato. In compenso devo dire che, avendo guardato il lavoro a piccole dosi, non ho sentito pesare così tanto la noia di cui hanno parlato alcuni utenti di Netflix. Credo che 3 ore e mezzo di gangster movie tutte di seguito mi avrebbero sfinito. Anche se devo dire che soprattutto la parte centrale, quella incentrata su Jimmy Hoffa (un Al Pacino bravissimo e magari anche da Oscar, ma troppo sopra le righe per i miei gusti), mi è risultata in ogni caso un pochino pesantuccia. E sarà sempre per la maniera sballata in cui l'ho visto se non ho trovato The Irishman il capolavoro di cui alcuni hanno parlato.
La cosa che ho apprezzato di più è il suo andamento simile a quello di C'era una volta in America di Sergio Leone. Solo che quel film è già stato fatto, e meglio, e a rendere ancora più forte il déjà vu ci pensa la presenza di Robert De Niro come protagonista. E a pensarci bene era presente pure Joe Pesci pure lì. Un Robert De Niro che almeno quest'anno è tornato a livelli recitativi finalmente ottimi, sia qua che in Joker. Le parti che ho trovato migliori in The Irishman inoltre sono quelle più relativamente "comedy". In particolare i dialoghi tarantiniani (non a caso Quentin Tarantino lo ha scelto come suo film preferito dell'anno) e i momenti ironici tra "vecchini" di Robert De Niro e un Joe Pesci fantastico che mi hanno ricordato la serie The Kominsky Method con Alan Arkin e Michael Douglas.
Vogliamo poi parlare dei dialoghi, o meglio dell'unico striminzito dialogo, di Anna Paquin?
Forse è la diabolica punizione di Scorsese nei confronti dell'attrice per essere così odiosa nelle serie True Blood e The Affair?
O forse, se non di maschilismo come hanno fatto alcuni, si può parlare di un film eccessivamente maschile, in cui il punto di vista femminile è messo troppo sotto silenzio, per non dire che è del tutto assente, ed è anche questo che rende la visione fredda, poco emozionante, priva di cuore?
"Posso dire ancora una cosa?" "Eh no, basta Anna. Stai un po' zitta." "Ok, scusate." |
Tornando al primo punto, c'è allora così tanta differenza tra i cinecomics fatti in serie, e i gangster movie fatti in serie? In mezzo a frasi tormentone e a stereotipi sugli italoamericani, riesce comunque a essere un buon gangster movie, ma pur sempre un classico gangster movie già visto e rivisto più volte, e sì che io di gangster movie non ne ho visti molti. Così come Martin Scorsese non ha visto molti cinecomics.
The Irishman è un film vecchio stile di quelli che oggi magari non se ne fanno più tanti, ma in passato ne sono già stati fatti a sufficienza. Un lavoro fuori dal tempo e fuori tempo massimo, incapace di offrire un punto di vista nuovo o in qualche modo differente sulla criminalità, come ad esempio fatto invece negli ultimi anni da Gomorra - La serie. Nonostante tutto quello che ho detto finora, alla fin fine non m'è manco dispiaciuto, però parlare di capolavoro mi sembra eccessivo. It is what it is.
(voto 6,5/10)
Mi sa che non gliela faccio, a rispettare tutte queste regole...
RispondiEliminaHai citato GOMORRA. Un buon esempio di gangster story. Bisognerà fare un confronto...
RispondiEliminaMagari inserendo un omicidio politico ad alto livello: come in THE IRISHMAN Frank uccide Hoffa, qui da noi si potrebbe ipotizzare che il nonno di Savastano è il responsabile della morte di Enrico Mattei
Uno Scorsese ostico, che ho faticato ad apprezzare a fondo fino all'ultima ora.
RispondiEliminaSenza dubbio la mano c'è tutta, ma rispetto ad altri suoi filmoni qualche difficoltà l'ho trovata anche io.
Il buon Martin può essere fiero di me. Visto in un'unica sera senza mai addormentarmi, e su una TV signitosa.
RispondiEliminaPerò non c'ho trovato il capolavoro che tanti gridano né una bellezza soggettiva capace di emozionarmi. Tutto fantastico a livello tecnico, un po' più confuso e urlato di quanto avrei voluto, ma arrivando da pomeriggi di Soprano e con poi Casinò per far pace, ecco... diciamo che i mafia-movie sono un filone che non fa troppo per me.
e niente ti riconfermi la capra cinematografica che ho sempre pensato tu fossi. Ti meriti davvero Endgame di sto cazzo
RispondiEliminaGran bel post! Condivido ogni parola, più o meno...
RispondiEliminaPer me che ho amato Silence, a differenza di molti altri, oltre a tutto quello sfornato da Scorsese, penso che sarà un'esperienza indimenticabile. Ma non ho ancora trovato il coraggio di farla...
RispondiElimina"Ok, mi avete sgamato. Sto guardando un film sul cellulare. Ed è pure un film della Marvel e mi piace anche!" Mi fai morire hahaha
RispondiEliminaA me è piaciuto tantissimo anche se Martin sarebbe deluso dato che ho spezzato il film in 3 parti (purtroppo la durata non mi ha permesso di guardalo in una sola sessione). Sono d’accordo sul MCU, però non è che i suoi gangster movies siano così diversi l’uno dall’altro. La differenza è la qualità: da una parte c’è puro intrattenimento, dall’altra vero cinema.
Nella maggior parte dei https://ilgeniodellostreaming.stream/drammatico/ film, dove Robert De Niro è stato girato, colpisce il pubblico ...
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