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giovedì 10 marzo 2011

La città incantata. E non parlo di Casale Monferrato

La città incantata
(Giappone 2001)
Titolo originale: Sen to Chihiro no kamikakushi
Regia: Hayao Miyazaki
Cast: Chihiro/Sen, Haku, Yubaba, Zeniba, Kamaji, Spirito senza volto
Genere: trip animato
Se ti piace guarda anche: Alice nel paese delle meraviglie, Coraline e la porta magica, Il mago di Oz, Il castello errante di Howl, Ponyo sulla scogliera, Principessa Mononoke

Trama semiseria
La città incantata è un viaggio mentale stile Alice nel paese delle meraviglie in versione giapponese. Se entrambi sono quindi perfetti per una visione sotto acidi, il nippo ha dalla sua una maggiore spiritualità e un più profondo senso del magico, laddove il mondo di Lewis Carroll era più che altro follia pura. Grande protagonista anche in questo caso è l’immaginazione infantile: è tutto un sogno nella mente della protagonista oppure la vicenda è reale? In ogni caso a fare la solita figura barbina sono gli adulti, soprattutto i genitori della ragazzina che entrano come sciagurati nello splendore della città abbandonata, si magnano senza rispetto il cibo degli spiriti e per punizione vengono trasformati in maiali. Per risolvere la complicata situazione, la giovane protagonista Chihiro si avventura così nella misteriosa città piena di spiriti, rane, maiali e streghe, ma ce la farà a tornare con i suoi genitori nel mondo dei vivi?

Recensione cannibale
Hayao Miyazaki è il fondatore dello storico studio d’animazione giapponese Studio Ghibli, è un regista, sceneggiatore, produttore, animatore, autore di fumetti pazzesco ed è considerato uno dei più grandi geni viventi. Non avevo mai visto un film di Hayao Miyazaki fino a pochi giorni fa. Coooooosa???
“Sacrilegio!”

Erano mesi, forse anni, che pianificavo di vedere qualcosa di suo ma per un motivo o per l’altro rimandavo sempre, fino a che ultimamente mi è tornata una notevole passione per il Giappone grazie al film Confessions. E qui i detrattori di quest’opera indigesta, chic e radicalmente radical-chic urleranno al
“Doppio sacrilegio!!”

In effetti Confessions e l’immaginario di Miyazaki hanno poco o nulla in comune tra loro a parte il paese di provenienza, ma tant’è, e così mi sono ritrovato finalmente a guardare il suo film probabilmente più famoso e celebrato, quel La città incantata vincitore dell’Orso d’oro e del premio Oscar che da tempo giaceva negli archivi polverosi e pieni di ragnatele del mio hard disk. Quand’ecco che folgorato dal ritorno di fiamma giapponese premo play e
“Banzai!”

L’incanto di questo film sta nelle piccole cose, nella costruzione dell’atmosfera. Sta nel vento che agita i capelli dei personaggi mostrandoci i loro tumulti interiori. Sta nella vita che contiene al suo interno. I luoghi sono così pieni di personaggi e di movimento che sembrano avere una vita propria anche all’infuori del film, anche all’infuori di ciò che ci viene mostrato. È questa la cosa più importante, il potere dell’immaginazione: dare vita a un mondo che va ben al di là delle 2 ore di film e può continuare indipendentemente per conto suo.

I dettagli sono fondamentali e anche i più piccoli particolari sono curati con estrema cura e genialità, come il ranocchio che in una scena si guarda intorno dopo essere caduto e che poi ritornerà sputato fuori dallo spirito senza volto. I personaggi riecheggiano Alice nel paese delle meraviglie, con la potente e malvagia strega Yubaba pazza e incazzosa sullo stile della Regina di cuori e il curioso uomo con mille braccia della caldaia che è una sorta di Brucaliffo meno saggio, mentre il misterioso spirito senza volto sembra uno Stregatto meno chiacchierone. Il drago volante alter-ego dello sfuggente Haku mi ha ricordato invece Falcor de La storia infinita, ma questa è un’altra storia ed è appunto infinita quindi meglio non cominciarla che sennò il post si fa troppo lungo.
Oltre ad animazioni estremamente curate e in grado di dare una reale vita ai personaggi, le stupende musiche di Joe Hisaishi (autore anche per Departures e per molti film di Takeshi "Beat" Kitano) vanno a comporre una delle soundtrack più affascinanti mai sentite e sono in grado di riecheggiare certi lavori di Nino Rota per Fellini. Ogni elemento è quindi ben calibrato e volto a creare stupore continuo, con una naturalezza e una semplicità però disarmanti.

La città incantata si materializza quando il cinema non è sogno, ma il sogno diventa cinema. E dopo questa minchiata marzulliana il mio corpo lentamente svanisce come quello di uno spirito.
“Arigato”
(voto 8,5)

19 commenti:

  1. Visto!
    E non parli nemmeno di Occhieppo Inferiore!

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  2. Ci mancava che non parlassi bene di questo gioiellino! ;)
    Ora che hai sdoganato il grandissimo Miyazaki, è ora che tu riscopra anche gli altri suoi lavori, Totoro in primis!

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  3. Mi ha fatto davvero sognare!
    E poi i disegni sono troppo belli...
    Spero di vedere presto qualcos'altro di suo, tempo permettendo!

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  4. Miyazaki è un grande autore, secondo il mio parere, perché riesce ad attingere a pieno dalla tradizione dell'animazione giapponese, trattando tematiche "da adulti" e non affogando nel buonismo occidentale, ma popola il suo immaginario di creature che sembrano uscite dai primi film della Disney!

    I suoi film, specialmente l'ultimo Ponyo, sono film SUI bambini e non PER bambini... e c'è una grande differenza!

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  5. Molto bello questo film!Da riscoprire anche gli altri!

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  6. Beh adesso mi aspetto che tu recuperi tutti i film che ha diretto Miyazaki e dico tutti!
    :)
    La città incantata mi piace tantissimo però il mio film preferito rimane Princess Mononoke, il primo suo che ho visto.

    http://almacattleya.blogspot.com/2011/01/princess-mononoke.html

    Per una rivisitazione dello Stregatto guardati Il mio vicino Totoro: il Nekobus è una delle rivisitazioni più riuscite dello Cheshire cat

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  7. adesso sì, penso di recuperare anche gli altri.
    mi sono già visto il castello errante di howl, molto ben fatto e interessante, però mi è piaciuto decisamente meno di questo... comunque ho fiducia in ponyo, totoro e la mononoke :)

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  8. i film di Miyazaki sono tutti stupendi ed indimenticabili. Per quanto riguarda l'animazione giapponese date un occhiata a Lamu the beatiful dreamer, non ve ne pentirete :D

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  9. capolavoro assoluto! Del sensei Myiazaky è di obbligaoria visione "Princess Mononoke", sublimazione massima della sua poetica!

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  10. Adesso mi aspetto altre recensioni su Miyazaki.

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  11. Capolavoro senza se e senza ma. Adesso sotto con "Laputa. il castello nel cielo".

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  12. Visto che siamo in tema di sacrilegio io dico che Porco Rosso mi ha fatto abbastanza cagare :asd:

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  13. Ah, al secondo posto domina inconstrastato "Porco rosso".

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  14. Il genio dell'animazione!

    http://misiamistrani.blogspot.com/

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  15. Io ti consiglio Il Castello errante di Howl e Princess Mononoke. Quando entri nel mondo di Miyazaki non ci esci più. E si capisce anche il perchè di tanto composto dolore.

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  16. io te li suggerisco tutti, a partire dal mitico lupin e il castello di cagliostro....

    scusa il ritardo con cui sono passato di qui, ma in questi giorni non ho molto tempo...

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