lunedì 6 giugno 2016

Zootropolis, le conigliette sono sempre le migliori





Zootropolis
(USA 2016)
Regia: Byron Howard, Rich Moore
Sceneggiatura: Jared Bush, Phil Johnston
Genere: animalo
Se ti piace guarda anche: Inside Out, Kung Fu Panda, Frozen

Devo essere il primo. Il primo coniglio che diventa poliziotto?
No, quella è la storia che racconta il film. Io devo essere il primo blogger a parlare male di Zootropolis.
Ce la posso fare?
Nessuno può mettere Cannibal in un angolo. Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Neanche a me. Ok? Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto.

Quando esce un nuovo lavoro Disney stanno tutti a gridare al “Capolavoro!” ed è successo pure in questo caso. Tutti come pecorelle a dire che “Beeeh-llo, che beeeh-llo!” e io che sono un lupo cattivo “Auuuuuuuuuuuuuu!” non ci volevo credere. Quando la gente grida al “Capolavoro!” per un nuovo Disney, io penso che le possibilità sono due:

1) Disney li ha pagati per farli dire ciò. Con soldi, visto che ne è piena, Zootropolis ad esempio ha già incassato circa un miliardo di dollari nel mondo. Oppure con pupazzi tenerosi. Se ti regalano un pupazzo teneroso di uno dei loro personaggi tenerosi, come fai poi a parlare male di un loro film?


2) La generazione dei critici e del pubblico di oggi non è più quella di una volta, cresciuta a randellate in testa e deprimenti film neorealisti. È una generazione cresciuta a pane, Nutella e pellicole Disney, quindi è mentalmente programmata per adorare questo genere di pellicole, che la fanno tornare, o sarebbe meglio dire regredire, allo stato infantile. Quando guardi un film Disney, è come se avessi ancora 7 anni e cantassi: “Once I was seven years old my momma told me, go make yourself some friends or you’ll be lonely”, come quel cazzo di gruppo danese di cui tra un anno non ci ricorderemo più manco il nome, anzi ce lo siamo scordati già adesso, ma che per il momento ha fatto una bella canzone.

Fin dalla prima scena, Zootropolis fa di tutto per farci regredire allo stato infantile, mettendo in scena una rappresentazione teatrale con dei piccoli cuccioli. E come si fa a resistere a una rappresentazione teatrale con dei piccoli cuccioli?
Bisogna essere dei mostri. Dei predatori. Oppure bisogna essere astuti, astuti come delle volpi.
Io che non sono astuto manco quanto un tenero coniglietto indifeso ci sono cascato in pieno. Fin da subito ho ceduto alla storia della coniglietta che vuole diventare poliziotta anche se ciò non è mai successo nella storia dell'animalità. È impossibile non identificarsi in lei, nel suo voler sfidare le maledette convenzioni comuni, i pregiudizi, i bulletti che ti dicono che certe cose non puoi e non devi farle. A tutti è capitato di avere a che fare con dei bulletti, nel corso della propria vita. Persino ai bulletti stessi che, prima di diventare tali, se la sono dovuta vedere con dei bulloni. Alla Disney, che è piena di gente astuta più delle volpi, sanno esattamente quali tasti premere.
Vogliamo poi parlare di quanto sia geniale la mossa di mettere come protagonista una coniglietta?
Andiamo, tutti adorano le conigliette.


Le idee geniali presenti all'interno di Zootropolis non finiscono però qui. Nei film Disney, e ormai più in generale in tutte le pellicole d'animazione, inseriscono quasi sempre quel personaggio minore che, almeno per una scena, ruba la scena ai protagonisti e diventa quello più citato e imitato al termine della visione dal pubblico, e non solo dai più piccoli. In questo caso tocca al bradipo Flash che lavora alla motorizzazione. Le sequenze in cui compare sono fa-vo-lo-se. Non saranno qualcosa di mai visto, visto che in Monsters University la lumaca giocava un ruolo simile, però sono comunque qualcosa di irresistibile.

"Bradipo Flash, qual è il tuo sito preferito?"

"Il...
mio...
sito...
preferito..."

"Nick, scommettiamo che è Pensieri Cannibali?"
"Non ne sarei così sicuro, coniglietta."

"è...
questo...
qua..."

"E sarebbe?"

"Il...
mio...
sito...
preferito...
si...
chiama...
pens..."

"Visto? Sta per dire Pensieri Cannibali!"
"Aspetta..."

Allora...
si...
chiama...
penso...
Le...
maratone..."

6 ORE DOPO...

"Le...
maratone...
di...
un...
bradipo...
cinefilo!"

"Tutto il giorno per dire un sito che non è attivo da mesi?"
"AHAHAH, ben ti sta a te e al tuo amato Pensieri Cannibali!"

"Bradipo...
anche...
se...
sei...
più...
lento...
di...
me...
torna...
a...
scrivere...
per...
favore!"

Fantastica pure la scena della protagonista che accende la radio e tutte le stazioni passano canzoni deprimenti. Un'altra piccola grande trovata è poi quella del banchetto dei film tarocchi.


Il tocco in più di Zootropolis è inoltre quando non gioca soltanto a far regredire lo spettatore allo stadio infantile, ma quando gli fa pensare di essere di fronte a una pellicola non solo per bambini, ma anche e soprattutto per adulti. In Zootropolis è presente una forte componente politica e al centro della sua storia mette chiaro e tondo un bel messaggio anti razzista. “È sbagliato marchiare tutti i predatori come selvaggi”, si dice nella pellicola e i riferimenti all'attualità si possono trovare in maniera evidente. Banali? Può darsi. Buonisti? Probabile. Io comunque farei vedere a ripetizione questo film a mo' di cura Ludovico a Donald Trump e Matteo Salvini.

E quindi?
Zootropolis è sembrato anche a me un filmone?
Invece di ululare come un lupo cattivo: “Auuuuuuuuu!” sto pure io a gridare al “Capolavoro!”?

Giammai! Avevo promesso che sarei stato il primo blogger a parlare male di Zootropolis e io le promesse le mantengo. I miei sogni, per quanto ridicoli possano essere, cerco di trasformarli in realtà. E allora non starò a stroncare Zootropolis perché è oggettivamente impossibile: la coniglietta è trooooooooppo teeeeeenera e il bradipo è un mito e alla fine si vuole bene pure alla volpe. Il film nel suo complesso inoltre fa ridere spesso, emoziona, è un ottimo intrattenimento che scivola via con piacere e fa persino riflettere.
Qualcosa però non va, e va detto. Tutta questa perfezione è persino eccessiva. L'alternarsi di momenti più movimentati con altri più quieti, di risate con momenti toccanti, di personaggi da amare con altri da odiare è così impeccabile che la sensazione di un prodotto costruito a tavolino apposta per piacere a tutti durante la visione diventa sempre più certezza. Zootropolis centra il suo obiettivo, quello di piacere a tutti, persino a me, eppure quella sensazione non va via...

Ci sono alcune cose poi che io avrei evitato: le scene di inseguimento, immancabili in tutte le produzioni Disney, io le avrei tagliate diciamo del 100%. Il personaggio del bovino fattone inoltre è francamente imbarazzante. Non ho capito se è per colpa del doppiaggio italiano di Paolo Ruffini, cosa probabile, però fa davvero pena.

"Questo film m'è piaciuto abbestia!"

La parte poliziesca della pellicola poi è piuttosto scontatella e la citazione de Il Padrino sarà anche simpatica e tutto e funziona sempre, però quanto è scontata? Era possibile citare un film e un personaggio più noti?
Credo di no.


Ultima cosa: la popstar Gazelle, alias spottone per rilanciare la carriera di Shakira, era proprio necessaria? La canzone “Try Everything”, benché scritta dall'ottima Sia, è piuttosto insopportabile. Eppure alla fine, quando tutti i fantastici personaggi della pellicola la ballano, finisci anche tu a canticchiarla e ti rendi conto che non c'è niente da fare. Disney, ti odio poi ti amo poi ti amo, poi ti odio, poi ti amo, sei grande, grande, grande come te sei grande solamente tu. Disney, sei diabolica. Disney, sei il bullo che ci dice cosa dobbiamo fare e che cosa ci deve piacere e noi possiamo opporci finché vogliamo, ma alla fine vinci tu.
(voto 7-/10)

E ora tutti a ballare e a cantare con questa bestialità di canzone di Shakira/Gazelle!

11 commenti:

  1. Devo vederlo, nonostante il mio noto odio verso l'animazione. :-D

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  2. Un altro film dell'immortale Disney da recuperare. :)

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  3. Dispiace anche ammé che il Bradipo Cinefilo non si faccia più vivo; purtroppo non è il solo...
    a furia di twittare battutine esili e legate alle mode degli ultimi 3 minuti la stirpe bloggesca rischia l'estinzione
    premesso ciò, BELLISSIMO IL POST

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  4. Molto divertente. Non esente da difetti: condivido quelli che hai citato, senza contare il doppio finale che un po' confonde (visto che fa regredire, bisogna tener conto della nostra nuova età mentale). Però divertente, tanto davvero.

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  5. Grande l'invito al Bradipo, e bella l'idea del post.
    Peccato che si sia d'accordo, alla fine, sul voto. ;)

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  6. Io sarò anche una di quelle persone cresciute a Nutella e classici Disney, ma sta di fatto che la Disney a fare quello che fa sia insuperabile e questa ne è la dimostrazione. Naturalmente ci sono film minori anche nella Disney, ma questo per la nuova generazione non è un passo indietro, è pieno di messaggi positivi e non fine a se stesso.
    Continua a fare il proprio lavoro, semplicemente.

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  7. bellino, bellino, bellino...si, pure la tua recensione non è
    niente male...

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  8. Premettendo che mi ha fatto molto ridere la recensione... Sai in questo periodo vedo una certa evoluzione nei film d'animazione Disney. La qualità è aumentata tantissimo. Ed era ora...

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  9. Il film che cercavo per una serata poco animata da film d'animazione. Me lo segno :)

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  10. Alla Disney non sa resistere nemmeno un cuore di pietra come te, è inutile opporre resistenza!
    Mi ha sorpreso non poco che proprio questo film battesse ogni record -Frozen esclusa- e comunque, non per dire, ma un po' male ne ho parlato anch'io per quel finale piuttosto pasticciato e certe frasi trite e ritrite che pure a me han stancato... Ma resta comunque una delizia!

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  11. Diavolo di un cannibale....mi hai fatto quasi commuovere.... A breve mi farò sentire per dirvi come va....

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