Fabbricante di lacrime
Il nuovo fenomeno teen e young adult del momento parla italiano. E non c'è proprio da vantarsene. Se non altro, va dato atto a Fabbricante di lacrime di essere fedele al suo titolo: la sua visione provoca una valle di lacrime, mista a un profondo sconforto. Non perché la storia sia triste. Solo perché i protagonisti sono orfani, non è che dobbiamo provare pena per loro. Soprattutto se sono simpatici quanto Nica e Rigel. Fa venire tristezza che una roba del genere stia avendo un così grande successo in tutto il mondo.
Che poi che nomi sono Nica e Rigel?
D'altra parte, l'autrice del romanzo bestseller – addirittura il libro più venduto in Italia nel 2022 – da cui la pellicola è tratta si è scelta come nome d'arte Erin Doom, e quindi cosa pretendere?
Certo che anch'io che mi sono scelto come nickname Cannibal Kid mi sa che dovrei evitare di fare nameshaming.
I protagonisti di questa storia sono belli e dannati e il loro è un amore impossibile. Perché?
Boh. Così. Non è che di mezzo ci sia una rivalità tra famiglie tipo tra Montecchi e Capuleti, e non è che lui sia un vampiro e lei un'ammazzavampiri. È solo che una storia d'amore, se non è impossibile, non interessa a nessuno e quindi tra loro è così e basta.
"Ti amo" "Ma perché?" "Perché ci sta scritto sul copione. In realtà manco mi piaci un pochino e ti puzza pure l'alito" |
Qualcuno dirà che l'ostacolo è dato dal fatto che entrambi orfani vengono adottati dalla stessa famiglia e quindi diventano fratelli, seppure non di sangue, però mi sembra che già in casa Cesaroni questo non fosse un impedimento poi così insormontabile. Succedeva pure in Gossip Girl. Inoltre i due, nonostante l'evidente attrazione animalesca che provano l'uno per l'altra, già in orfanotrofio avevano un rapporto di amoreodio e non potevano stare insieme. Perché?
Perché sì. Perché è così che dev'essere. Ci dev'essere il conflitto, la tensione, non ci dev'essere per forza una vera ragione.
"Non possiamo stare insieme" "Ma perché?" "Basta fare domande: questo copione non deve avere un senso" |
I due protagonisti Nica e Rigel formano la coppia meno shippabile dell'universo. Il loro è uno di quegli amori tossici così tossici che fare il tifo per loro è impossibile. Al punto che si arriva a sperare che il pur antipaticissimo Lionel, personaggio messo lì dentro solo per formare un triangolo sentimentale a caso, riesca a conquistare Nica a discapito di quel cadavere ambulante di Rigel.
"Nica, ti conosco da 5 secondi, ma so che sei la mia anima gemella" "Ma chi sei, ma chi ti conosce?" |
Tra un amore disperato non si sa perché e un triangolo sentimentale inventato alla buona, Fabbricante di lacrime fabbrica tutta una serie di stereotipi teen a buon mercato, con dialoghi che sembrano scritti programmando ChatGPT con il comando: “Tanto disagio e banalità pseudo romantiche che faranno sciogliere i cuori alla Gen Z”.
Il tutto aggiungendo echi delle saghe di Twilight e di After condensati in un lavoro che lascia parecchio desiderare da tutti i punti di vista. Della sceneggiatura, certo, ma anche della regia (semiamatoriale, spero, perché è se è fatta da un professionista c'è da preoccuparsi) e della recitazione (tremenda).
A spiccare in negativo è in particolare il protagonista maschile Simone Baldasseroni, meglio noto (ma da chi?) come Biondo, cantante e (purtroppo) ora anche attore lanciato dalla scuola di Amici di Maria De Filippi. Per compensare il fatto di averci in passato regalato Annalisa ed Elodie, adesso dobbiamo purgarci Biondo. Che qui per altro non è biondo per niente, ma sfoggia un look da darkettone che non ha mai visto un raggio di sole in vita sua. Stile personaggio di Tim Burton comprato al discount.
Cosa c'entra Tim Burton?
I primi minuti creano addirittura i presupposti per una fiaba dark alla Edward mani di forbice ambientata in un istituto tipo quello di Mercoledì. Poi però va tutto in vacca e la più odiosa delle love story immaginabili prende il sopravvento sul resto. Tanto che la favola del Fabbricante di lacrime che dà il titolo all'opera e che all'inizio sembra essere un elemento centrale, alla fine si rivela giusto un pretesto narrativo tanto promettente, quanto sprecato.
"Quasi quasi giro un remake americano di Fabbricante di lacrime" |
"Scherzo! Per la prima volta in vita mia: scherzo, raga!" |
Ogni generazione ha i cult e gli scult adolescenziali che si merita. Ai nostri tempi avevamo sì Beverly Hills 90210 e poi Dawson's Creek e Buffy l'ammazzavampiri, però non dimentichiamo che subito dopo è arrivato il periodo in cui imperversava quella piaga sociale di Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia, da cui è stata tratta la pellicola con un giovane Riccardo Scamarcio.
"Babi, t'ho bendata perché questo film è ancora più inguardabile del nostro" |
Rivisto oggi, quel film al confronto di Fabbricante di lacrime appare quasi come un capolavoro, ma ho l'impressione che tra una ventina d'anni la stessa cosa si dirà del nuovo fenomeno teen del momento paragonato a questo Fabbricante di me... ehm, di lacrime. Certo che far peggio di questa vostra imbarazzante cringiata non sarà mica semplice, cara la mia Gen Z. Noi saremo boomer, ma voi come cult c'avete questa robaccia.
Dopo aver visto il film, ora capisco perché l'autrice del libro Erin Doom preferisce rimanere anonima e finora ha svelato soltanto il suo vero nome, ma non il suo vero cognome: si vergogna di quello che ha scritto. Giustamente.
In conclusione, devo fare una confessione: io a guardare questo film mi sono veramente fatto tante ma proprio tante di quelle risate. Grazie a Erin Doom e grazie a tutti gli artefici dell'adattamento del suo romanzo. Era da tempo che una pellicola non mi divertiva così tanto. Miglior film comico del 2024?
Non ho dubbi: Fabbricante di involontarie risat... ehm, Fabbricante di lacrime vince a mani basse.
(voto 3/10)
Si, anche a me non è piaciuto proprio tanto, anzi non è piaciuto per niente, un filmetto per ragazzine ancora in fregola da primo bacio e null'altro...mah.
RispondiEliminaSono tentata dalle risate involontarie, ma poi so che aumenterei i numeri streaming di questo "film" e decido di evitare, basti tu a questo sacrificio che non credo di essere pronta a tanto imbarazzo.
RispondiEliminaNon che Moccia fosse meglio e ancora rinfaccio a mia sorella di avermi regalato il libro, ma almeno un minimo di originalità ce l'avevamo nel fare gli amori impossibili e dannati.