La città proibita
Se io fossi il capo del mondo e avessi poteri illimitati, proibirei le seguenti persone e cose:
🚫 Donald Trump, chi l'ha votato e i suoi sostenitori, compresi alleati e cheerleader italiane. Lo proibirei anche per semplice sopravvivenza, prima che lui proibisca Pensieri Cannibali.
🚫 Il Volo. Devo anche spiegare perché?
Perché sono altamente nocivi per le orecchie, ecco perché. E poi perché sono insopportabili, ammettiamolo.
🚫 L'A.I.. Non metto in dubbo che l'intelligenza artificiale possa avere delle applicazioni utili per l'umanità, in particolare in campo medico e scientifico, ma in tanti altri settori non è che sia poi così utile. ChatGPT ad esempio ha una qualche utilità, oltre a scopiazzare immagini con lo stile Ghibli, cosa per altro già passatissima di moda?
🚫 La possibilità da parte dei governi di limitare le libertà personali con delle leggi. Come ad esempio la politica del figlio unico in vigore in Cina dal 1979 al 2015. A causa di una legge del genere non sarebbe mai dovuta nascere una come Xiao Mei, la protagonista femminile del film La città proibita, una tipa affascinante come una Miss e che picchia come Bruce Lee. Fortuna che i suoi genitori se ne sono sbattuti della legge e l'hanno avuta lo stesso, anche se poi l'hanno dovute crescere in segreto, nascosta dal governo. Un destino simile a quello dell'attrice che la interpreta, Yaxi Liu.
🚫 I film noiosi. Non si tratta di censura. Si tratta di proteggere gli spettatori dalla noia. Mi rendo conto che la noia è un sentimento molto soggettivo, quindi in quanto autoproclamato capo del mondo mi assumo io il diritto di scegliere quali film sono noiosi e quali no. A livello universale, c'è la generale concezione che le pellicole d'autore siano spesso una palla. Non sono d'accordo. Certo, in alcuni casi è vero. Qualcuno ha nominato gli ultimi film di Wes Anderson, per caso?
Per me invece a essere noiosi sono spesso i cinecomics e gli action meno originali. Quelli prodotti con lo stampino e con l'algoritmo per fare felice un determinato tipo di pubblico, il pubblico da Italia 1, per dire. Quando trovo un action che non solo non mi annoia, ma mi esalta pure, è quindi un miracolo ed è una cosa che accade molto di rado. Tipo ogni morte di Papa, o forse ancora più raramente. Tra gli action che mi hanno davvero gasato al momento me ne vengono in mente giusto alcuni con Bruce Willis, Crunk con Jason Statham e ovviamente il doppio Kill Bill di Quentin Tarantino. A cui oggi posso aggiungere un altro titolo: La città proibita.
Ecco, a volerlo riassumere in breve, La città proibita è un Kill Bill all'amatriciana. Sembra un film scritto da Zerocalcare e diretto da Tarantino, invece è girato e co-sceneggiato da Gabriele Mainetti. Uno capace di rileggere il genere action a suo piacimento. E a mio piacimento. C'era già riuscito all'esordio con l'anti-cinecomics Lo chiamavano Jeeg Robot, c'era parzialmente riuscito con la fantasiosa rivisitazione storica Freaks Out, una specie di suo Bastardi senza gloria, e ora c'è riuscito di nuovo con La città proibita.
Un action col cuore, che riesce a essere divertente, a tratti parecchio, e uno spettacolo per gli occhi pure per chi come me non ama molto le scene di combattimento. D'ora in poi è quindi proibito dire che in Italia i film d'azione non li sappiamo fare. Tanti non li sanno fare, è vero, ma Gabriele Mainetti sì.
Azzeccato pure il cast, che combina un paio di promettenti volti nuovi, la sopramenzionata Yaxi Liu e il romano Enrico Borello, con alcuni nomi celebri come Sabrina Ferilli, Luca Zingaretti e il solito ottimo Marco Giallini.
Nel caso serva, ora che è approdato su Netflix, ho pronto lo slogan per il suo lancio promozionale in streaming.
La città proibita: proibito perderselo.
(voto 7+/10)
Per quanto mi riguarda è uno dei film più belli visti quest'anno. Mi sono persino sudati gli occhi sul finale!
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