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lunedì 22 marzo 2010

Profeti e Criminali

Il profeta
Titolo originale: Un prophète
Regia: Jacques Audiard
Cast: Tahar Rahim, Niels Arestrup, Adel Bencherif, Reda Kateb

Non ho capito perché l’Italia è l’unico paese al mondo in cui il titolo da “UN profeta” è diventato “IL profeta”. Misteri della fede… A parte questo, un film francese duro & crudo, un anti-Scarface che rilegge le regole del gangsta-movie con un tocco visionario dato dalla regia di Audiard che gli fa fare il salto di qualità.

Malik a 19 anni finisce in un carcere-banlieue che al confronto quello di “Prison Break” vi sembrerà il paese dei balocchi. Italo-corsi vs. musulmani per la supremazia del territorio. Malik, franco-arabo-magrebino, verrà iniziato ai “piaceri” del carcere dai corsi, che parlano una variante dell’italiano mixata col francese (sembra comicamente il dialetto piemontese) e finirà per diventare il loro discepolo.
Una storia di formazione, quindi. Non una formazione sentimentale alla “An Education” o alla “Piccole donne”, sia chiaro. Una vera e propria scuola criminale per piccoli (oddio, nemmeno tanto piccoli) delinquenti.
È a questo che serve davvero la galera? C’è una ironica sottile critica al sistema carcerario, ne “Il profeta”, ma oltre a ciò l’immersione nel mondo del protagonista è totale e ogni giudizio viene sospeso. Nessuna morale. Grazie a Dio. O grazie a Maometto?
(voto 9)

4 commenti:

  1. [blablabla :O) sei andato a vedere mine vaganti!?!?!?!?! e hai visto chloe che mi serve una recensione!?!?!? ^__^ grazie ;)]

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  2. Devo vederlo.
    Mine vaganti no, piuttosto happy family di Salvatores, sembra fatto bene.

    Baci

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  3. *agnese
    no no non li ho ancora visti *_*
    sorry :)

    *lindalov
    ho seguito ieri la live chat su mymovies con de luigi e abatantuono. e in effetti sto happy family promette bene, anche se io su salvatores non faccio mai troppo affidamento..

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