I peccatori (Sinners)
Ho letto il titolo Sinners e mi sono fatto tutto un mio film mentale. Mi sono immaginato una serie sulla famiglia di Jannik Sinner. Un docureality tipo quello sulle Kardashians, o sugli Osbournes, però con una sigla animata tipo The Simpsons.
Mi sono immaginato la mamma di Jannik come Marge che fa la spesa al supermercato e compra tutti i prodotti pubblicizzati dal figlio. Quindi in pratica si porta via mezzo negozio. Ho immaginato il papà di Jannik che come Homer lavora alla centrale nucleare, perché il figlio sarà anche pieno di soldi, ma nella famiglia Sinner bisogna sempre fatturare e pure quando lui gioca finali di torneucoli come il Roland Garros suo padre deve lavorare anziché andarlo a vedere.
E poi mi sono immaginato Jannik che come Bart scrive una frase ripetutata sulla lavagna della scuola e la frase è: "Novak Djokovic, ciucciati il calzino".
Voi una serie sulla famiglia dei Sinners ve la guardereste?
Io personalmente no. Al di là del fatto che lui non sembra proprio la persona più simpatica di questo mondo, per usare un eufemismo, tutto ciò che ha a che fare con Sinner mi fa sbadigliare. Dalle sue onnipresenti pubblicità alle sue striminzite dichiarazioni. A parte il finale della finale a Parigi contro Alcaraz, che è stato epico, anche se soprattutto per merito di Alcaraz, diciamolo pure. Posso anche invidiare i soldi che ha o le sue fidanzate strafiche, ma sinceramente non invidio la sua vita. Il motivo?
Tutta la sua vita è incentrata sul tennis e io considero il tennis uno sport parecchio palloso, in tutti i sensi. Non metto in dubbio che giocare a tennis possa essere appassionante per molte persone, ma a me sembra solo uno degli sport più faticosi e meno divertenti in assoluto che ci siano. Pure a guardarlo faccio una gran fatica. Oh, io 'sta pallina minuscola sparata a una velocità supersonica non riesco a vederla manco con gli occhiali. Sì, al ralenty ti puoi godere la bellezza di una giocata o il fatto che la palla sia dentro o fuori di un millimetro, però in diretta non si capisce un ca**o. Magari è solo un problema mio, eh.
Inoltre - diciamo pure anche questo - il sistema di punteggio del tennis è del tutto folle e senza senso. 15-0, 30-0, 40-0... ma perché? A livello matematico non ha alcuna logica. Ho cercato una spiegazione in rete (intesa come Internet, non come quella che sta in mezzo al campo) e a quanto pare si tratta di un sistema di conteggio che risale alla Francia medievale e ci sono varie teorie al riguardo. Quindi non c'è manco una spiegazione sicura al 100% e, in tutto questo tempo, nessuno ha pensato di sostituire un conteggio tanto assurdo con uno più logico e moderno?
In altre parole: il tennis non ha un fo**uto senso e se già faccio fatica a guardarmi una partita di Sinner, figuriamoci una serie su di lui. Ma cos'ha a che fare tutto questo con il film Sinners?
Assolutamente niente. Il tennis non ha senso e nemmeno questo post. Niente è come sembra. Sinners non ha a che fare con i Sinner intesi come famiglia, bensì con i Sinners intesi come peccatori. Non a caso il titolo ufficiale con cui è uscito il film in Italia è proprio I peccatori.
Sinners è uno di quei film che parte in un modo, come un tradizionale film ambientato nella comunità degli afroamericani nel Mississippi di quasi cento anni fa, che però poi si trasforma in qualcosa di diverso e inaspettato. Diciamo che è un incrocio tra Django Unchained e Dal tramonto all'alba. È un'opera decisamente tarantiniana, quindi, con l'aggiunta di un tocco horror alla Jordan Peele e uno spazio notevole dato alla musica blues, il vero personaggio aggiunto del film, che si affianca a un doppio Michael B. Jordan nei panni di due gemelli.
Ecco, quest'ultimo è un aspetto che mi ha lasciato piuttosto perplesso. Avrei gradito una maggiore distinzione tra i due gemelli Smoke e Stack Moore. Magari un diverso taglio di capelli, o due caratteri opposti, come spesso avviene nei film e nelle serie con protagonisti dei gemelli. Loro due invece sono praticamente indistinguibili, al di là del fatto che uno indossa abiti più virati sul rosso e l'altro sul blu. Minkia, che caratterizzazione, si sono sprecati proprio!
Sinners è anche uno di quei film di cui, prima della visione, meno ne sapete e meglio è. Quindi è anche per quello se in questo post vi ho parlato più che altro di Sinner e di tennis e di come il tennis non abbia senso e forse nemmeno questo film sembri averne molto, ma il suo bello è proprio questo. Spiazza, sorprende, emoziona e, anche quando pare mescolare generi cinematografici a caso, sa sempre il fatto suo.
Come nella scena più bella della pellicola, e secondo me una delle più belle in generale del cinema degli ultimi tempi, quella in cui il giovane Preacher Boy (interpretato dall'esordiente Miles Caton) si mette a cantare nel locale e il presente si fonde con il futuro. Tutto è connesso, tutto torna, prima o poi, e tutto alla fine ha un senso. Tranne il tennis.
(voto 7+/10)
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