Le donne al balcone - The Balconettes
(titolo originale: Les Femmes au balcon)
Antò fà caldo. Mentre in Italia si boccheggia, anche nella Marsiglia messa in scena nel film Le donne al balcone la situazione è parecchio bollente. Ci sono tipo 46°. Sì, ma tanto il riscaldamento globale non esiste mica. È tutta soltanto un'invezione di Greta Thunberg, degli ambientalisti e dell'ideologia woke. Sì, sì.
Con un caldo del genere, è coprensibile non capire più niente e andare fuori di testa.
È quanto capita nella pellicola scritta, diretta e interpretata da Noémie Merlant, attrice rivelazione di Ritratto della giovane in fiamme, che per la sceneggiatura si è fatta dare una mano proprio dalla regista di quel film, Céline Sciamma.
Le due devono essersi divertite un mondo a ideare e orchestrare Le donne al balcone. Un film che inizialmente sembrerebbe viaggiare dalle parti de La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock e che invece poi si trasforma in una sorprendente commedia horror delirante, visionaria e pulp.
Con leggerezza, riesce a essere a suo modo un manifesto femminile e femminista, dimostrando come si possano affrontare temi importanti risultando brillanti dal primo all'ultimo istante e senza fare i pesantoni.
Se per caso non vi piacciono i film femministi, sappiate solo che vi state perdendo un sacco di davanzali al vento. Poi, fate un po' come vi pare. E se pensate che questo sia il solito film francese radical chic d'autore intellettualoide e impegnato, sappiate solo che il personaggio di Noémie Merlant scoreggia più di Massimo Boldi nei puzzolenti panni di Severino Cicerchia ne Il ragazzo di campagna.
Ma di cosa parla, codesto film?
Non ci crederete mai, ma parla di tre donne al balcone. Incredibile, ma vero. Una fa la cam girl (Souheila Yacoub, che mostra spesso e volentieri i suoi balconi), un'altra è un'attrice di rientro da Parigi dove ha indossato i panni e soprattutto la parrucca di Marilyn Monroe (Noémie Merlant, che pure lei mostra i suoi bei balconi) e un'altra è una scrittrice (Sandra Cordeanu, che invece non ci mostra i suoi balconi).
Una sera le tre, particolarmente brille, si mettono a flirtare con il loro vicino di casa, un uomo al balcone di fronte con le sembianze di Lucas Bravo, attore bello ma non tanto bravo ben noto al pubblico di Emily in Paris dove vive una tormentata e tormentante storia d'amore tira e molla con la protagonista.
A questo punto potreste immaginarvi un ménage à trois, anzi un ménage à quatre, o magari una romcom appunto in stile Emily in Paris e invece no. Proprio no. Il film prende tutta un'altra direzione, più imprevedibile e quindi non sto a spoilerarvela. Il consiglio è quello di scoprirlo da voi come prosegue la vicenda. Dopo il passaggio al cinema, il film è arrivato a noleggio in servizi streaming come Prime Video e Apple TV e se non siete abbonati non c'è problema. Potete sempre scroccare la pellicola a sbafo affacciandovi al balcone e guardandola sugli schermi dei vostri vicini più cinefili.
(voto 7,5/10)
Io, invece, l'ho trovato di una bruttezza e di una volgarità rarissime. Le sorelle Macaluso, ma in versione cafona.
RispondiEliminaSounds intriguing! A balcony-themed film with such diverse characters! The concept of exposure, both literal and metaphorical, is captivating. Wonder if the wordplay extends to the plot itself? It feels like solving a daily Wordle Unlimited, peeling back layers of meaning. I'm curious to see how their stories intertwine. Thanks for sharing!
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