poker faces

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Seduto a un tavolo da poker. Sigaro in bocca. Whisky nella mano sinistra, carte nella mano destra (anche se sono mancino). Metto su la mia po-po-po-po-po-po-poker face. Sguardo triste (sto bluffando). È una maschera. Dentro il cuore ride. Non ho mai avuto in mano delle carte tanto belle.

Johnny sorride sotto i baffi lunghi. Deve avere un'ottima mano pure lui. E' totalmente incapace di bluffare, il figlio di puttana. E infatti rilancia. Altri 1,000 testoni. Eddy lascia. Micky vede e rilancia di altri 2,000. Si è arricchito con le puttane, quel pappone, e adesso viene a fare lo splendido con i suoi dollaroni fumanti. Sento che è la mia mano. "Non hai mai avuto delle carte tanto belle," mi dice il cervello, ma il mio cuore dice "No."

Fidarmi del cervello o del cuore? Vada per il cervello. Micky ha un tris di re. Non male. Ma non abbastanza per battermi. Ti è andata male, pappone. È il mio turno di mostrare le carte. Faccio il melodrammatico. Le tiro giù una dopo l'altra. Lentamente.

La prima è la regina di cuori.

Quindi calo una regina di picche.

Poi è la volta della regina di quadri.

E infine metto sul tavolo, sventolandola davanti agli occhi di Johnny, la regina di fiori. Poker di regine. Hasta la vista, Johnny!

Lui dice: "Non male. Davvero notevole." Un istante dopo cala un poker d'assi d'altri tempi. Non ha tempi melodrammatici, il baffuto. Mi gela il sangue. Io quei soldi non li ho. Mi vedo già uno degli scagnozzi di Johnny con una Beretta puntata contro la mia tempia. Finisco il whisky con la mano destra ben in vista, mentre la mano sinistra estrae la mia piccola, fida Colt e preme veloce il grilletto. Centro pieno. In mezzo alla testa di Johnny. Non mi facevi mancino, giacchè le carte le tenevo con la mano destra. Beh, ho indossato la mia po-po-po-po-po-po-po-poker face e naturalmente stavo bluffando.

Bang

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