martedì 9 febbraio 2010

La batteria (reloaded)

Un anno dalla morte di Eluana Englaro. E non è cambiato niente.
Questo è il mio raccontino che avevo scritto allora.

La batteria

“Adesso stacco il cavo di alimentazione.”
“Nooo! Non farlo!”
“Ma perché no?”
“È appena passato il decreto legge che lo vieta.”
“Stai scherzando?”
“Certo che no, come potrei scherzare su una cosa del genere?”
“Ma il Presidente dice che bisogna fare così.”
“Quale Presidente?”
“Il Presidente della Nokia. L’ha scritto sulle istruzioni per l'uso.”
“Che stai dicendo?”
“Una volta che la batteria è completamente ricaricata, staccare il cavo di alimentazione in modo da poter risparmiare energia. Vedi? Sta scritto qui.”
“Da oggi non è più così. Le cose sono cambiate.”
“Questo mi fa venire in mente le veline.”
“In una situazione drammatica come questa, tu pensi al sesso??”
“Ma io non stavo pensando a “quelle” Veline. Stavo pensando alle veline assurde che venivano rilasciate durante il Fascismo.”
“Sinceramente non vedo proprio come la notizia di questo decreto legge possa avere in qualche modo a che fare con il Fascismo.”
“Già, forse sto esagerando. Come al solito. Vorrà dire che terrò il cavo di alimentazione su. Ora però lo accendo giusto un secondo che devo fare una chiamata urgente…”
“Fermo!”
“Che hai, adesso?”
“Non puoi accenderlo!”
“Mi vuoi allora dire a che diavolo mi serve un cellulare spento e costantemente attaccato a un cavo di alimentazione?”
“A preservare la cultura della vita, naturalmente.”
“Cosa? Tu sei pazzo! Io adesso stacco la presa e lo accendo.”
“Io non volevo. Mi ci hai costretto.”
“Costretto a fare cosa? Hey, ma cosa sono tutte queste sirene?”
“Ho dovuto chiamarli, mi dispiace. Stavano sentendo tutto dall’altro capo.”
“Ma come è possibile? Mmm… questo significa che hai dovuto accendere il tuo cellulare. Allora ne andrai di mezzo pure tu.”
“Un piccolo sacrificio per una grande causa.”

SDENG
(la porta viene giù)

“Dipartimento di polizia! Buttate immediatemente a terra quei cellulari.”
“Agente! Aspetti, per favore.”
“Ho detto a terra!”
"Io volevo solo...

BANG
BANG

“Comandante, che ha fatto? Gli ha sparato!”
“Ho dovuto farlo, tenente. Non mettevano a terra quei cosi.”
“Ma erano solo cellulari.”
“La prudenza non è mai troppa. Io sono qui per preservare il diritto alla vita, la vita di tutti.”
“Comandante, ha appena ucciso due uomini…”
“Beh, questo dettaglio nel rapporto forse è meglio che non lo specifichiamo. Comunque il Presidente sarebbe molto fiero di noi.”
“Quale Presidente?”
“Il Presidente del Con…
BEEP

BATTERIA SCARICA

RICARICARE

11 commenti:

  1. uhmmm sei decisamente sorprendente! Per il resto sai come la penso sull'argomento.

    RispondiElimina
  2. Ahia! Vedo che tocchi un tema un pò scottante^^
    Comunque purtroppo in un paese come il nostro dove la chiesa e il governo sono pappa e ciccia, non si poteva finire diversamente.

    RispondiElimina
  3. *nicole
    :)

    *lou
    l'ho scritto un anno fa, quando il governo berlusconi aveva cercato di far passare in fretta & furia un decreto legge che impedisse al padre di eluana (col solito metodo della legge ad personam) la sospensione delle cure della figlia. napolitano si era poi rifiutato di firmare il suddetto decreto.
    e niente, questo racconto è la mia versione distorta di tutta questa vicenda

    RispondiElimina
  4. *michael
    eh sì, tema pesante
    però spero di averlo alleggerito col mio personale (folle?) punto di vista :D

    RispondiElimina
  5. Si, sicuramente sei riuscito ad alleggerirlo con il tuo racconto^^
    Comunque ti faccio i miei complimenti, hai una gran fantasia e umorismo, non è facile farsi venire in mente una idea simile :)

    RispondiElimina
  6. Cosa sono le vite di due uomini sacrificati per il bene comune? Già, ma chi decide qual è il bene comune?

    RispondiElimina
  7. è molto descrittivo e dinamico però... non prenderla a male, non ci ho capito nulla.

    RispondiElimina
  8. Bel racconto. L'assurdità delle due situazioni è la stessa, con la sola differenza che il cellulare non SOFFRE, e non ha un padre che soffre più di lui a vederlo soffrire. A certi Paladini Vatikani del Dolore (ALTRUI!!) auguro di morire soffrendo, per mesi, come cani. A miei amici e parenti che si trovassero un giorno in certe condizioni auguro invece (come lo auguro a me stesso) di far in tempo a fuggire in un Paese Civile, dove la Dolce Morte non sia considerata Assassinio, e quindi negata anche a chi la pensa diversamente, dagli integralisti della Sacra Bubbola.
    Grande Marco!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com