lunedì 5 luglio 2010

The Berlusconi Saga: Eclipse

Draquila – L’Italia che trema
(Italia, 2010)
-Documentario-
Regia: Sabina Guzzanti
Cast: Sabina Guzzanti, Silvio Berlusconi, Guido Bertolaso

Un vampiro ci sta dissanguando le vene del collo e non ha le fattezze da piacione alla Edward Cullen della saga di Twilight. Ad incantare le menti e i sogni degli italiani ci pensa un Freddy Krueger odierno con le fattezze di un rassicurante vecchietto cui tira ancora l’uccello. Non fosse un miliardario sarebbe il nonnino da tenere in ospizio alla Abe Simpson, quello che si va a trovare una volta all’anno giusto per sentirsi in pace con la coscienza. E invece miliardario è, e tutti giù a votarlo yeah.

Cinematograficamente il film della Guzzanti non è particolarmente notevole. Si inizia bene, con un’atmosfera da horror ambientato in uno scenario bellico post-apocalittico, ma poi non si preme troppo su questo aspetto, come invece fa il più spaventoso Videocracy. La Guzzanti gioca a fare la Michael Moore de noantri e per quanto il ruolo le calzi a pennello avrebbe potuto dare al suo Dra-killa un tocco più personale. Ha deciso invece di nascondersi e di mettersi nelle vesti di semplice intervistatrice: una scelta apprezzabile, ma comunque un po’ di personalità maggiore alla Erin Brockovich versus Berluska non avrebbe guastato al prodotto finale.
Come al solito fa riflettere il fatto che il compito di campanello sociale e democratico spetti non a politici, non a giornalisti, bensì a una persona che di professione dovrebbe essere una “comica”. In questo caso indossa però abiti molto seriosi, rinunciando quasi totalmente alla sua veste più ironica: una scelta assolutamente consapevole e voluta, ma un tocca satirico bastardo alla South Park/Luttazzi sarebbe stata un’altra via interessante. Su Berto-ladro ad esempio si sarebbe potuti andare giù molto più pesanti.
Nel percorso intrapreso, la Guzzanti dimostra di aver mandato a memoria la lezione di Fahrenheit 9/11. Se lì venivano smascherate le responsabilità del governo nell’aver sottovalutato le minacce terroristiche pre 9-11, i legami della famiglia Bush con Al-Qaeda e l’aver cavalcato l’onda del terrore a scopo promozionale, allo stesso modo qui si evidenzia come la Protezione Civile italiana abbia deciso di non intervenire nonostante gli sciami sismici pre 6-aprile fossero chiari segni di un’imminente scossa devastante (come poi è stato) per non creare allarmismi, ci sono quindi i legami tra Berlusconi e la Mafia e il suo cavalcare l’onda della tragedia a scopo propagandistico personale con la maestria di un surfista navigato. D’altra parte il Draquila ha capito che le catastrofi naturali possono essere disastrose per le immagini dei Presidenti. Bush è stato travolto non dalla sua incompetenza, non dalle invenzioni nucleari sull’Iraq, non dalla sua assurda guerra al terrore, bensì dall’uragano Katrina e Obama sta vedendo crollare la sua immagine per il disastro ambientale della British Petroleum. Berlusconi, da genio della comunicazione, ha invece pensato “Ghe pensi mi” e ha volto la tragedia in gioia e trionfo personale (suo e dei suoi amichetti imprenditori). Genio (del male) in questo, ma certo se non possedesse e controllasse la maggior parte dei media nazionali il giochino da Houdini gli risulterebbe assai difficile.

Forse però la Guzzanti avrebbe dovuto studiarsi meglio anche Bowling For Columbine, il vero capolavoro di Moore, e dare un maggiore risalto alle storie delle persone colpite dal terremoto: quando lo fa il film ha i suoi momenti migliori, come nelle scene dei vecchietti annoiati negli hotel al mare o in quelle dei poveri Cristi che dicono “Grazie Silvio”, perché gli ha “donato” loro una casa dotata di set di pentole, ferro da stiro, lenzuola pulite, bottiglia di spumante italiano, schermo ultrapiatto sintonizzato (sempre e inquietantemente) su Chi vuol essere milionario? e qualunque altra chicca che una famiglia normale possa desiderare, compresi i portavasi della Protezione Civile. Manca solo una Velina e c'è la piccola avvertenza che tutto ciò al termine della pemanenza deve essere restituito esattamente come era stato trovato, quindi non si può piantare nemmeno un chiodo, a meno che non sia utilizzato per appendervi un effige del Kaiser.
Meno riuscite sono invece le parti che già si conoscevano su Berlusconi: la Guzzanti tenta di fare luce sul quarto segreto di Fatima (dove sono sbucati fuori i soldi per costruire Milano2?) e a un certo punto sembra anche aver trovato qualcosa. Ma è l’ennesimo buco nell’acqua, per una verità che Silvio si porterà con sé nella tomba (se mai Dio vorrà prenderlo tra le sue braccia, una cosa che dubito voglia fare volentieri) e su cui già Nanni Moretti aveva costruito con maggiore abilità e inventiva il suo Il Caimano.
Sono comunque parti della storia in qualche modo necessarie, soprattutto per un pubblico internazionale o per chi non fosse riuscito ad emanciparsi da una visione tiggìunoiana del mondo.
Nota non particolarmente positiva l’anonima colonna sonora; un uso maggiormente poetico non avrebbe nuociuto di certo e in tal senso gli speciali di Mtv News o i servizi di Annozero sono prodotti realizzati molto meglio. Anche se il top nel genere documentaristico sociale nazional-popolare per quanto mi riguarda rimane Avere vent’anni, programma di Mtv realizzato qualche anno fa da Massimo Coppola (a proposito, che fine ha fatto, quel genio?).

Insomma, un buon documentario e un film, per quanto non granché originale e del tutto riuscito (passarlo per un capolavoro sarebbe una esagerazione minzoliniana all’opposto), che si dimostra maledettamente necessario all’Italia di oggi (insieme al secondo me più riuscito Videocracy). È questa la cosa che fa tremare di più. In Francia, Germania, Gran Bretagna o in altri paesi democratici ne hanno bisogno? No. Noi invece, messi come l’Iran o la Cina, ne abbiamo una disperata necessità. Perché viviamo (come dice uno degli intervistati) in una dittatura della merda: non abbiamo le torture e gli omicidi, solo un appiattimento culturale agghiacciante che rende gli italiani vittime & complici del grande sogno berlusconiano. Questo è il finale migliore possibile per il film della Guzzanti e il peggiore possibile per tutti noi che siamo costretti a viverci, in mezzo a questi “sognatori”.
(voto 6,5)

Potete trovare il film QUI

10 commenti:

  1. L'ho visto anch'io ieri sera. In effetti diverse cose per gli italiani "normali" sono risapute. Avendolo presentato a Cannes ad un pubblico e una giuria internazionali è probabile che questa parte sia stata girata appositamente così.
    E' vero: La parte più interessante è quella che mette in luce le storie personali.
    Concordo sul voto, anzi sono un po' più generoso: 6/7 :-)

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  2. penso anch'io che il giudizio cinematografico, in fondo, sia secondario, scopo di questo film è sputtanare a livello mondiale lo schifo che ci attanaglia, e da questo punto di vista è certamente riuscito.

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  3. Io sono pessimista, nera, come tu dici come il petrolio, ma Petrolio (scelto per il mio blog) è soprattutto riferito al romanzo di Pasolini, che ha precorso tanto dei nostri giorni e quindi non so quanto un film del genere possa far capire a coloro che sono ormai omologati e recitano ogni giorno il loro credo a S.B.! Spero che qualcuno faccia marcia indietro e parcheggi un attimo a riflettere. Anche una pessimista può ricredersi. Spero. Petrolio è un'opera incompiuta. Chissà il finale potrebbe essere scritto da noi e potrebbe essere meno peggio…
    "Carlo guardava quei fascisti che gli passavano davanti. […] Le persone che passavano davanti a Carlo erano dei miseri cittadini ormai presi nell'orbita dell'angoscia e del benessere, corrotti e distrutti dalle mille lire di più che una società "sviluppata" aveva infilato loro in saccoccia." (p. 501-Petrolio-Einaudi 1992)

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  4. la guerra è pace.
    la libertà è schiavitù.
    l'ignoranza è forza...

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  5. Prometto che lo guarderò presto... Ho guardato da poco Videocracy (http://visionarioscorretto.blogspot.com/2010/06/videocracy-basta-apparire.html).
    Bello, non c'è che dire... a tratti inquietante! A presto

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  6. @roby- ti quoto. Siamo già sputtanati , con o senza film. Dico un nome : "Topolanek" sul Pais con il pipi pixellato. :D

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  7. Perchè non portiamo le scolaresche a vedere questi docu-film?
    Meglio fare rincoglionire la gente con i vampiri di New moon, crepuscolo, etc...

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  8. Anche io ho trovato Videocracy parecchio riuscito... Adesso mi tocca vedere questo che non ho ancora visto, ma credo che non mi deluderà.

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  9. davvero un ottimo film-documentario col solo difetto che più si va avanti nel guardarlo più sale la pressione per il nervoso e la rabbia per quella gente che in questo momento deve anche subire l'insulto di ripagare le tasse
    un saluto

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  10. ma perchè offendere il povero Dracula con questi film , lui che rispetto al grande B. non ha fatto nulla di particolare...mah

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