giovedì 7 ottobre 2010

Amabili resti

Dentro la palla di neve sulla scrivania di mio padre c'era un pinguino con una sciarpa a righe bianche e rosse. Quando ero piccola papà mi metteva seduta sulle sue ginocchia e prendeva in mano la palla di neve. La capovolgeva perché la neve si raccogliesse tutta in cima, poi con un colpo secco la ribaltava. E insieme guardavamo la neve che fioccava leggera intorno al pinguino. Il pinguino è tutto solo, pensavo, e mi angustiavo per lui.
Lo dicevo a papà e lui rispondeva: «Non ti preoccupare, Susie, sta da re. È prigioniero di un mondo perfetto».
Alice Sebold, "Amabili resti"

Purtroppo lo sapevo che sarebbe andata a finire così.

20 commenti:

  1. anch'io purtroppo!
    ricollegandomi a un post di un blogger amico, credere nel buono oggi è difficile, quasi impossibile! :(

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  2. e il piatto intriso di sangue e morbosità viene spiattellato in diretta tv, segno che la cronaca e il dolore diventano di dominio pubblico quando si perdono i contorni anche in un dramma chiaramente circoscritto nel territorio familiare. sicuramente nessuno è più al di sopra del sospetto, questo è l'ultimo episodio della serie, non meravigliamoci.

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  3. Un omaggio dolce e delicato il tuo. Sei il primo che parla della vicenda senza usare i termini "violenza", "abuso sessuale", senza fare orrendi collage con le foto di Sara e la faccia dello zio, ecc. Sappiamo ormai tutti cos'è successo. Il tuo pensiero "per lei" è la cosa migliore che oggi abbia letto su questa stori. E' drammatico (forse solo per chi conosce il romanzo... va beh), ma pulito.

    Ti linko nel mio blog

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  4. che tristezza :(
    che amarezza...
    Che schifo!!!!!

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  5. @Mauro N. Battaglia: quello dello spiattellamento in diretta TV è vero, però non credo che alla madre della povera Sarah abbiano puntato una pistola alla tempia per costringerla ad andare davanti alla telecamera.

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  6. La malvagità umana non ha mai fine.

    Delle volte cammino per strada e scruto i volti delle persone e mi chiedo cosa mai passi per la loro mente, che magari un domani saranno essi stessi artefici di gesti come questo...

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  7. A me che l'ho letta soltanto sul web, da lontano, questa storia colpisce pure per la fretta maligna con cui tanti bloggers si sono affrettati a giudicare questa povera ragazzina. Vai a capire, ora, se avesse veramente detto "che foto sceglieranno per le ricerche?", "magari divento famosa" o se fossero stati depistaggi.
    E oggi tutti a piangere. Spero che almeno a qualcuno rimorda la coscienza.

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  8. è terribile, angosciante,un dolore troppo grande.
    non c'è mai limite al male umano, arrecato e ricevuto

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  9. sono d'accordo con Karenina...è il primo pensiero delicato che sento su questa storia e sulla povera vittima...aggiungerei pure che certe volte un velo di silenzio è la cosa migliore...c'è fb inondato da post,insulti all'orco e chi + ne ha + ne metta...davvero di fronte a certe cose il silenzio rispettoso per la vittima e per il dolore di chi le voleva bene penso sia la cosa migliore...

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  10. avrei preferito saperla in giro, da sola, in cerca di amici, per voler crescere e vivere lontano da una realtà troppo stretta. Aveva ragione il mio consorte, al primo sguardo l'ha individuato :(

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  11. non ho idea dove trovino il coraggio.

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  12. Ottima scelta per il post, Cannibale. Rende proprio l'idea senza essere ruffiano come saranno tutti i tg della giornata. Dire senza dire, bravo.

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  13. "La morte di un uomo è una tragedia, la morte di milioni è statistica".
    Chissà perchè la gente a ragionare secondo la non proprio edificante ma lucida analisi di Stalin?

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  14. ho pensato proprio a questo film in questi tristi giorni...è davvero l'omaggio più bello e delicato che abbia letto...leggendo in giro si trova solo mancanza di rispetto e spettacolarizzazione della sofferenza...ti ringrazio...

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