lunedì 10 gennaio 2011

Dischi dell'anno 2010 - La classifica e gli awards

Il rock è morto. Se con rock si intende la musica fatta con basso batteria e chitarre elettriche, allora sì, a vedere l'annata appena trascorsa è messo davvero male, forse sta già sepolto dentro una bara. Quand’è uscito l’ultimo album rock’n’roll davvero rilevante? Forse gli esordi di Strokes e Arctic Monkeys, qualche annetto fa. Ma per andare all’ultimo disco rock che ha davvero davvero rivoluzionato il mondo bisogna più probabilmente andare indietro fino al 1991 con “Nevermind” dei Nirvana. Non di meno, lo spirito rock non è affatto morto, ha solo cambiato faccia e modi di espressione: le rockstar di oggi sono Julian Assange, José Mourinho, Kanye West, personaggi scomodi, antipatici, che dicono e fanno cose contro il sistema, le regole e i comportamenti socialmente accettati. Rolling Stone nel 2009 aveva eletto Silvio Berlusconi come rockstar dell’anno; una scelta condivisibile o meno, ma la verità è che il Berlusca ogni cosa che fa o dice è pensata apposta per risultare simpatico all’italiano medio. E poi non può certo andare contro il sistema, visto che è lui il Sistema. Quindi non è affatto una rockstar, è solo uno che va ad escort.

Qualche mese fa il Vaticano aveva rilasciato la sua lista delle pietre miliari del rock, includendo anche Beatles, Pink Floyd, U2 e Oasis. Cosa significa questo? Non è che i suddetti dischi non fossero rock ai tempi della loro uscita, lo erano. Ma oggi con l’approvazione vaticana non lo sono più. Il rock va cercato da altre parti. Il Papa ascolterebbe mai Kanye West? Certo che no, magari un Papa nero tra qualche anno lo farà e allora pure la sua carica eversiva cesserà.

Kanye West, "My Beautiful Dark Twisted Fantasy"
Tutto questo per dire che “My Beautiful Dark Twisted Fantasy” è il disco dell’anno. Non solo hip-hop, non solo pop, ma è anche il disco rock dell’anno, per la forza della sua musica e per la forza delle sue parole, che non sono una serie di parolacce gangsta-rap come superficialmente si potrebbe pensare, bensì rappresentano un viaggio dentro una mente malata, perversa e dall’animo profondamente rock. Se anche questo fosse il solo disco uscito nel 2010, sarebbe quindi considerabile una grande annata. Ma per fortuna non è così e ci sono state un sacco di altre cose interessanti.

Anche lo spirito del punk è vivo, seppure sotto diverse sembianze, quelle del casino sonoro dei Crystal Castles o degli Sleigh Bells. E poi la scena indie nord-americana sta dando soddisfazioni enormi, con gruppi grandiosi e in grado di avere un impatto culturale come nella scena alternative non capitava proprio dai tempi del grunge nei primi anni ’90: Arcade Fire, The National,Vampire Weekend e con loro tutta una scena newyorkese pazzesca. Nell’ambito alternativo della musica alternativa è poi stata l’annata della chill-wave, musica rilassata registrata rigorosamente in bassa fedeltà.
Qualche nota più dolente quest’anno arriva invece dalla Gran Bretagna. Il brit-pop o pop-rock inglese che dir si voglia ha davvero tirato le cuoia. Anche in questo caso però basta solo cercare altrove per trovare cose interessantissime: la scena dubstep e grime elettronica con le sue radio pirata e i suoi club underground è paragonabile ai primi anni ’60 di I love radio rock. I suoni sono cambiati, la voglia di ribellione no. Il rock è morto e allora lunga vita al rock.

Finita questa lunga (e forse non necessaria) premessa, ecco i miei 40 album dell’anno (con relativi link alle schede).

My Chemical Romance
40. MGMT "Congratulations"
39. Duffy "Endlessly"
38. Lonelady "Nerve up"
37. Skream "Outside the box"
36. Drake "Thank me later"
35. Gil Scott-Heron "I'm new here"
34. Owen Pallett "Heartland"
33. Magnetic Man "Magnetic Man"
32. Marina & the diamonds "The family jewels"

Gorillaz
30. John Grant "Queen of Denmark"
29. Mystery Jets "Serotonin"
28. Gorillaz "Plastic Beach"
27. M.I.A. "/\/\/\Y/\ (MAYA)"
26. Best Coast "Crazy for you"
25. Toro y Moi "Causers of this"
24. Trent Reznor and Atticus Ross "The Social Network"
23. of Montreal "False priest"
22. Beach House "Teen Dream"
21. Foals "Total life forever"



Le luci della centrale elettrica


20. Le luci della centrale elettrica "Per ora noi la chiameremo felicità"
19. Salem "King Night"
17. Ellie Goulding "Lights"
16. Agnes Obel "PhilHarmonics"
15. She & Him "Volume two"
14. Sleigh Bells "Treats"
13. Yeasayer "Odd blood"
12. These New Puritans "Hidden"
11. Janelle Monáe "The Archandroid"


Crystal Castles
10. Laura Marling "I speak because I can"
  9. The Drums "The Drums"
  8. The National "High violet"
  7. Vampire Weekend "Contra"
  6. Band of Horses "Infinite arms"
  5. Spoon "Transference"
  4. Arcade Fire "The Suburbs"
  3. jj ""n° 3" e "Kills"
  2. Crystal Castles "Crystal Castles II"





Menzioni speciali
Visto che 40 per me non erano abbastanza, ecco qualche altro disco degno di menzione

Joanna Newsom
Joanna Newsom “Have one on me” (disco triplo che non sono riuscito ancora a penetrare completamente, ma che riserva continue sorprese)
dOP “Greatest Hits” (misterioso gruppo dance francese, assolutamente geniali)
Fall “Your Future Our Clutter” (un grande ritorno)
Me You Us Them “Post-Data” (grande alternative rock distorto parte I)
No Age “Everything in between” (grande alternative rock distorto parte II)
Eliza Doolittle “Eliza Doolittle” (pop pop pop)
Katy Perry “Teenage Dream” (teen pop teen pop teen pop)
Robyn “Body Talk” (electro pop electro pop electro pop)
Everything Everything “Man Alive” (folli e ispirati, tra le poche sorprese brit-rock dell’anno)
Two Door Cinema Club “Tourist History” (l’altra speranza del brit-pop)
Holly Miranda “The Magician’s Private Library” (bel dischetto incantato)


Plan B “The Defamation of Strickland Banks” (un rapper inglse diventato crooner, e ci sa fare più di Michael Bublé)
Deerhunter “Halcyon digest” (ormai una conferma del panorama indie)
Ben Folds & Nick Hornby “Lonely Avenue” (il pop incontra la letteratura)
Linkin Park “A thousand suns” (coraggiosi nel reinventarsi ancora una volta)
Tallest Man on Earth “The Wild Hunt” (Bob Dylan 2.0)
Titus Andronicus “The Monitor” (il punk, oggi)
Knife “Tomorrow in a year” (electro + lirica: la follia dell’anno)
Belle and Sebastian “Write about love” (sempre deliziosi)


Disco vergogna dell’anno
Il disco vergogna è il premio che assegno all’album di pop commerciale, il guilty-pleasure che diciamo non fa molto figo o indie dichiarare di aver consumato di ascolti. L’anno scorso per dire era stato quello di Taylor Swift. Quest’anno il mio vincitore è, rullo di tamburi… “Loud” di Rihanna.

Peggior disco dell’anno
Escludendo puttanate che non sono nemmeno considerabili alla voce musica come Alessandra Amoroso, il mio peggiore del 2010 è: “Heligoland” dei Massive Attack, una delusione tremenda, si salva giusto “Paradise Circus”. Premio speciale per la peggiore operazione commerciale: “Michael”, il tremendo disco postumo di Michael Jackson.

Sulla musica italiana (con migliori & peggiori) ritornerò con un post dedicato.

10 commenti:

  1. E' bello vedere come la storia recente e l'attualità musicale vengano viste con occhi completamente diversi da un'altra persona ;)

    Mi piace la tua definizione 'spirituale' di rock più di quella strettamente musicale. Perchè da questo secondo punto di vista...boh, a me sembra anacronistico intendere il rock come musica suonata con chitarre/basso/batteria, ad alto tasso energetico, caratterizzato da una certa struttura di canzone, etc. E poi...mi pare che si dia sempre per scontato che il 'rock' - come musica e come incarnazione di uno spirito - sia sempre e soltanto faccenda per anglofoni. Dimmi tu se questi non sono, tra le tante cose, 'rock'?

    http://www.youtube.com/watch?v=Cv3BDgxuXh8

    E tu mi dirai: d'accordo, però io intendevo dei gruppi che incarnino lo spirito rock e che siano riusciti a conquistare un certo status di pubblico e critica, risultando popolari ma non troppo, abbastanza talentuosi e in grado di avere un tipo di influenza e di impatto tale da essere ricordati anche a distanza di anni. Giusto?

    Bene, ma ciò non dipende anche dalla parzialità del nostro sguardo, che si basa sì sui nostri gusti e su ciò che siamo, ma anche su ciò che ci viene proposto e suggerito, più o meno implicitamente, dai media e dalla società?

    E la faccenda dei generi e sottogeneri? Va benissimo, serve per capirsi. Ma non c'è il rischio però di perdersi in un bicchier d'acqua? Del tipo: eh no, questi Group Inerane sono world, afro-rock/blues, ma non 'rock' in senso stretto. E perchè mai, dico io? :) Certo, non sono 'rock' come potrebbero esserlo gli Strokes (lo sono davvero poi?) o gli Arctic Monkeys; lo sono in modo diverso. Ma chi stabilisce cosa è rock e cosa no, o 'meno rock'? Cosa ha l'onore di possedere lo status rock (indie, alt., etc) e cosa invece deve essere relegato a settori più marginali (world, ethno, etc)? Chi lo stabilisce? Beh, siamo noi, io credo. Perdendoci, nel frattempo, un mare di roba. Però poi non lamentiamoci che non escono più dischi 'rock' ;)

    P.S.: in ambito occidentale un disco 'rock' piuttosto recente che secondo me ha rappresentato qualcosa è Songs for the deaf dei QOTSA, ma solo se parliamo di rock tirato/pesante/chitarresco. Perchè, e sempre qui andiamo a parare, se appena allarghiamo lo sguardo il discorso cambia e si arricchisce...

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  2. *sigur ros
    mi trovo molto d'accordo con ciò che dici, quindi non credo che i nostri sguardi siano poi così diversi.
    tra l'altro hai già dato risposta alla domanda. certo, io mi riferivo alla scena chiamiamola "occidentale", anche se nel resto del mondo ci sono un sacco di altre realtà interessanti, come l'underground iraniano mostrato nel film i gatti persiani

    http://pensiericannibali.blogspot.com/2011/01/i-miei-film-dellanno-2010-n-33-i-gatti.html

    o come il gruppo che segnali tu che fa musica molto bella e anche molto figa e sono quindi felice di aggiungerli ai miei ascolti.

    anche su songs for the deaf sono d'accordo, però è un disco del 2002. negli ultimi anni dischi di questo tipo davvero belli e importanti, quelli in grado di stravolgere la vita a un teenager per intenderci, non è che ne siano usciti molti, non in ambito rock tradizionale. era ciò che constatavo, il declino di un certo tipo di fare rock almeno negli USA e UK, in un ambito diciamo più o meno popolare e mainstream, senza voler fare discorsi troppo di nicchia.

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  3. il fatto che il vaticano consideri dei dischi rock non vuol dire che questi abbiano perso di importanza, anzi il contrario: è il clero che dichiara la sua impotenza davanti al rock, come del resto ha già fatto, pur con considerevole ritardo, con l'immenso Galileo Galilei. se adesso i pink floyd piacciono anche al papa, vuol dire solo una cosa: che anni fa avevamo ragione noi. e vuol dire, in ultima istanza, che questi sono ancora più rock di quanto non lo fossero prima. abbandonarli perchè adesso piacciono ai preti (e cmq vorrei verificare...) sarebbe un errore imperdonabile, e soprattutto vorrebbe dire farsi condizionare da quei loschi figuri. capisco il tuo esotismo giovanile da barricata (ci siam passati un po' tutti) ma se sento i Led Zeppelin a radiomaria, vuol dire solo che il rock ha vinto...:)

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  4. mi sono perso proprio tanta roba nel 2010. vedrò di recuperare da questo bigino. grazie

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  5. il disco peggiore è plastic beach

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  6. @ Marco: però quello che hai citato (underground iraniano) è un caso particolare, di un film indipendente che ha dato risalto ad una specifica scena. Come dici tu stesso, ci sono un sacco di realtà nel mondo...però bisogna conoscerle, promuoverle e condividerle. Se non è un film dobbiamo essere noi ad incuriosirci :)

    Sul fatto che oggi non escano dischi di 'rock tradizionale' in grado di scuotere gli animi dei più giovani...beh, innanzitutto credo che valutare nella (più o meno stretta) attualità non sia conveniente (per un discorso di prospettiva: quante next big thing si sono poi rivelate fuffa? e quanti dischi passati inosservati si sono poi rivelati più influenti del previsto?). E poi...stai cadendo nella trappola e ragionando per compartimenti stagni IMO ;) Ha ancora senso parlare di 'rock tradizionale'? ;)

    Poi vabbè, prescindendo dal discorso attualità...gli Arcade Fire mi sembrano messi bene per farsi ricordare...

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  7. *unwise
    per me l'apprezzamento vaticano rimane comunque una cosa più negativa che positiva :)

    *maurizio
    ok, anche perché in questo "bigino" ce n'è un po' per tutti i gusti..

    *vale
    ma poveri gorilli :(

    *sigur ros
    la mia lunga intro al post era più che altro per parlare del ruolo delle rockstar oggi, che forse non vanno più cercate nell'ambito stretto del rock. kanye west ad esempio per me oggi incarna alla perfezione lo spirito della rockstar. gli arcade fire sono un gruppo grandioso, ma sinceramente non me li vedo nel ruolo di rockstar :D
    giudicando poi i dischi del 2010, il discorso è per forza di cose sull'attualità e altrettanto per forza di cose è a caldo e non può essere visto con la giusta distanza. però è anche bello così

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  8. non è che dai un po' troppa importanza a quello che pensano i preti? per me l'apprezzamento che conta è solo e soltanto il mio. certo, magari una comunanza di gusti con qualcuno che non ti piace da un po fastidio, ma gli artisti non c'entrano...a me per esempio la musica di west non piace, e non mi diventa più interessante solo perchè il vaticano lo mette all'indice...sarà perchè son vecchio, ma per me è la musica che conta, alla fine è quella l'unica cosa che rimane...:)

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  9. *unwise
    riguardo al valore della musica di per sé anche a me interessa soltanto il mio apprezzamento.
    però volendo ragionare su cosa può essere considerato rock oggi, il fatto che il vaticano abbia accettato certi artisti è secondo me uno spunto di riflessione interessante. ad esempio artisti altrettanto famosi come rolling stones, david bowie, nirvana o sex pistols non sono stati inseriti nella suddetta lista perché evidentemente la loro musica e la loro immagine è ancora oggi considerata scomoda, ribelle e sovversiva, e per come la vedo io sono prerogative essenziali non per forza della buona musica, ma dello spirito rock sì.
    insomma, l'approvazione vaticana non è esattamente una bella cosa per un rocker e anche ringo starr infatti non l'aveva certo presa molto bene :D

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  10. secondo me lo "spirito rock" significa solo esprimere se stessi al di la di ogni condizionamento. e l'apprezzamento o meno del vaticano non dovrebbe essere un fattore condizionante, nell'uno o nell'altro verso. modellare i propri comportamenti o i propri gusti a seconda di quanto il vaticano approvi o disapprovi, significa fare il loro gioco...in realtà è un tipo di condizionamento psicologico molto raffinato (e loro sono maestri di condizionamento...). per quanto mi riguarda, non ho paura che un prete la pensi come me sui pink floyd, visto che non per questo io la penserò come lui sui vari aspetti della vita...:)

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