martedì 3 maggio 2011

Macché Valentino Rossi, il genio delle moto è lui

Hot Rod - Uno svitato in moto
(USA 2007)
Regia: Akiva Schaffer
Cast: Andy Samberg, Isla Fisher, Ian McShane, Danny McBride, Jorma Taccone, Bill Hader, Will Arnett, Sissy Spacek
Genere: demenzial-geniale
Se ti piace guarda anche: Fatti strafatti e strafighe, Strafumati, Karate Kid

Trama semiseria
Rod Kimble è un ragazzo “speciale” che va in giro su un motorino scassato tipo Ciao con cui prova a fare dei salti pericolosissimi che ovviamente non gli riescono. Il povero Rod si crede infatti un grande stuntman, il piccolo dettaglio è che non gli riesce un numero che sia uno, anche se in compenso a fare figure di merda è un fenomeno assoluto. Un giorno però il suo odiato patrigno si ammala e ha bisogno di $ 50.000 per un trapianto al cuore, altrimenti muore. Rod allora cerca di guadagnare la notevole cifra tentando un numero in cui metterà a rischio la sua stessa vita: che cuore nobile, che ammirevole eroe, che animo sensibile che vuole salvare il patrigno a tutti i costi… La sua reale intenzione? Farlo rimettere in forma così può prenderlo finalmente a botte per bene!

Recensione cannibale
Nonostanti adori il genere demenziale e le commedie americane “ignoranti” (non so perché ma l’equivalente italiano invece mi disgusta alquanto) non avevo ancora visto questa perla di film consigliato da Frank Manila (non ricordo più se in un post o in un commento). Non che sia uscito poi da molto (è del 2007) e in Italia tra l’altro è stato distribuito direttamente in home-video senza promozione alcuna (però almeno si trova in italiano, ed è già un piccolo miracolo), comunque questa genialata entra subito di diritto tra i miei cult comici assoluti.

Hot Rod è un omaggio e allo stesso tempo uno sberleffo supremo nei confronti dei film anni ’80, in particolare di quelle avventure action/sportive alla Karate Kid in cui il protagonista sfigato di turno riesce all’improvviso a diventare un fenomeno in qualche campo. Le cose vanno all’incirca allo stesso modo pure qui, solo che il protagonista oltre che sfigato è pure uno spericolato demente totale, in una parola sola: genio! Il grandioso Rod è interpretato da un ottimo Andy Samberg, sorta di nuovo Adam Sandler (a partire dall’assonanza dei loro nomi) che fa parte del gruppo di comici (ma anche rapper/cantanti demenziali) dei Lonely Island, idoli del Saturday Night Live e autori anche di canzoncine musicalmente valide in collaborazione tra gli altri con Justin Timberlake, Nicki Minaj, Beck e Rihanna, oltre ad aver ideato lo stellare rap di Natalie Portman. Beccatevi un loro video musicale, check it out.


Tornando al film è in pratica una sequela di scene memorabili, tutte (o quasi) contenenti almeno un dettaglio, un’espressione o una battuta minimo geniali, quindi non starò a raccontarvele perché dovete vederle con i vostri occhi e poi chi cerca di descrivere qualcosa di divertente non sarà mai divertente quanto la cosa divertente in sé. Nonostante l’ambientazione sia nel presente, la colonna sonora è interamente anni ’80, e pure molti dettagli sia nei vestiti che nelle atmosfere sono prese pari pari da quel decennio. Cotte, mangiate e parodiate alla grande.


La trama come detto ricalca la solita storia dell’ascesa di un tizio improbabile da zero a mito, ribaltando però tutti i cliché buonisti su cui erano imperniate quelle pellicole di allora e anche quelle di oggi (alla Kung Fu Panda, per dire), in una parodia fuori dal tempo per ambientazione ma assolutamente moderna nell’umorismo politically scorrect, che per fortuna evita le cagate di espedienti di molte commedie odierne (animali, bambini e cose così).
E tra l'altro mi ha ricordato pure quell'episodio in cui Bart Simpson deve saltare la Gola di Springfield, con la sostanziale differenza che Rod è molto più incapace di Bart...
Come in tutte le storie che si rispettino c’è poi naturalmente anche una ragazza, la bella Isla Fisher, che nella vita privata è sposata con Sacha Baron Cohen (se questo nome non vi dice niente, vi dico: Borat) e quindi per stare insieme a quell’uomo è una che di umorismo deve averne parecchio.
Spettacolare poi il rapporto d’amore/odio (ma più che altro odio) tra Rod e il suo patrigno, il cattivissimo Ian McShane (visto nella serie Deadwood), mentre tra i comprimari c’è qualcuno della scuola Judd Apatow (Bill Hader) o proveniente da comedy televisive: Danny McBride (l'esilarante Eastbound & Down) e Will Arnett (l'ormai storico Arrested Development).

Camminando sul sottile e scivoloso confine tra culto e sculto, questo fila dritto a tutta velocità nel culto. Come al solito poco azzeccato il titolo italiano, visto che avrebbero dovuto chiamarlo: Hot Rod - Un genio in moto.
(voto 7/8)

5 commenti:

  1. Frank e Eddy me l'hanno vivamente consigliato, e dopo la tua recensione non posso proprio permettermi di perderlo.
    Anzi, sai che ti dico!? Che se ce la faccio me lo schiaffo già domani!
    Mi sembra roba giusta per il lato tamarro e demenziale di Ford.

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  2. troppo forte, 'sto film :D tra l'altro l'ho visto pure io di recente!
    ho riso dall'inizio alla fine, Samberg ha delle espressioni che mi stendono :)

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  3. ahahahahhaha grazie per la citazione!
    per me è un cultissimo. oso col dire che il vero Genio del film per me è Richardson, non ha eguali (per idiozia) nella storia della cinematografia mondiale.

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  4. Curiosando in rete sui Lonley Island avevo trovato sto film! Ma non ho ancora avuto il tempo di vederlo :(

    A proposito della mia mancanza di tempo, ho visto solo ieri Scott Pilgrim vs. The World...

    SPETTACOLOSO!!!

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  5. M e r a v i g l i o s o
    Ho finito gli spazi, quindi non ho altro da dire...
    ah! Come dice Nick: chapeau MrFord!

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