mercoledì 6 luglio 2011

Ovvove e vaccapviccio

L’orrore, l’orrore. Eccoli di nuovo qua i The Horrors e, almeno per me che avevo eletto il loro precedente disco Primary Colours mio album personale dell’anno 2009, l’attesa di risentirli era davvero elevata. Come piacevole passatempo il cantante e leader della band Faris Badwan aveva intanto dato alle stampe giusto una manciata di settimane fa un ottimo disco di pop malato insieme alla soprano Rachel Zeffira sotto il nome di Cat’s Eyes, o-o-o-occhi di gatto.
Ma adesso è la volta dell’album numero 3 per i The Horrors, dopo un esordio orientato più sul versante punk e un secondo lavoro che andava invece in fantasmagoriche direzioni new-wave alla Joy Division. E adesso la sempre più sorprendente band cambia ancora le carte in tavola presentandosi con un sound pop 80s, ma comunque sempre virato verso tinte dark. D’altra parte con quel nome che si ritrovano mica possono fare musica solare…
Ma la domanda è: riusciranno a bissare il (più o meno) prestigioso titolo di disco cannibale dell’anno?

The Horrors “Skying”
Genere: new new-wave
Provenienza: Southend on sea, Inghilterra
Se ti piace ascolta anche: Tears for Fears, Simple Minds, Psychedelic Furs, Human League, My Bloody Valentine, Cat’s Eyes, Friendly Fires

Il nome di riferimento in questo nuovo corso sembrano essere diventati i Tears for Fears, dalle parti cannibali band tra le più amate degli anni Ottanta, ma anche di Simple Minds e Psychedelic Furs; nonostante i riferimenti del caso, gli Orrori riescono a creare una musica sempre molto personale e questo nuovo sfaccettato lavoro è un altro sogno a occhi aperti. Forse ancora più bello del precedente (anche se per ora è un po’ presto per dirlo).
Questa volta Geoff Barrow dei Portishead, che aveva prodotto alla grande il loro precedente album, ha consigliato loro solo uno studio e gli ha detto di fare da soli e i nostri (i miei almeno) eroi hanno tirato fuori risultati di nuovo eclatanti. I The Horrors suonano magnificamente fuori dal tempo, qualunque tempo. Talmente fuori da apparire attuali.


Qualche canzone?
“You Said” è pop-capolavoro, “I can see through you” parte con un organetto alla Doors per poi andare in territori Psychedelic Furs, “Endless blue” è una sterzata alternative rock anni Novanta molto sonic (youth), “Dive in” si tuffa tra i Tears for Fears e gli Smiths di “How soon is now?” e si inventa un ritornello anthemico, “Still life” è un viaggio dritto in fondo a un film anni Ottanta don’t you forget about me, “Wild eyed” galleggia tra le nuvole insieme ai migliori Talking Heads, qua e là affiora pure un prelibato sound shoegaze, britpop stile Suede e pop anni ’60, con la conclusiva “Oceans burning” che si cala nelle profondità più remote della musica.
The Horrors: sempre spavent-osi, che è l’abbreviazione per spaventosamente grandiosi.
(voto 9)

Eccolo qui in ascolto streaming integrale

7 commenti:

  1. Di solito prendo con le pinze i gruppi che cambiano genere, nonostante io stessa vada predicando che la creatività e la dinamicità sono virtù essenziali perchè una band mi piaccia.
    Però 'sti Horrors... è come sentire ogni volta un gruppo diverso e, tra l'altro, molto bravo. Mi piacevano con Sheena is a parasite, poi con Scarlet Fields e - mi sa tanto - anche con quest'ultimo album.

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  2. *remolle
    io invece prendo con le pinze i gruppi che fanno sempre la stessa cosa.. che palle!
    vai di nuovo album! :D

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  3. Caspita, non mi piace proprio... ma è il genere che non piglia!

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  4. ahahhahahahahahhahahahahahahhahahahahahahahaha!!!!!!!!!mi fai morire dal ridere!!!ahahhaha!!!beh in effetti però meglio ridere che piangere con certa gente sfigata che c'è al mondo!!!tipo biberon e la gomez!!!ahahahhaa approvo a pieno quello che hai scritto!!

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  5. Al primo ascolto l'album non mi dispiace.E' incredibile quanto sia diverso da Primary colours.Sorprendente!

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  6. I love them.
    Tanto che lo ho visti dal vivo.
    Devo ancora scoltare il nuovo disco (per ora sono in fase Adele 21 e Arctic Monkeys e Wild Beasts)...
    In ogni caso, io credo che ci sia veramente poco capace di superare Sea within the sea.

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  7. Molto particolari, al primo ascolto mi sono piaciuti, vediamo se sapranno convincermi

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