venerdì 2 settembre 2011

Non passa lo straniero, zan zan

Gionatan Squillace in versione inverno dello straniero
Certo che ci va una bella dose di incoscienza e pure di coraggio a volersi sottoporre volontariamente al mio giudizio cannibale. Sono doti quindi che di certo non mancano a Gionatan Squillace, che mi ha contattato per chiedermi un parere sul suo romanzo d’esordio, L’inverno dello straniero. Avrà fatto bene o se ne dovrà pentire?

Gionatan Squillace “L’inverno dello straniero”
(romanzo d’esordio, pp. 78, edizioni Pendragon)

“Bastardello, Bastardello resterai,
di stracci e sterco vestirai
vipere e sassi mangerai
Bastardello, Bastardello morirai”

L’inverno dello straniero affronta una tipologia di personaggio ormai classico nella letteratura e nel cinema moderni, quella dell’assassino solitario, l’uomo (o la donna) dal cuore congelato che riesce a uccidere senza pietà e a vivere isolato da tutto, o quasi. Una materia pericolosa che può dare frutti riusciti come in Nikita, Leon e soprattutto Ghost Dog, quanto andare verso i territori dell’involontariamente ridicolo come nel pessimo The American con Giorgione Clooney, che per chi non lo conoscesse è anche noto come ex di Elisabetta Canalis.
Un brivido mi ha dunque percorso la schiena quando ho realizzato che questo romanzo sarebbe potuto finire invischiato tra le nevi di un racconto del genere. Per fortuna Squillace, usando toni pacati e uno stile minimale post-hemingwayano (mia impressione), a tratti forse persino troppo minimale, riesce a evitare questa trappola e ci consegna un personaggio interessante, quello di un uomo triste ma non deprimente, con un passato oscuro alle spalle che ritornerà prepotente a fargli visita. In un’ambientazione innevata che fa immaginare paesaggi desolati a mezza strada tra Fargo dei Coen (il loro film che preferisco, per quanto comunque non li ami per nulla) e il recente ottimo Un gelido inverno - Winter’s Bone.
A movimentare la vicenda ci pensano, oltre alle missioni a sangue freddo del killer, anche una serie di personaggi che irrompono nella vicenda in maniera inaspettata e portano il romanzo lontano dagli snodi classici delle storie di killer solitari: il padre e i fratelli del protagonista entrano infatti a far parte del quadro, rendendolo più sfaccettato e interessante e introducendo la tematica della famiglia, di solito non presente in questo genere di storie, e in particolare un conflitto padre-figlio affatto niente male. Anche se al centro dell’immagine rimane sempre lui, il nostro assassino lupo solitario, con tutti i suoi scheletri e fantasmi e un crescendo di tensione narrativa non da poco.

Per quanto riguarda il suo prossimo lavoro, a un livello puramente personale mi auguro che Squillace prenda una via più cannibale, aumentando le dosi di sesso, droga & rock’n’roll delle sue storie, mentre per quanto riguarda il livello di violenza direi che qui già ci siamo. Questa sua opera d’esordio si muove infatti su territori più nelle corde di un Mr. James Ford che non nelle mie, però non ho potuto comunque fare a meno di notare un talento letterario dal buon potenziale, non ancora del tutto espresso ma ben presente, in grado di costruire una buona varietà di personaggi eppure lasciando l’impressione che qualcuno poteva essere approfondito in maniera ulteriore. Anche se l’effetto è probabilmente voluto, quello di suggerire, stuzzicare e non dare piena soddisfazione, lasciando con la voglia di qualcosa di più, di un bis.
L’estate sta finendo, un anno se ne va e il resto lo conoscete bene, quindi preparatevi all’inverno con questo romanzo, una lettura perfetta in una baita a fianco della legna che brucia nel camino. In questo momento non vi sembra un'immagine molto allettante? Ne riparliamo tra qualche mese…
(voto 7/10)

(Ascolto personalmente consigliato per accompagnare la lettura: “Wounded Rhymes” di Lykke Li)

Se vi interessa, potete acquistare il libro QUI.
E se volete potete anche diventare fan sulla pagina Facebook del libro.

3 commenti:

  1. Direi che, a questo punto, appena pubblicherò il romanzo ti chiederò di fare altrettanto, caro il mio antagonista. ;)

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  2. *mr. ford
    bene, non vedo l'ora di stroncartelo come si deve!
    buahahahah :)

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