lunedì 26 marzo 2012

GCB, Pu**anelle cristianelle

Dopo il post-recensione dedicato al nuovo disco di Madonna, prosegue su Pensieri Cannibali lo speciale GILF MILF day, con questa nuovissima serie tv…

GCB
(serie tv, stagione 1, episodi 1-3)
Rete americana: ABC
Rete italiana: non ancora arrivata
Creata da: Robert Harling
Tratta dal romanzo: Good Christian Bitches di Kim Gatling
Cast: Leslie Bibb, Kristin Chenoweth, Miriam Shor, Marison Nichols, Jennifer Aspen, Annie Potts, Mark Deklin, David James Elliott, Brad Beyer, Lauran Irion, Colton Shires, Tyler Jacob Moore, Chynna Johnson, Erin Alexis, Mackindlee Waddell, Tom Everett Scott
Genere: desperate bitches
Se ti piace guarda anche: Desperate Housewives, Suburgatory, Cougar Town, Mean Girls, Saved!, The Help, Young Adult, Hart of Dixie

“So quanto ami il Pinot nero.”
“Mamma, sono sobria da 18 mesi…”
“Peeerché???”

GCB non è il nuovo S&TC, però potrebbe essere il nuovo DH o perlomeno una serie cui dire TVTB.
GCB è una serie incentrata su un gruppo di MILF cattoliche iper-cattoliche però tutte molto DTF e con un look Cougar Town alla MDNA di una cittadina del Texas. Cittadina in cui fa ritorno l’ex mean girl nonché ex teen mom Leslie Bibb, rimasta vedova dopo che il marito è morto mentre la sua amante gli faceva un pompino in auto. WTF?
Pensate che abbia preso XTC oppure MDMA? No, sono solo un CGLN.
Quest’ultima non è una sigla, è solo la parola “coglione” senza vocali.

Tralasciando il linguaggio delle sigle che fa molto young adult, molto Twitter, molto SMS, però non si capisce una sega, vediamo di capire per cosa sta GCB.
GCB sta per Good Christian Bitches, come il titolo del romanzo di Kim Gatling cui la nuova serie comedy di ABC (e daje con ‘ste sigle!) è tratta. Peccato che per la tv americana fosse un titolo troppo esplicito, il che è una cosa ancora più paradossalmente comica, considerando come la serie si prenda gioco proprio del puritanesimo americano…
E così hanno deciso di intitolarlo Good Christian Battons, ma anche questo era troppo estremo e allora hanno optato per il soft Good Christian Belles. Non proprio il massimo, quindi per una volta le sigle ci vengono in soccorso e se lo chiamiamo semplicemente GCB è davvero meglio per tutti.

GCB non si segnala per una estrema originalità. Tutt’altro. Il paragone più ovvio è quello con Desperate Housewives; le protagoniste sono un gruppo, per la precisione sempre 4, di signore di mezza età che vivono in un ricco sobborgo di quelli tipicamente americani, con le villette schierate diligentemente a schiera, le station wagon parcheggiate di fronte al garage sovrastato da un canestro da basket, a fianco di giardini pieni di rose american beauty curate con maniacale cura e a fianco di vite che sembrano perfette e poi, grattando sotto la superficie, svelano tanti piccoli segreti.
Le Desperate però tra poche settimane finiranno la loro lunga corsa durata 8 stagioni e già i vari network USA, ABC in particolare, stanno cercando le loro legittime eredi. Se Suburgatory è virato più sul versante sitcom, GCB pare dunque il candidato ideale. Rispetto alle disperate manca, almeno al momento, quella componente mystery che faceva molto Twin Peaks e si gioca più dalle parti di una divertita critica sociale all’America della medio-alta borghesia bigotta e provincialotta.

"Lo sai che somigli a Justin Bieber?"
"Ah, grazie!"
"Non era un complimento..."
Una satira che per il momento diverte parecchio, ma potrebbe mordere anche di più, soprattutto nello sberleffo religioso. Le GCB cercano di essere cattivelle, e ci riescono pure, però lasciano intravedere troppi momenti buonisti e sentimenti da volemose bene che mi fanno storcere il naso. La cosa non sorprende troppo; dietro alle Christian bitches, scusate alle Christian Belles, ci sta infatti come producer un certo signor Darren Star. Se non sapete chi è, significa che non siete cresciuti negli anni ’90. E se non sapete chi è però siete cresciuti negli anni ’90, la vostra adolescenza non è stata normale. Darren Star è infatti tra gli autori di Beverly Hills 90210 e Melrose Place. Sì, vabbè, anche di Sex and the City, però questo preferisco dimenticarmelo.
In effetti il tocco 90s in questa serie si sente, però aggiornato ai tempi in cui le MILF sono le nuove teen. Dopo tutto, se Smash è considerabile come una versione adulta di Glee, GCB è la versione adulta di Mean Girls, pellicola citata fin dalla telefonata multipla tra le protagoniste nel corso della prima puntata.

Se in Melrose Place si intrecciavano le vicende di un gruppo di inquilini che potevano permettersi ognuno di affitare un appartamentino esclusivo in uno dei quartieri più cool di Los Angeles, adesso la crisi economica impone nuove situazioni. Così come per la mamma per amica Lauren Graham di Parenthood, anche qui troviamo la MILFona protagonista Leslie Bibb costretta a tornare a vivere con i due figli a casa di mammà in Texas e arrangiarsi con un lavoro come sexy cameriera in un locale chiamato Boobylicious! Il suo defunto marito, da tipico new economy man, era infatti un ladrone di prima categoria e quindi tutti i suoi beni sono stati confiscati in seguito alla sua morte.
Ci troviamo dunque di fronte a tipiche dinamiche da commedia famigliare, però in un contesto di famiglia sempre più atipico, con la figlia che appare più matura della mamma MILF e con un figlio che invece è una copia di Justin Bieber. Non riesco a immaginare cosa possa capitare di peggio a una madre di un figlio simil-Bieberon. Forse a Tilda Swinton nel film …e ora parliamo di Kevin non è andata poi tanto male…

E l’harem, pardon il cast delle MILFone della serie?
Leslie Bibb finora non è che abbia avuto una carriera folgorante. Lanciata dalla primissima serie firmata da Ryan Murphy (Nip/Tuck e American Horror Story), ovvero Popular dove interpretava il personaggio di una bionda superficiale cheerleader come la protagonista di GCB da giovane, si è vista in tutta una serie di particine in serie tv e filmetti come Iron Man, I teschi e Spot (aaaargh!), ma qui sembra aver finalmente trovato il suo personaggio ideale.
Nel resto del cast spiccano poi Marisol Nichols, passata pure lei tra una miriade di serie tv, in particolare nella stagione 6 di 24, e soprattutto Kristin Chenoweth, già in Pushing Daisies e Glee: è lei la Good Christian Bitch, scusate Bell, suprema ed è lei il personaggio più divertente. Anche se ho come l’impressione che il suo potenziale sia destinato a esplodere ulteriormente con i prossimi episodi.
GCB è una SSB: Serie da Seguire, Bitches!
(voto 6,5/10)

4 commenti:

  1. adoro Kristin e la sua vocina spaccatimpani :D

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  2. Altra serie che non mi pare per nulla nelle corde fordiane.
    Con la nuove stagioni di Spartacus e Game of thrones ad aspettarmi, certo non mi cimento con questa!

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    1. commento che da solo indica tutta la tua limitatezza,
      non devo nemmeno aggiungere altro ahahah :D

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