Fine della recensione.
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Uff, e va bene. Allora continuate a leggere…
Touch
(serie tv, stagione 1, episodi 1-4)
Rete americana: Fox
Rete italiana: Fox
Creata da: Tim Kring
Cast: Kiefer Sutherland, David Mazouz, Gugu Mbatha-Raw, Danny Glover, May Miyata, Satomi Okuno
Genere: collegato
Se ti piace guarda anche: Babel, Molto forte, incredibilmente vicino, Numb3rs, Cosa piove dal cielo?, Magnolia
“C'e' un'antica leggenda cinese, quella del Filo Rosso del Destino,secondo la quale gli dei hanno legato un filo rosso alle nostre cavigliecollegandolo a tutte quelle persone con cui siamo destinati a entrare in contatto.Quel filo potrà allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si romperà mai.”
Un filo rosso lega tutte le persone, almeno secondo la leggenda cinese citata in Touch, ed è proprio quello che deve aver legato alle caviglie i tre nomi coinvolti in questa serie: Kiefer Sutherland, Tim Kring e Francis Lawrence.
"Sono Jack Bauer, io. Non ho tempo per stare a leggere i tuoi cazzo di numeri!" |
C’è poco da fare. Un sacco di attori provano a sfuggire al loro destino, ma non ci riescono. Di recente ci ha provato anche Sarah Michelle Gellar. Peccato che con l’atroce Ringer non abbia certo fatto dimenticare la mitica Buffy. Semmai ha solo accresciuto la sua memoria: se prima ricordavamo l’Ammazzavampiri con una lacrimuccia nostalgica, dopo aver visto Ringer la piangiamo a dirotto disperati.
A Kiefer Sutherland le cose con Touch, diciamolo subito, vanno un po’ meglio che con Ringer. Però non così bene da lasciare intendere che con questa serie possa lasciare un vero segno come con 24. No no no. Anche perché il suo personaggio finora non ha regalato grandi motivi di esaltazione e sembra solo una copia sbiadita proprio di Jack Bauer, sempre in corsa contro il tempo per qualche motivo, ma senza essere kick-ass come lui.
"Mio figlio non vuole essere toccato da nessuno, però se lo "tocchi" tu, abbella de mamma, mi sa che non fa tante storie..." |
A parte che, se andiamo proprio a vedere, pure la moglie di Jack Bauer moriva…
Comunque, data la situazione della moglie morta, si ritrova da solo a crescere un figlio. Un figlio “speciale”, un ragazzino autistico che odia essere “touchato”, che non ha MAI parlato in vita sua e che comunica solo attraverso i numeri.
Questo bambino (il solito bambino mediamente odioso presente nei film e/o nelle serie tv) vede la realtà in modo diverso da noi, poveri comuni mortali. Come il codice di Matrix (il film, non il programma d’informazione (?) con Alessio Vinci): se a un occhio normale possono apparire soltanto elenchi di cifre senza senso, lui invece ci vede altro, vede delle connessioni tra le persone. Persone che vivono in posti anche parecchio distanti del mondo e sono interrelazionate in qualche modo tra di loro. E lui lo vede, lo capisce…
Chi cazzo è?
Il figlio di Jack Bauer o il figlio di Dio?
"Eh, certo che 24 aveva ritmi un pochino più adrenalinici..." |
Anello debole dei tre, Francis Lawrence è uno dei produttori della serie nonché regista dell’episodio pilota. Lawrence ha firmato pellicole che io certo non ho amato molto come Constantine, Come l’acqua per gli elefanti e soprattutto il pessimo Io sono leggenda con un poco leggendario Will Smith. Il suo stile iper-patinato e videogammaro non mi piace e il suo personal “touch” lo infila un filino pure dentro a questa serie. Molto Fox (il network che lo trasmette sia negli Usa che in Italia) come stile e quindi un po’ troppo commerciale e didascalica per i miei gusti. Capisco che considerata la natura complessa della tematica si debbano spiegare tutti i passaggi, però così è un po’ troppo. Con eccessive spiegazioni, si finisce per perdere il fascino delle connessioni.
Chiudiamo con la terza persona collegata al filo rosso: Tim Kring.
Tim Kring è l’autore di Crossing Jordan e soprattutto di Heroes, una serie pure questa parecchio importante per il panorama televisivo degli ultimi anni, capace di raccontare i supereroi attraverso uno spiccato punto di vista umano. La serie presentava alcuni personaggi fenomenali: l’esilarante ed eroico Hiro Nakamura, l’indistruttibile cheerleader gnocca Claire Bennet, il perfido cattivone Sylar, tanto per citarne alcuni. Nonostante dopo un’ottima prima stagione si sia rapidamente persa per strada, il merito principale della serie era quello di riuscire a creare un mondo, un immaginario intero. Fumettoso ma anche piuttosto realistico.
"Almeida torno al CTU, mi son rotto di 'ste stronzate new-age!" |
Per il momento non possiamo che fare come Kiefer Sutherland. Leggiamo i numeri, ma non riusciamo a vedere le connessioni. Arrivati alla fine, otterremo lo sguardo del suo figlio autistico e vedremo ciò che vede lui?
(voto 6-/10)
Sai già come la penso: serie splendida.
RispondiEliminaMi entra nell'anima a ogni episodio.
Una delle migliori di quest'anno.
Sto leggendo troppi pareri contrastanti per decidermi ad iniziare, anche se prima o poi proverò.
RispondiEliminaIl fatto è che con Game of thrones e Spartacus in ballo la mia anima tamarra è bella che soddisfatta, e Once upon e time tiene in ballo il resto.
Rimandata, per ora.
Anche perchè ho paura di vedere Jack Bauer fuori dal suo ruolo.
ho visto il primo episodio e mi è piaciuto molto :)
RispondiEliminaSembra figo.
RispondiEliminaSono solo al 2° episodio, ma posso già dire che mi garba mucho! Mi piace tanto questo tipo di storie! :D
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