giovedì 14 giugno 2012

The Blair Bi**h Project X

Project X - Una festa che spacca
(USA 2012)
Regia: Nima Nourizadeh
Cast: Thomas Mann, Oliver Cooper, Jonathan Daniel Brown, Kirby Bliss Blanton, Miles Teller, Alexis Knapp, Peter Mackenzie, Caitlin Dulany, Martin Klebba, Brady Hender, Nick Nervies
Genere: mocoolmumentary
Se ti piace guarda anche: Una notte da leoni, Suxbad, Old School, Chronicle, Catfish

Un mockumentary?
Ancora?
Ebbene sì.
The Blair Witch Project era una schifezza di film, però come operazione di marketing ha rappresentato qualcosa di davvero geniale. La “pellicola” uscita nel 1999 aveva infatti incassato $250milioni nel mondo nonostante ne fosse costati appena $20.000. E tra l’altro, vedendolo, ci si chiede in cosa diavolo li abbiano spesi, questi soldi? In mojito per tutta la troupe? Eppure, grazie a una campagna virale quando le campagne virali ancora manco esistevano, era diventato il film must da vedere a tutti i costi. Poi andavi a vederlo e pensavi: “Beh, mella merda!”. Però intanto eri andato al cinema e avevi contribuito al suo successo.
Pur non essendo stata la prima pellicola nel genere, è stata comunque quella che ha dato una svolta commerciale così forte a questo tipo di film. Facendo diventare tutti i filmmakers, o aspiranti tali, consapevoli della possibilità di poter girare un lungometraggio a basso costo e vederlo trasformato in un campione al box-office globale. Una possibilità, ma anche il pericolo che i cinema venissero infestati da prodotti amatoriali fatti alla cazzo di cane. Pericolo in effetti poi non del tutto scampato.
Negli ultimi anni, grazie al costo più accessibile delle telecamere digitali e grazie alla youtubizzazione del mondo, la moda del mockumentary ha poi preso sempre più piede, con tra gli altri l’enorme successo dell’ancor più spartano Paranormal Activity o la recente variante supereroistica rappresentata da Chronicle.

Questo nuovo Project X sembra invece una variante mockumentary di pellicole come American Pie e Suxbad. Hanno fatto mockumentary di tutti i tempi, volevate non ne facessero uno in salsa teen? In fondo sono proprio loro ad esserci cresciuti, con questo linguaggio contaminato in maniera talmente naturale tra fiction e reality da rendere difficile distinguere l’uno e l’altro. Anche se, ormai, non solo i rin teen teen ma tutti siamo entrati dentro il Videodrome, dando vita alla nuova carne.
La sensazione iniziale è quindi quella di trovarsi nell’ennesimo mockumentary, ma dopo qualche minuto ci si rende conto che questo probabilmente è il modo oggi migliore, il più adatto, per raccontare una generazione del genere con una storia del genere. Che poi non è certo una storiona di quelle particolarmente originali, anzi: un gruppetto di studenti piuttosto loser all’ultimo anno di liceo decidono di dare una festa per diventare cool prima che finisca la scuola. Fine della storiona.
Ma chi sono, i quattro protagonisti?

Thomas (Thomas Mann, già visto in 5 giorni fuori – It’s Kind of a Funny Story) è il tipico protagonista in questo genere di film: un po‘ sfigato, ma non troppo, un po‘ timido, ma alla ricerca della possibilità di mettersi in mostra, un po‘ oppresso dai genitori, ma con la voglia di trasgredire di brutto.

JB (Jonathan Daniel Brown) è invece il tipico cicciottello un po’ simpa e un po’ fuori di testa.

Dax (Dax Flame) è quindi l’uomo dietro la macchina da presa. Il cineocchio. Il tizio che non si vede praticamente mai che documenta tutte le fasi della festa, dalla preparazione fino all’hangover del giorno successivo.

E poi c’è Costa (lo strabordante Oliver Cooper). All’inizio sembra solo la scimmiottatura del classico cazzone da film adolescenziale, ma poi riesce ad acquistare una sua dimensione e una sua personalità e quando si arriva alla fine della visione sembra già destinato ad essere un nuovo personaggio cult per un’intera generazione.
Bluto, Stifler, McLovin’… e ora Costa (non Crociere).
Uno capace di battute storiche come:

L'addetto alla pulizia della piscina domani dovrà dirti: ho trovato delle tracce di acqua nel tuo sperma.

Parte del merito della riuscita del film è di questo personaggio, un simpatico bastardo in grado di tirar fuori quasi tutti i momenti più esilaranti. Un altro merito è quello di una colonna sonora super esaltante che riesce a rendere alla perfezione il suono da party di oggi, tra l’hip-hop di Eminem e Dr. Dre e l’electro spinta con i remix di Kid Cudi e degli Yeah Yeah Yeahs. Senza dimenticare l’atmosfera rarefatta creata nel finale dal pezzo “Intro” degli XX, perché quando ci vuole, ci vuole anche quello.
In più, finalmente in una commedia americana c’è un uso libero e del tutto politically incorrect della droga, al di là della consueta cannetta, con una pioggia di ectasy da fare invidia ai ragazzi di Skins. Sebbene al film americano manchi la stessa profondità della mitica serie British. Non mancano poi le ragazze nude, un sacco di ragazze nude!, e una manciata di esilaranti comprimari, su tutti i piccoli ninja addetti alla sicurezza della festa.

Un altro merito è quindi la sceneggiatura di Michael Bacall (scritta insieme a tale Matt Drake), uno che si sta muovendo all’interno del teen movie per cambiarne a piccoli passi lo stile. Bacall è infatti anche l’autore degli script di Scott Pilgrim vs. the World e 21 Jump Street, altre due perle del genere teen odierno.
Qui la sceneggiatura non è fenomenale, si limita a giocare un po’ con gli stereotipi, storiella romantica compresa, ma senza strafare sa dosare bene la stringatissima vicenda facendola culminare in un crescendo esplosivo. Quasi come se ci trovassimo di fronte a un horror vecchio stile, o a uno di oggi di Ti West, la prima parte si limita a raccontare le vicende di preparazione del party. Tutto è molto semplice, il profilo si tiene basso e si cerca di dare un minimo di spessore ai protagonisti, ma soprattutto si crea la tensione, l’attesa per qualcosa che deve succedere. Come in Una notte da leoni in cui però ci viene svelato in presa diretta ciò che succede, la festa prenderà infatti pieghe davvero folli. Il produttore del film non a caso è proprio quel Todd Phillips regista di Una notte da leoni, Old School e Road Trip di cui questo progetto X rappresenta quasi un update uploadato su YouTube.

Il primo tempo del film è dunque quasi una specie di Chronicle senza la componente fantasy. Insomma, una roba già vista. Un semplice teen movie per la YouTube generation. Un ritratto generazionale piuttosto riuscito nel suo non voler aver pretese di dipingere per forza un ritratto generazionale.
Nella seconda parte, la pellicola cresce però incredibilmente, fino a degenerare del tutto nel finale. È lì che si trasforma in un inno all’anarchia, al fancazzismo, all’essere giovani senza un futuro. Si trasforma da pezzo pop-punk commerciale a pezzo electro-punk-hardcore fuori di testa. Diventa un delirio e un degenero totale, in cui succede davvero di tutto e fare festa, fare una festa, fare LA Festa diventa la svolta esistenziale per i quattro protagonisti. Non il matrimonio. Non la famiglia. Non il college. La festa come scopo della vita. E così riesce laddove si perdeva un po’ Chronicle, un film per stile, situazioni, storia e personaggi parecchio simile a questo, ma che nella parte conclusiva si prendeva troppo sul serio. Project X fa la scelta opposta e nel delirio fancazzista del finale riesce paradossalemente a trovare un suo certo, benché vago, spessore. Ricordando che pur sempre di party movie si tratta.

Project X, diretto con stile mocoolmentary dall'esordiente brit-iraniano Nima Nourizadeh, non rientra certo nella categoria dei capolavori cinematografici. Allo stesso tempo è però una di quelle pellicole in grado di rappresentare alla perfezione lo spirito dei tempi, piacciano o meno i tempi, ed è pure una visione in grado di trasmettere il delirio della festa sullo schermo direttamente allo spettatore. In altre parole, per dirla con il solito pessimo sottotitolo italiano e per fare il ggiovane: un film che spakka, bro!
(voto 7/10)

11 commenti:

  1. the Blair Witch project?
    ricordo ancora il coro di imprecazioni che sgorgò spontaneo e liberatorio dalla platea del cinema Capitol (a Bologna abbiamo un vasto repertorio in materia) quando il film (?) finì
    la battuta più ripetibile? C'AT VEGNA UN CANCHER IN TI MARON (accanto sulla A)

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    1. Scusa se mi accodo...ma ricordo bene la sensazione.
      Io non ero al capitol ma al vecchio Medusa multicinema.
      Noi ci siam limitati al C'at vegna un azidant, ma lo spirito era lo stesso.

      Per "Project X" sono senza dubbio troppo vecchia.

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    2. se gli darà una possibilità persino mr. ford, di certo tu non puoi essere troppo vecchia ;)

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  2. mi sa che sono troppo vecchio. e poi vedere una festa senza partecipare è come stare davanti alla tv a seguire le partite di poker

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    1. questo film è più come guardare una bella partita di calcio in tv.
      non è come giocarla, però è sempre un ottimo spettacolo

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  3. Alla fine mi sa che lo vedrò, ma non sono troppo fiducioso: e poi SuXbad e McLovin sono ad un altro livello! :)

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    1. i tuoi soliti pregiudizi: se non l'hai manco visto che ne sai che sono a un altro livello.
      e poi questo costa è molto più bastardo e spassoso di mclovin!

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  4. Oggi stesso ho in programma di vederlo! Dunque la mia recensione la leggerai presto!

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  5. Tolto che a me The Blair Witch Project era piaciuto all'epoca, anche all'uscita del cinema, di questo PX non so più cosa pensare: tu lo apprezzi, altri lo demoliscono... prima o poi lo recupererò, ma prima devo guardare Suxbad!

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    1. ti è davvero piaciuto blair witch?
      penso tu sia stata tra le poche a non voler demolire il cinema alla fine della visione eheheh :D

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