martedì 3 luglio 2012

La Cosa nostra

Oggi parliamo de La Cosa e pure de La Cosa.
Cosa?
Non è chiaro di Cosa parliamo?
Di una Cosa e poi pure di un’altra Cosa. Capito adesso?

La cosa
(USA 1982)
Titolo originale: The Thing
Regia: John Carpenter
Cast: Kurt Russell, Keith David, Wilford Brimley, T.K. Carter, David Clennon, Richard Dysart
Genere: claustro-teso
Se ti piace guarda anche: Alien, Sfera, Cube - Il cubo, Scanners, La cosa (2011), La cosa da un altro mondo

La cosa
(USA, Canada 2011)
Titolo originale (originale si fa per dire): The Thing
Regia: Matthijs van Heijningen Jr.
Cast: Mary Elizabeth Winstead, Joel Edgerton, Eric Christian Olsen, Ulrich Thomsen, Paul Braunstein, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Kim Bubbs
Genere: prequel del remake del remake di un adattamento letterario
Se ti piace guarda anche: Alien, Sfera, Cube – Il cubo, Scanners, La cosa (1982), La cosa da un altro mondo

La Cosa è una cosa vecchia.
Tutto parte dal racconto La cosa da un altro mondo (Who Goes There?) di John W. Campbell che risale al lontano 1948 e che ha ispirato la pellicola omonima la cui regia è attribuita a tale Christian Nyby, ma che pare in realtà sia stato girato dal non accreditato Howard Hawks. Un classico mistero hollywoodiano.
Andando a frugare in un’epoca relativamente più recente, la vicenda è diventata poi una pellicola molto 80s girata da John Carpenter. La Cosa anno di grazia 1982 è un film che offre diversi spunti di interesse, ma che oggi appare invecchiato non troppo bene. Cosa che potrebbe far ritenere necessario il prequel/remake uscito in Italia in questi giorni ma, visti i risultati, si poteva benissimo anche vivere senza.

"E pensate che sono appena andato a fare la pulizia dei denti..."
La storia è di quelle claustrofobiche che a me personalmente non fanno per nulla impazzire: un gruppo di persone, che perlopiù non si conoscono tra di loro, costrette a convivere in maniera forzata in un ambiente ristretto e in cui prima o poi emergerà una minaccia.
Raccontata così, è la trama di molti film, da Alien a Sfera, così come di Cube o Saw o le varianti sempre più splatter ed estreme degli ultimi anni di parecchi survival-horror. Sebbene credo che tutto parta da 2001: Odissea nello Spazio. Ed è pure l’idea, il plot alla base di reality-show come il Grande Fratello o L’isola dei famosi. Nel caso del Grande fratello, la minaccia è quella delle nomination, oppure dell’arrivo di qualche tamarro particolarmente scatenato come concorrente. Ma quella, più che una minaccia, è una garanzia del programma.

Ne La Cosa, un gruppo di scienziati per divertimento decide di trascorrere il suo inverno in Antartide, visto che a Cortina ormai si sono messi a fare troppi controlli fiscali. Cosa succederà mai in mezzo alla quiete delle nevi? Niente, uno pensa. E invece cominciano ad accadere episodi strani, come un aereo che precipita, dei cani che impazziscono all’improvviso, delle schifose Cose aliene che appaiono dal nulla... Insomma, se pensate di farvi un viaggio in Antartide all’insegna del relax totale, è meglio che ci pensiate prima due volte. La particolarità di questa Cosa aliena è che ATTENZIONE SPOILER riesce a imitare alla perfezione gli esseri viventi che attacca e uccide. In pratica ATTENZIONE BATTUTA RAZZISTA IN ARRIVO è come i cinesi che anziché inventarsi qualcosa di originale preferiscono copiare quanto producono gli altri. In pratica ATTENZIONE BATTUTA PSEUDO-MUSICALE IN ARRIVO è come il cantante Zucchero.

"Usava ancora la macchina da scrivere: doveva essere Mr. Ford..."
Il tema dell’imitazione è la Cosa più interessante della Cosa, peccato che non sia sviluppato del tutto nel film di Carpenter. Figuriamoci nel remake di oggi. Ed è un vero peccato. Dalla sua, John Carpenter è sempre un maestro nel costruire e montare la tensione, sebbene io a livello personale abbia preferito decisamente altri suoi film, su tutti Halloween: La notte delle streghe (una pellicola invecchiata molto meglio) e lo stupendo Il seme del male, ma vi consiglio di andare a recuperare anche una sua perla “minore”, il mini-film girato per la serie Masters of Horror intitolato Cigarette Burns (non male, però inferiore anche il suo altro episodio Pro-Life). Ad aiutarlo nel far venire qualche brivido allo spettatore vi è poi il notevole accompagnamento sonoro, parecchio 80s e inquietante, del grande Ennio Morricone.
Laddove la pellicola mi ha convinto parecchio di meno è invece nei dialoghi (perché, ci sono dei dialoghi?), privi di quell’ironia presente in altre visioni carpenteriane e appesantiti da un’eccessiva serietà. Sotto questo punto di vista, le cose vanno un po’ meglio nel remake che, almeno nella prima parte, gioca bene la parte dell’umorismo. Cosa altro non mi è piaciuto? Il cast. A parte il carpenteriano Kurt Russell, gli altri attori non lasciano il segno, insieme a personaggi davvero troppo abbozzati a livello umano, laddove una loro maggiore caratterizzazione avrebbe potuto fare la differenza tra gli umani originali e i cloni alieni. Una tematica che in mano al David Cronenberg degli anni ’80 avrebbe fatto veri sfracelli. Sebbene a livello di splatter va riconosciuto che siamo pure qui a livelli schifosamente parecchio elevati (e questo è un complimento). Per essere considerato una pietra miliare del genere horror, comunque, mi aspettavo parecchio di più dal buon carpentiere.


"Oh, ma com'è che in 'sti film de paura c'è sempre qualcuno
che non paga la bolletta della luce?"
Quanto al remake dei giorni nostri, partivo aspettandomi una porcheria totale e invece, pur nella sua totale inutilità, si salva ancora ancora.
La Cosa anno 2011 non è un sequel, bensì un prequel degli eventi raccontati nella pellicola precedente. In realtà, quello che ne è uscito è un omaggio molto esplicito che, pur con qualche variante, si ispira alla grande al film di John Carpenter.
Ironia della sorte, La Cosa il film fa la stessa cosa della Cosa creatura aliena: imita. E lo fa in maniera accettabile. Il tocco autoriale naturalmente qui è sparito del tutto e il regista olandese esordiente dal cognome semplice da pronunciare Matthijs van Heijningen Jr. si limita a copiare la materia prima, adattandola giusto un pochino ai dettami della tipica pellicola d’intrattenimento americano d’oggi, con un ritmo leggermente più sostenuto e poche altre varianti.

"Non guardatemi male. E' l'unico accendino che sono riuscita
a comprare in questo posto dimenticato da Dio..."
I punti di forza di questo prequel sono come detto un maggior uso dell’umorismo, sebbene solo nella prima parte, e poi una discreta costruzione nei personaggi, un minimo, giusto un minimo, più approfonditi rispetto al Carpenter che invece ha preferito concentrarsi unicamente sui meccanismi della tensione e della paura. Aspetti questi ultimi in cui invece il prequel ha parecchie lacune. Per un horror, o quello che nelle intenzioni dovrebbe esserlo, certo non l’ideale. Maggiore risalto viene qui dato alla protagonista che, tanto per fare qualcosa di diverso e non copiare tutto al 100% in maniera spudorata, è una donna: Mary Elizabeth Winstead. La giovane promettente attrice si porta a casa la pagnotta, ma di sicuro ha fatto di meglio, molto meglio, in Grindhouse – A prova di morte e Scott Pilgrim vs. the World.
Una piccola differenza, questa, mentre il resto, scene splatter incluse, sono copiate pari pari, giusto con effetti speciali più moderni. Mentre il finale, beh, quello non l’hanno copiato e infatti era molto meglio nell’originale.

Cosa altro dire delle Cose? A conclusione di questa maratona cinematografica, posso affermare con assoluta certezza che alla cosa preferisco la roba. Sbaglio io?
(La cosa 1982, voto 6,5/10)
(La cosa 2011, voto 5,5/10)

7 commenti:

  1. La Cosa originale (per quanto remake pure quello) non mi aveva entusiasmata alla prima visione, ma l'ho rivisto di recente e l'ho adorato: non credo sia invecchiato male (anche se, concordo, il Seme della follia e Cigarette Burns sono capolavori di ben altro livello!) e mi ha messo un'ansia addosso come pochi film recenti o altri cosiddetti capolavori sono riusciti a fare.
    Premesso che da me non è uscito, il remake mi interessa davvero poco, non credo lo recupererò.

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  2. Scandalosa la differenza di un solo voto tra il gigantesco lavoro di Carpenter - non uno dei suoi migliori, su questo siamo d'accordo, ma comunque un supercult - e quella robetta fresca fresca di sala, ma a parte questo potrei quasi concordare che il Cronenberg anni ottanta avrebbe potuto fare anche meglio del buon Carpentiere: ma Kurt Russell sarebbe stato d'obbligo comunque!

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  3. il remake non l'ho visto ma l'originale lo ricordo bene... sconvolgente... forse per l'età che avevo quando l'ho visto

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  4. Io una sufficienza l'ho data. Il maggior punto debole secondo me è stata la creazione delle "cose", si poteva fare meglio....

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  5. Cosa mi tocca leggere...
    A parte il fatto che la recensione è piena di errori e inesattezze, LA COSA di Carpenter è un capolavoro assoluto e chi non capisce il suo nichilismo è meglio che cambi mestiere!
    ;-)
    Perdonali John, loro non sanno quello che dicono...

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  6. Mi sembra che il divario tra i due sia un pochettino troppo stretto. Ok, non sarà il suo lavoro migliore, ma Carpenter è sempre Carpenter...

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  7. la versione di carpenter mi è piaciuta di più, ma questa del 2006 non è male (direi da 6)

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