lunedì 1 ottobre 2012

New Lancia Muse

Muse “The 2nd Law”
Genere: epico
Provenienza: Teignmouth, Devon, Inghilterra
Se ti piace ascolta anche: U2, Queen, Led Zeppelin, Killers

I Muse sono un gruppo che ha fatto dell’epica una ragion d’essere, più che una semplice caratteristica del proprio suono. E come suona allora il pezzo d’apertura del loro nuovo, sesto album The 2nd Law?
Epico, of course. Fin dal titolo, sobrio: “Supremacy”. Intro con chitarrone alla “Kashmir” dei Led Zeppelin, anche se finisce per somigliare più a “Come With Me” di Puff Daddy, e poi arriva l’ingresso della voce di Matt Bellamy, talmente teatrale che persino Carmelo Bene si sarebbe preso Male.
Matt Bellamy comunque se preferite ormai potete chiamarlo anche Mr. Hudson, visto che il fortunello si è sposato la Kate Hudson. Azzon!
Comunque il pezzo è una pacchianata troppo epica: non mi piace. Per niente. Difficile immaginare un inizio d’album più pomposo e inascoltabile. Purtroppo, una parte del resto dell’album procede nella stessa direzione megalomane, come la pessima canzone scritta per le Olimpiadi di Londra, “Survival”. Speravo non sarebbe stata inserita nella tracklist e invece purtroppo eccocela qui, deludente come una medaglia di legno. Damn!

"Azzon, Kate. Ma manco a te è piaciuto questo disco?"
Meglio va invece la parte in cui i Muse sperimentano nuove direzioni, come nel primo pulsante singolo Ma-ma-ma-madness. Ma-ma-ma-ma-ma questi che fanno ma-mamma-ma come Lady Gaga sono proprio i Mu-mu-mu-muse? Si-si-sicuri non siano gli U2 remixati con Sweet Harmony dei Beloved? La canzone comunque non è niente male anche se, certo, Matthew l’assolo in mezzo alla Slash potevi anche risparmiarcelo.
“Panic Station” è un funkettino alla Muse che suonano i Red Hot Chili Peppers che suonano gli Ohio Players. Il risultato è piuttosto figo.
“Prelude” non prelude invece a niente di buono, visto che è la pomposissima intro alla già citata olimpica “Survival”. Quando sento un brano del genere, mi chiedo come ho fatto ad amare così tanto i Muse in passato. Forse perché non suonavano così sboroni, ai tempi del folgorante esordio Showbiz?

“Follow Me” è dubstep. Finalmente. La tanto strombazzata svolta dubstep dei Muse si palesa. Che poi comunque è la versione Muse della dubstep. Cosa che vuol dire: epic-dubstep, nel caso aveste dubbi. Sembra una “Bliss” per l’anno 2012 e direi che è il mio pezzo preferito dell’album. La produzione non a caso è affidata ai due producer idoli che risondono al nome di Nero. Fare un intero disco insieme a loro non sarebbe stata una brutta idea.

“Animals” cerca di abbassare i toni. Meno epica di altri brani. Era ora. Vagamente radioheadiana. Non male. E comunque un filino epica alla fine lo diventa pure questa, perché non ce la fanno proprio a trattenersi, i Muse.
“Explorers” è una ballatona spaziale. Assomiglia a una versione in slow-motion di “Don’t Stop Me Now” dei Queen o una copia poco riuscita di “No Surprises” dei Radiohead. Pure questa volete sapere com’è? Un po’ troppo epica. E alla fine ci sono pure i campanelli natalizi. WTF?
“Big Freeze” come da titolo lascia parecchio freddi e congelati, tra soliti coretti alla Queen e chitarrine alla The Edge degli U2. Stadium rock, or dunque. E se c’è un genere musicale che proprio a me non va giù, è lo stadium rock. Quando sento robe del genere mi chiedo di nuovo: “Ma come diavolo facevano a piacermi tanto, una volta, i Muse?”. Risposta: “Non suonavano così, una volta.”

"Chris come cantante fa proprio ridere!"
"Ahahah, lo ammetto pure io..."
“Save Me” a sorpresa non è cantata dal vocione di Matt, ma dalla vocina tenue del bassista Chris “cognome facile da pronunciare” Wolstenholme. Apprezzabile tentativo, risultato molto ma molto modesto. Un pezzo che sarebbe già tanto come B-side. La cosa positiva per i detrattori è che un pezzo dei Muse che non sembra per niente un pezzo dei Muse.
Anche il pezzo successivo, “Liquid State”, porta la firma e la voce di Chris. La musica questa volta è più rockettara e musiana, eppure l’effetto è allo stesso modo straniante. Sembra di sentire i Foo Fighters misti a una hair metal band anni ’80. Altro pezzo non cantato da Mr. Hudson Matthew. Altro pezzo dedicato a tutti i detrattori dei Muse. Altro pezzo modestissimo. Va bene il potere della democrazia, va bene voler dare spazio a tutti, però Chris come cantante è credibile all’incirca quanto Cannibal Kid come cantante.

Nel finale spazio pure alla dubstep pura di “The 2nd Law Unsustainable”, il pezzo Skrillex-style che aveva anticipato l’arrivo del disco, lasciando presagire una svolta totale nel sound della band che alla fine se c’è stato, è stato solo parziale. Finale sempre strumentale con “The 2nd Law Isolated System”, pianistica e poco memorabile. Chiusura confusa di un album con-fuso. Più fuso che con.

"Va bene, ragazzi, ci facciamo l'ultima risata su come canto, poi però basta, ok?"
Tirando le somme, direi questo The 2nd Law è una delusione, considerando come la speranza che i Muse possano fare qualcosa al livello dei loro primi tre album rimanga sempre accesa, illuso me. In realtà, più che una delusione è una conferma sui livelli spenti dei precedenti Black Holes and Revelations e The Resistance, con questa volta almeno qualche segnale di vitalità in più.
Matt Bellamy c’ha ‘na voce della Madonna, i Muse tecnicamente sono dei mostri e il potenziale di questa band è enorme. Il problema è che lo sanno. Sanno quanto sono bravi e invece di fare i modesti e scrivere le loro canzoni e proporle così, naturali e scarne e suonarle a bassa voce, esagerano, si fanno prendere dall’eccitazione e si sborranno addosso.

La cosa positiva dell’album, la sua varietà e il suo tentativo di provare cose differenti, è anche quella più negativa: anziché un album unitario, suona come un’opera confusionaria, senza senso, che non sa verso quale direzione dirigersi. Ne prova alcune, ma non è convinta, torna indietro sui suoi passi e poi prova un’altra strada ancora. Finendo per incartarsi e per rimanere bloccata prigioniera di un labirinto. Una band un tempo grande, ormai persa dentro il suo stesso talento, destinata a fare la stessa fine di Jack Nicholson/Jack Torrance in Shining?
Ma-ma-ma-ma Mu-Mu-Mu-Muse che-chechecche-che co-co-co-continuate a co-co-co-combinarmi? Vi siete pe-pe-persi del tutto nella Ma-ma-ma-madness?
(voto 4,5/10)

Potete ascoltare l'album in streaming sul sito di La Repubblica.


19 commenti:

  1. Con Survival le mie speranze si erano già infrante... E vabbè, dopo The Resistence non potevo aspettarmi chissà che! Madness almeno mi piace anche se rischia di stancare visto quanto la passano per radio!

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  2. Concordo con il commento sopra. Gia' con Survival avevo messo croce nera sopra i Muse, purtroppo. Ennesima delusione di quest'anno.

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  3. Minchia che stroncatura. Anche io sono un fan della prima ora dei Muse che, seppur in calo rispetto alle origini, ho continuato ad apprezzare. Survival ha fatto cagare anche a me però il singolo apripista mi lasciava ben sperare, mi intrigava parecchio.

    Al più presto ascolterò l'album, vedremo... :(

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  4. Lo sto ascoltando in questi giorni. A volte, sei fin troppo generoso: credo che togliero uno 0,5 di troppo :)

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  5. Ecco, quella somiglianza con gli U2 allora non ero l'unico ad averla notata.

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  6. L'assolo di Madness a me ha ricordato più il Brian May di I Want to Break Free :O
    Gran singolo comunque, ruffiano al punto giusto.

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    1. ho pensato la stessa cosa, con la differenza che purtroppo per me Madness sembra un pezzo dei Backstreet Boys.

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  7. I Muse avranno scritto Ma-ma-ma-madness lo stesso giorno in cui i Coldplay hanno scritto Para-para-paradise :)

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    1. Ed entrambi i gruppi secondo me si sono ispirati a Po-po-po-po-po-poker face e Papa-papa-paparazzi :D

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    2. eh sì, non bisogna sottovalutare l'influenza di lady gaga sulla musica (pseudo) rock di oggi.
      e pure l'influenza del balbettio :)

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  8. perchè non riesco a sentire l'album sul sito di Repubblica? si puo' solo dall'Italia??
    Che roba terribile, io ADOR(AV)O i Muse...

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    1. no, ormai l'han proprio tolto.
      si vede che avevano l'esclusiva solo per un certo numero di giorni.
      dovevi sbrigarti prima, ma comunque meglio così, non è che ti perdi molto :D

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  9. Parlo da super fan dei Muse ormai da ere geologiche: anch'io appartengo alla schiera di quelli che aspettano che Bellamy rinsavisca e torni a fare musica come nei primi tre album, ma temo che quei Muse siano andati definitivamente.
    Con ciò, dato che già mi aspettavo un album di ninne-nanne (Bellamy innamorato e novello padre? Una tragedia, praticamente), mi ero messa il cuore in pace a suo tempo e ho aspettato. Inizio subito col dire che Survival a me piace, e anche tanto. Bisogna interpretarla dal punto di vista Musiano: una tamarrata epica. E' stata scritta come canzone per le olimpiadi, e per me si accompagnava da Dio alle immagini olimpiche.
    Detto ciò, Madness mi fa vergognare quando la ascolto: mi pare una canzone di Prince (se va bene. Di Mika se va male) cantata da un George Michael particolarmente gay, la salvo solo nell'ultimo minuto e mezzo.
    Supremacy mi piace molto, ma temo sia soprattutto per colpa della voce di Matt, stesso motivo per cui mi piace Panic Station nonostante sia un pezzo un po' TROPPO anni 80. Follow Me mi pare un pezzo della colonna sonora di Neverending Story, ma non è male. Mi piacciono Animals e Big Freeze. Invece trovo bellissima l'accoppiata Unsustainable+Isolated System, che chiude il disco, credo sia la cosa più Muse di tutto l'album. Perchè comunque epici (e tamarri) lo sono poi sempre stati... se solo rinsavissero...

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    1. per me il meglio sono proprio le cose più 80s, almeno hanno cercato di fare qualcosa di diverso.
      all'ascolto di survival invece faccio proprio fatica a sopravvivere... :D

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  10. i think their music is now too far from their old albums, they seems to be without ideas, without a soul, a personality...delusion, really a delusion

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  11. Dopo aver ascoltato tutto, ti dirò: amo lo stile epico. The Resistance è il mio preferito, questo ultimo è buonissimo, un poco statico da un punto di vista stilistico ma il pomposo è quello che mi piace. So che ti piacciono i Radiohead, ma trovo che i Muse abbiano trovato un nuovo linguaggio. Viva l'epico!

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