lunedì 12 agosto 2013

IO SONO TU, MA TU CHI CA**O SEI?




Io sono tu


Regia: Seth Gordon
Origine: USA
Anno: 2012
Durata: 111’




La trama (con parole mie): Un uomo d'affari scopre che una donna ha rubato la sua identità e farà il possibile per riottenerla.
(okay, lo confesso, la trama non è scritta con parole mie, ma come al solito l’ho copiata bellamente da Wikipedia)





Correva l’anno 1944. Ero già un uomo di mezza età. Stavo combattendo duramente quando mi spararono.
Combattendo la Seconda Guerra Mondiale?
No, figuriamoci. Stavo disputando un’agguerrita battaglia a paintball, quello “sport” pericolosissimo in cui ci si spara della vernice addosso. Chi crede sia una guerra per donnicciole si sbaglia. Si sbaglia di grosso. Essere colpiti in faccia dalla vernice non è affatto piacevole e io sono finito in coma per 69 anni. Mi sono risvegliato nel 2013 e il mondo da allora trovo sia cambiato parecchio. Adesso tutti a usare questi cosi, questi computer, questi diavolo di smart phone, a cinguettare su Twitter, che iddio solo sa cosa significhi, e a scrivere su questi blog. E così mi sono deciso a farlo anch’io. Non ci va tanto. È più semplice del paintball e, soprattutto, rischio meno di farmi la bua.
Per provare a scrivere su un blog, qualunque cosa esso sia, in questo giorno di agosto del per me futuristico anno 2013 ho deciso di parlarvi dell’ultimo film che ho visto, incentrato sul tema dello scambio d’intentità: Io sono tu, titolo originale Identity Thief. Davvero non capisco come ci si possa spacciare per qualcun altro e soprattutto come, al giorno d’oggi, pare sia una cosa ancora più semplice rispetto ai miei tempi. Uno pensa che con tutte queste incomprensibili tecnologie di oggi sia impossibile, invece fregare il sistema è una gran cazzata. O così almeno pare guardando questa pellicola.
Io sono tu, ovvero Melissa McCarthy finge di essere Jason Bateman. Una donna che si finge un uomo? Com’è possibile questo? In che mondo astruso viviamo, oggi?
A tutto però c’è una spiegazione. Nel film, lui si chiama Sandy: un nome unisex (parola nuova di cui ho appena scoperto il significato), come dice Bateman non Patrick, o un nome da femmina, come dice giustamente la McCarthy non Stella. Approffitando della confusione sessuale generata da codesto effeminato nome, lei si impossessa dell’identità di lui, sia con la carta d’identità che con le carte di credito. Ebbene sì, adesso si paga con le carte di credito e non più con i soldi. Con questa identità non sua, lei combina qualsiasi reato e a finire nei guai sarà naturalmente lui. Cose che succedevano anche nelle commedie degli equivoci della mia epoca, quando i film erano ancora in bianco e nero. Cos’è tutto ‘sto entusiasmo per il colore?
Ma non divaghiamo e torniamo alla pellicola. Come risolvere questa drammatica situazione, con la polizia che non riesce a essere di grosso aiuto?
Lui andrà a caccia di lei. La andrà a stanare e poi cercherà di portarla a casa, in modo da poterla assicurare alla giustizia, secondo le complesse regole che governano i vari stati dei complessi Stati Uniti, che dopo la Seconda Guerra Mondiale a quanto pare sono divenuti la nazione più potente del mondo. La pellicola si trasforma così da commedia classica giocata sugli equivoci da scambio di identità, come quelle de ‘na vorta - ah, che nostalgia! -, in commedia classica on the road, con due personaggi che più diversi tra loro non si potrebbe immaginarli. Un po’ come me e il mio nuovo acerrimo nemico, un certo Cannibal Kid che ho cominciato a insultare sul suo blog tanto per divertirmi, e un po’ come capitava in Parto col folle, altro film di questa epoca futuristica che ho visto di recente. In questo caso, il folle è una folle ed è la versione femminile di Zach Galifianakis, Melissa McCarthy. A quanto mi raccontano, lui aveva fatto successo con Una notte da leoni, lei con Le amiche della sposa, in breve tempo sono diventati i nuovi idoli della nuova commedia americana e si sono persino ritrovati sul set di Una notte da leoni 3. I due paffuti attori stanno in pratica percorrendo un sentiero parallelo ma, al di là della loro naturale simpatia, le pellicole che continuano a interpretare non si stanno rivelando molto memorabili.
In ogni caso, la McCarthy è la nota più positiva di una commedia che fin dalla prima sequenza sai già dove andrà a parare. Soprattutto se, come me, avete già una notevole esperienza di queste commedie sugli equivoci vecchia scuola. Sul fatto che non sia un film così originale o innovativo si potrebbe comunque anche sorvolare. In fondo si tratta di una commedia americana, dove l’originalità più che un optional è spesso un sogno. Il grande problema della pellicola è che non funziona come intrattenimento. Non fa ridere quasi mai, annoia quasi sempre, Jason Bateman ha un personaggio che più fastidioso non si potrebbe immaginare e la durata è eccessiva per una commedia del genere.
Non posso nemmeno accusare questo film di essere radical-chic, come i film consigliati da quel Cannibal Kid che vi menzionavo poc’anzi, perché non lo è e infatti non è piaciuto nemmeno a lui. È solo inutile. Una visione che non possiede nemmeno il minimo indispensabile per una serata pane e salame come piace a noi vecchi leoni del Saloon. Una visione che nemmeno irrita abbastanza da farmi sfoderare le peggiori bottigliate.
Io non sono tu. Io sono Ford e queste sono state le mie cazzo di parole su questo cazzo di film.
Hasta la vista, maledetti lettori di Pensieri Cannibali.


MrFord


"Fa paura più l'amore della guerra che tu fai
ci han diviso per colore tu mi riconoscerai
senza nome né cognome eh… io sono te."
Eros Ramazzotti - "Io sono te" -




8 commenti:

  1. Ahaha bella idea, oppure l'ha scritto veramente Ford? o_O

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  2. Ehm...sono un pò confusa!!XD...a..il film fa schifo...

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  3. Un film carino, comunque l'idea è geniale!

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  4. Gran bella idea davvero. Peccato che la rovini il fatto che a metterla in pratica sia stato tu e non io! ;)

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  5. ha ha ha ! sono morto dal ridere!

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  6. Pensa.. un paio d'anni meno in coma e rischiavi di svegliarti con Il cavallo di Torino!!! ahahah...

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