(Francia, Germania 2013)
Regia: Claire Denis
Sceneggiatura: Jean-Pol Fargeau, Claire Denis
Cast: Vincent Lindon, Chiara Mastroianni, Julie Bataille, Michel Subor, Lola Créton, Alex Descas
Genere: noir
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Se c’è una cosa che mi fa girare le palle, è sparlare di un film francese.
Io sono italiano, sono cresciuto con i film americani e con la musica inglese, eppure è come se ci fosse una parte di me francese. Non ho ancora capito bene quale parte. Potrebbe essere il cuore, così come il culo. Potrebbe essere l’anima, o magari il pene. Non lo so. Io comunque un pochino mi sento francese dentro. France, je t’aime, è per questo che mi fa male dover parlare male di un prodotto della tua cultura superiore, di un tuo figlio.
Les salauds, traducibile come “I bastardi”, ha un gran bel titolo. Ha una bella colonna sonora firmata da Stuart Staples dei Tindersticks. E ha anche un gran bel cast. Vincent Lindon è uno di quelli che soltanto mettendo quella sua faccia pensierosa e piena di mistero ha già portato a casa il risultato. Chiara Mastroianni, da parte sua, a tratti ricorda il leggendario padre Marcello. Cosa che può essere letta in maniera positiva, visto che è stato uno dei più grandi attori, forse il più grande in assoluto, del cinema italiano. Da un punto di vista fisico invece magari non è il massimo, perché in certe scene sembra di vedere il padre con una parrucca in testa e a livello sessuale ciò non è il massimo del barzottamento. Anche se Vincent Lindon al riguardo non si fa troppi problemi e ci regala con la Mastroianna Jr. un paio di bollenti scene erotiche.
Da segnalare nel cast anche Lola Créton, già vista nel deludente Qualcosa nell’aria, il film hippie di Olivier Assayas. Capita giusto due volte in due anni di parlare male di pellicole francesi e in entrambe c’è lei?
"Cannibal, sei proprio un cretin! E te lo dice una che si chiama Créton." |
Mi sento ancora peggio, visto che la Créton mi sembra un’attrice promettente e una fanciulla affascinante, però forse dovrebbe prestare maggiore attenzione alla lettura delle sceneggiature che le arrivano. Con Qualcosa nell’aria, questo film ha in comune un eccesso di ambizione, la voglia di raccontare e raccontare, senza però avere un granché da raccontare.
Les salauds è un film che non si sa cosa voglia dire, cosa voglia essere e finisce per essere niente. Rien de rien. È un po’ un thriller e anche parecchio intricato e contorto nell’evoluzione della sua trama, con un tocco soft erotico pruriginoso. Di quelli alla Roman Polanski, di quelli alla Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. Solo che la regista Claire Denis non è né il primo, né tanto meno il secondo.
Claire Denis, che non va confusa con la quasi omonima attrice Claire Danes, la pazzesca protagonista di Homeland, è una regista francese che già mi incuriosiva, soprattutto per un certo film intitolato Cannibal Love – Mangiata viva, ma con cui mi sono approcciato soltanto con questo suo ultimo lavoro. Forse Les salauds non è il punto migliore da cui partire per scoprire la poetica della regista. Forse alla luce delle sue altre pellicole questo tassello assume un qualche significato che preso singolarmente non ho colto. Questo non lo so. So solo che ciò che emerge da Les salauds è la voglia di fare un “thriller umanista”, che cerca di avvicinarci il più possibile ai suoi protagonisti, senza però mai riuscirci del tutto. Ed emerge anche una notevole voglia di stupire lo spettatore, impresa che in una scena riesce decisamente, questo lo ammetto.
ATTENZIONE SPOILER
Dico solo: vagina insanguinata.
FINE SPOILER
Tra dramma neorealista, noir erotico e voglia di scandalizzare, Claire Denis ci mette dentro di tutto e di più. A mancare sono giusto le emozioni. A mancare è solo il film.
Pardon France, je suis désolé, ma questa pellicola m'ha fatto davvero caghé.
(voto 4,5/10)
"Come punizione per questa bocciatura, vado a fare gli scherzi scemi al citofono di Cannibal." |
peccato, Claire Denis è davvero una grande regista.
RispondiEliminaMmmm: lo spoiler più interessante di sempre!
RispondiEliminaMe lo salto molto volentieri: mi puzza di radicalchiccata lontano mille miglia.
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