martedì 6 aprile 2021

Stroncature

 

È da un po' che non mi cimento in uno dei miei sport preferiti: la stroncatura. Non è per una questione di buonismo. Semplicemente per mancanza di tempo e di voglia. In un periodo storicamente brutto, ho preferito concentrarmi sulle cose belle. Adesso però, in attesa che venga riconosciuta come una disciplina olimpica vera e propria, è arrivato il momento di riprendere con l'allenamento. Ecco alcuni film che mi sono piaciuti pochino, e altri che mi hanno fatto proprio schifo.



Cherry - Innocenza perduta

Cherry ha una partenza bomba. È brillante, ironico, veloce, superfigo e scatenato. Tom Holland è perfetto per questo coming of age adolescenziale e di Ciara Bravo ci si innamora facile.


Ho appena trovato un mio nuovo cult personale?
Sì, credo di si. Peccato solo, che dopo una prima parte esplosiva, il film imploda e ironia della sorte proprio a cominciare dalla parte bellica. Da lì Cherry si trasforma prima in una specie di Full Metal Jacket for dummies, quindi diventa un film sulla droga che fa venire l'astinenza da Trainspotting e poi finisce per essere un improbabile heist movie che ruba idee agli altri heist movies. Inoltre, Tom Holland ha la faccia troppo da bravo ragazzo per risultare credibile nella parte dell'ex militare con disturbo post-traumatico tossicodipendente e criminale (e poi???).


I fratelli Anthony e Joe Russo vorrebbero ricordare Stanley Kubrick e Quentin Tarantino, ma finiscono al massimo per assomigliare ai nuovi Michael Bay e Zack Snyder.

"Grazie del complimento. Michael Bay e Zack Snyder sono proprio i nostri punti di riferimento."

Il film nel complesso è composto da 6 capitoli che sembrano 6 pellicole una scollegata dall'altra. La prossima volta ne basta anche solo una fatta bene, grazie. Ricordate: less is more.
(voto 5,5/10)


Judas and the Black Messiah

Negli ultimi mesi sono usciti un sacco di film con protagonisti attori black potenti, coraggiosi, divisivi, d'impatto come Malcolm & Marie, One Night in Miami..., Queen & Slim, Ma Rainey's Black Bottom, Da 5 Bloods e Waves – Le onde della vita. Molti di questi ignorati, o quasi, dagli Oscar, che invece sono riusciti nell'impresa di riempire di nomination, compresa quella per la migliore pellicola dell'anno, il più debole, innocuo e già visto del lotto. Judas and the Black Messiah non è affatto terribile ma, a parte l'ottima interpretazione di Daniel Kaluuya, non riesce a lasciare il segno. Sembra sempre lì lì sul punto di ingranare, solo che non ci riesce. È un BlacKkKlansman che non ce l'ha fatta.
(voto 5,5/10)

"Vabbé, chissene. Almeno io mi son salvato."


Music

Il tema dell'autismo è parecchio delicato, però a volte è stato affrontato in maniera azzeccata, soprattutto sul piccolo schermo. Si veda l'ottima Atypical con Keir Gilchrist, che riesce a parlarne con ironia.

"Quella lì non è autistica, è un fake."

O anche Parenthood e la versione italiana di Parenthood, Tutto può succedere, la serie che ha lanciato la carriera di Matilda De Angelis, Benedetta Porcaroli e Ludovico Tersigni, che vede Roberto Nocchi nella parte di un ragazzino con la Sindrome di Asperger.

"L'hai visto Music?"
"Lasciamo perdere, che è meglio."

Il film Music ha fatto discutere ancor prima della sua uscita perché è stata scelta Maddie Ziegler, una ragazza non autistica, nella parte di una ragazza autistica. Ci si può chiedere perché tali polemiche non ci siano state riguardo alle sopracitate serie, dove pure non erano stati scelti attori con autismo. Lasciando da parte tali discussioni, io mi limito a giudicare il risultato finale e la scelta di Maddie Ziegler diciamo che non si è certo rivelata azzeccata, per essere ancora gentili e non infierire.


Il problema non è il fatto che non è autistica. Il problema è che Maddie Ziegler è un'ottima ballerina, mentre come attrice deve ancora crescere. Di certo non è Dustin Hoffman, la sua interpretazione finisce per risultare involontariamente ridicola, questo film non è Rain Man e Sia è una cantante originale e di talento, ma non è una regista. Non ancora. A livello visivo Music non è nemmeno malvagio, solo che un videoclip della durata di 2 ore con una trama che sembra la versione indie di un altro più riuscito film con Kate Hudson, Quando meno te lo aspetti, ecco, rompe un po' le palle. Rischia di essere il peggiore “malattia movie” che abbia mai visto. E sì che, da malato del genere, me ne sono somministrati parecchi.
(voto 4/10)


Fino all'ultimo indizio

Datemi qualcosa che ricordi gli anni '90 e io ve ne sarò grato. È questo ciò che pensavo, almeno fino a Fino all'ultimo indizio. Il regista del lavoro John Lee Hancock prova, senza successo, a fare il David Fincher della situazione e il suo thriller, più che un omaggio a quel decennio, sembra la brutta copia di Seven, arrivata giusto con quei 26 anni di ritardo, ma chi li conta?

"Cannibal, prima vinci un Oscar, o magari anche due, e poi puoi venire a parlare a me di cinema."

Nel tris di attori premio Oscar che guidano il cast, tra Denzel Washington nella parte di un detective prossimo alla pensione (nel 2021 ancora questo stereotipo???) e Rami Malek in quella del giovane detective rampante (nel 2021 ancora quest'altro stereotipo???), alla fine la spunta il solito cameleontico Jared Leto. Non dico che da solo vale la visione dell'intero film, ma sì, lo dico: “Jared Leto da solo vale la visione dell'intero film”.
(voto 5,5/10)

"Pensieri Cannibali ha apprezzato la mia interpretazione?
Mizzega, che onore!"


Bliss
"Owen, perché sei vestito così?"
"Sto cercando di sembrare un finto giovane più di quello lì, Cannibal Kid."

E dopo il Seven arrivato fuori tempo massimo, ecco a voi Bliss, il Matrix arrivato fuori tempo massimo. In questo caso, nonostante siano passati “appena” 22 anni dal film diretto dalle sorelle Wachowski ai tempi ancora fratelli Wachowski, il passare del tempo si sente ancora di più. Sarà perché Matrix è stato in assoluto uno dei film più scopiazzati degli ultimi 2 decenni, e quindi un altro clone anche basta.

"Fatti avanti, Bliss."

Fatto sta che Bliss nel 2021 è un lavoro che non sembra avere senso di esistere, sorpassato a destra e a sinistra dai vari distopici in stile Black Mirror. Inoltre Owen Wilson, con tutto il rispetto per lui e per il suo naso di tutto rispetto (oh no, sto facendo bodyshaming, shame on me!), non possiede il carisma di Keanu Reeves e con Salma Hayek forma una delle coppie meno affiatate nella storia del cinema recente. Nel suo essere così fuori dal tempo e fuori dalle mode attuali, non sono riuscito a volergli troppo male, a questo Bliss. Certo però che fa tristezza vedere dietro a un lavoro nato così vecchio la firma di Mike Cahill, uno che 10 anni fa con il sorprendente Another Earth realizzato in collaborazione con Brit Marling si inventava in pratica il filone della fantascienza umanistica che parecchio ha tirato nell'ultimo decennio. Tanto avanti era allora, tanto indietro appare oggi.
(voto 5/10)

"Geniale questa sceneggiatura!"
"Sì, se solo fossimo ancora nel 1999."


Willy's Wonderland

Nicolas Cage che combatte contro delle creature animatroniche!?!
Idea di partenza entusiasmante, peccato che sia anche l'unica idea di un film molto meno divertente di quanto si potrebbe immaginare. Ben vengano i B-movie. Uno Z-movie come questo invece se ne può tornare da dov'è arrivato: l'inferno.

P.S. Le creature animatroniche recitano meglio di Nicolas Cage.
Scusa Nicolas, ma sai benissimo anche tu che è vero.
(voto 5-/10)


The Nest

Le premesse erano ottime. The Nest è un film ambientato negli anni '80 su uno yuppie inglese che, dopo aver visto fallire il suo American Dream, convince, o meglio costringe la famiglia a tornare in Inghilterra. Sento già odore di Bret Easton Ellis, di British Psycho, e in più il cast è capitanato da due miei preferiti come Jude Law e Carrie Coon, la sempre troppo sottovalutata Carrie Coon. Non solo. La pellicola segna il ritorno alla regia di Sean Durkin, al suo secondo lavoro dopo il folgorante esordio La fuga di Martha, che tra le altre cose aveva avuto il merito di lanciare la carriera di Elizabeth Olsen, e già solo per questo il mondo dovrebbe essergli eternamente grato. Bene, quindi com'è questo suo nuovo The Nest?


Avete presente quei film in cui non succede niente? Ecco, questo ne è l'apoteosi. Per un'ora e un quarto non capita davvero nulla, poi per qualche minuto sembra succedere qualcosa, e invece... niente. Era solo un'illusione. Se volete vedere qualcosa di noioso, ma davvero noioso, prego, accomodatevi.
(voto 4/10)


Wonder Woman 1984

Gal Gadot, con tutto il bene che ti voglio, ma che film fai?
Se già il primo Wonder Woman era scarso, il sequel Wonder Woman 1984 è qualcosa di penoso forte. L'ambientazione anni '80 poteva regalare parecchie gioie, come ad esempio i 90s erano riusciti a fare con Captain Marvel. E non pensate adesso che io nella sfida Marvel vs DC mi schieri per forza dalla parte della prima. Io sto dalla parte di Martin Scorsese. C'è però da riconoscere che se non altro la Marvel ci ha regalato quel gioiellino di WandaVision, mentre dalla DC almeno personalmente non mi risulta sia arrivato manco mezzo segnale incoraggiante. Che poi questi film della DC sono infiniti. Altroché Infinity War. Wonder Woman 1984 dura due ore e mezza e passa, quando già solo 10 minuti per la trama banale, previdibile e stra-vista che si ritrova sarebbero risultati comunque troppi. Vogliamo parlare poi del “minaccioso” villain Maxwell Lord interpretato da Pedro Pascal?
No, dai. Va bene essere cattivi, solo che così sarebbe come sparare sulla Croce Rossa in tempi di pandemia.
(voto 3/10)



Zack Snyder's Justice League
"Zack, secondo me non hai messo abbastanza slow motion."
"Sei sicuro, Batman? Se non l'avessi usato il film sarebbe durato 4 minuti, anziché 4 ore."

Lo Snyder Cut di Justice League mi ha fatto la stessa impressione che Favolacce ha fatto a Gabriele Muccino. Per parafrasarlo: “Sto provando a guardare da stamattina Zack Snyder's Justice League. Non lo sono ancora riuscito a finire. Sarò poco intelligente o cinefilo per comprenderne la grandezza? (Eppur sono di quelli che quando vedono WandaVision, chiamano il regista per ricoprirlo di complimenti).” [semicit.]

Aggiungo inoltre che io personalmente non ho nulla contro Zack Snyder. Sono stato anzi uno dei pochi al mondo ad aver difeso Sucker Punch, 10 anni fa, quando parlare bene del regista non era per nulla cool. Cercherò comunque di terminare la visione, prima o poi.
I miei obiettivi da qui alla fine dell'anno sono due: essere vaccinato contro il Covid e riuscire a finire le 4 interminabili ore della Snyder Cut.
(per ora senza voto, ma dopo la prima ora siamo vicini allo zero assoluto)




7 commenti:

  1. Ahahah, disciplina olimpica, bellissima! Non facciamo i buonisti, avendo visto solo The nest, lodi sperticate ovunque, a me non ha intrigato, cose già viste, neanche raccontate benissimo. Ma poi veramente può essere credibile che una si uccide impiccandosi a un ramo alto, quant'era alto, dieci metri, e come ha fatto? Ma per favore....
    Insomma, film deludente tranne momenti teneri tra i due ragazzini, o magari siamo noi che non l'abbiamo capito 🤔

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  2. Io sapevo che autocertificati delle quattro ore di Justice League si ha diritto minimo ad AstraZachzeneca!! 🤣

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  3. Alcuni li ho sapientemente evitati, il Black Judas mi aspetta al varco (e se lo temevo per la sua durata, ora anche per il tuo giudizio), in altri sono caduta.
    Pensa che Bliss lo avevo già rimosso dalla memoria, che fatica e quanto urla la Hayek!
    Nicolas Cage continua a stuzzicarmi per una serata trash, mentre proverò il Nest italiano, alla faccia di quello di Jude Law che dopo la sofferenza di The Third Day mi fido più di te che di lui :)

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  4. Salvo Cherry, che io ho quasi adorato, eccedente, dando e scrittissimo com'è.

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  5. Anch'io anch'io sostengo Sucker Punch e lo dico in ogni occasione. Comunque WonderWoman a me ha divertito

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