martedì 13 aprile 2021

The Father: un film che non dimenticherete, anche se avete la demenza senile

 



The Father - Nulla è come sembra

Ancora una volta vi consiglio un “malattia movie”. No! Basta! Non ne potete più delle pellicole young adult romantiche con (almeno) uno dei protagonisti malato, vero?

Questa però è tutta un'altra storia, ve l'assicuro. The Father parla di una donna di mezza età alle prese con l'anziano padre, affetto da demenza senile. Niente stupidi teenager in calore, ordunque.

"Ma come ti permetti, Cannibal?
Ringrazia il cielo sei su questo palco, rispetta chi ti ci ha portato dentro."

Mi aspettavo un film classico, tradizionale, prevedibile e invece si è rivelato uno shock, tipo Shyamalan dei bei tempi. Non solo per un'interpretazione enorme di Anthony Hopkins, che mi ha ricordato perché avevo tanto amato il suo Hannibal the Cannibal ne Il silenzio degli innocenti. Per quanto si possa amare un cannibale.

"Cosa c'è per pranzo?"
"Il tuo preferito: fegato di Cannibal Kid con un bel piatto di fave e un buon Chianti."

L'impianto è molto teatrale, non a caso è l'esordio alla regia di Florian Zeller, qui alle prese con l'adattamento della sua stessa pièce Il padre, ma il modo di raccontare la malattia è pazzesco, in tutti i sensi. Avere la demenza senile in pratica è come guardare un episodio di Dark: non capisci cosa succede, la maggior parte delle cose non ti sembra aver senso e ogni tanto compaiono personaggi che non sai chi sono o da dove provengono.
 
 
Sarebbe interessante vedere cosa potrebbero tirar fuori David Lynch o Charlie Kaufman da un soggetto del genere, ma per il bene della nostra salute mentale mi sa che è meglio di no.

"Ma io che c'entro?"


Consigliato: a chi vuole vedere un film da Oscar. Promising Young Woman resta il mio preferito, però The Father supera gli altri titoli in corsa quest'anno.

Sconsigliato: agli smemorati come me, che guardando questa pellicola potrebbero cominciare a preoccuparsi seriamente.

(voto 8/10)




3 commenti:

  1. Seguirò il consiglio, anche perché ne ho uno in casa. Vediamo se mi riesce a prendere in considerazione alcuni aspetti che forse mi sfuggono.

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  2. Un film recitato da Dio, ma per me troppo scritto, troppo ragionato, troppo rigoroso, per riuscire a restituire realmente il senso di smarrimento dell'Alzheimer. Resta un po' prigioniero di tutti i suoi virtuosismi.

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  3. Non capivo com'è che un piccolo film come The Father avesse ricevuto tutte queste nomination.
    Tra shock e lacrime, ho capito subito quanto erano meritate.

    Il mio cuore ora è diviso in tre, e ancora mi manca Minari, ultimo recupero per chiudere (spero) in bellezza un'annata Oscar davvero da Oscar!

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