sabato 27 novembre 2021

La musica di Novembre 2021: c'è del buono, del molto buono e anche del maligno





Prima di tirare le somme di questo complicato ma tutto sommato affascinante 2021, è tempo di tirare le somme di questo novembre musicale. Anch'esso complicato, ma tutto sommato affascinante.



Per me è no

#5 Ed Sheeran

Ed Sheeran mi fa venire il nervoso. Perché è uno che le canzoni le sa scrivere. “Castle on the Hill” per esempio è uno dei miei pezzi preferiti degli ultimi anni e ogni volta che sento “Galway Girl” mi viene il buonumore. Sarà che penso al video con Saoirse Ronan. Nel suo nuovo album “=” si limita a proporre una raccolta di canzoni sbiadite, perfette per passare in radio, o a fare da sottofondo mentre si fa la spesa al supermercato, o come colonna sonora dei matrimoni da qui ai prossimi 10 anni. Per carità, non c'è niente di troppo male in questo, ma il ragazzo, ormai ragazzo padre, potrebbe fare meglio di così, se solo si applicasse.

 


#4 Silk Sonic

"An Evening with Silk Sonic", l'album d'esordio dei Silk Sonic, il superduo formato da Bruno Mars e Anderson Paak, è un tributo impeccabile per tecnica e stile alla musica Soul degli anni '70. C'è solo un piccolo ingrediente che manca e che per questo genere di musica è leggermente importante: l'anima.

 


#3 U2

La nuova canzone degli U2, composta per il film animato Sing 2, è così zuccherosa che farebbe venire il diabete a Willy Wonka. Non sapete chi è Willy Wonka?
Dai, è quello de La fabbrica di cioccolato, il romanzo di Roald Dahl, portato anche al cinema da due film con Gene Wilder e con Johnny Depp. Adesso è in preparazione pure il prequel con Timothée Chalamet. Non vi suona nessun campanello?
Va beh, già la battuta faceva schifo, se poi devo spiegarla e voi non capite allora è una tragedia. Proprio come il nuovo singolo degli U2.

 


#2 Farruko

Pensavo di averne sentite di tamarrate nella mia vita, ma questa rischia di superarle tutte. Persino i giostrai degli autoscontri la prossima primavera si vergogneranno a suonarla.

 


#1 Il Volo

C'è da ammettere che i tre tenorini de Il Volo sono diabolicamente astuti. Hanno aspettato che Ennio Morricone morisse per fare i loro vocalismi estremi, e osceni, sopra le sue musiche. Altrimenti col piffero che il Maestro glielo avrebbe permesso.

 



Per me è boh

Adele

“30” di Adele è un disco da mamme. Da casalinghe disperate. O da papà casalinghi disperati, sia mai che qualcuno si sogni di accusare di maschilismo me che ho la scritta “Girl Power” tatuata sul bicipite. No, non è vero, anche perché non sono manco sicuro di avercelo, un bicipite. Diciamo che ce l’ho tatuata spiritualmente. Ascoltando questo album, m’è venuta voglia di fare le pulizie domestiche e andare a prendere a scuola i figli che non ho.

Questa comunque non suoni per forza come una critica. È solo che sono fuori target, per una questione anagrafica. Pur essendo lei più giovane di me come età di 6 anni, a livello mentale io sono rimasto troppo teenager per poter apprezzare in pieno un lavoro del genere. Fin quando parlava di cuori spezzati andava bene, ma ora che Adele è tutta concentrata su divorzio, maternità, crescere un figlio in mezzo a un divorzio, per me connettermi con lei non è più facile come una volta.

L'album comunque contiene vari pezzi interessanti, soprattutto quando la cantante inglese esce dalla sua “comfort zone” e i ritmi si alzano. Come nelle swingheggianti “Cry Your Heart Out” e “Oh My God”, o nella rockeggiante, pe quanto Adele possa essere rock, “Can I Get It”, con la sua chitarrina alla “Faith” di George Michael. In vari altri momenti del disco invece Adele Laurie Blue Adkins, questo il suo nome completo, si sforza troppo per confermarsi la regina del genere strappalacrime. Peccato che a questo giro i pianti, più che miei, siano i suoi. Si senta “My Little Love”, in cui “duetta” singhiozzando con il figlio di 9 anni Angelo. Un pezzo che lei stessa ha ammesso che lui probabilmente odierà, quando sarà un adolescente. Oltre a costargli parecchie ore di terapia che mammà potrà sì permettersi di pagare, ma che penso lui si risparmierebbe volentieri. Nella parte finale poi esagera con le ballatone.

Lo so che avere da ridire su un disco di questa voce straordinaria è come lamentarsi dopo essere finiti in Paradiso, solo la prossima volta anche meno pathos, grazie. Non siamo in Game of Thrones, cara Adele, tranquilla che non c'è nessuno in grado di rubarti il trono dello struggimento. Adesso però non metterti a piangere perché ho detto queste cose, che se no non ne usciamo più.

 



Per me è sì

#4 IDLES

Un cantante punk accompagnato dai Queens of the Stone Age che propongono la loro personale versione di "Ok Computer" dei Radiohead. Più o meno è questa l'impressione che ho avuto ascoltando "CRAWLER", il nuovo sorprendente album dell'idolesco gruppo britannico IDLES. Ed è una gran bella impressione.

 


#3 Marracash

Mentre mi preparavo all'arrivo di “30”, il nuovo album di Adele, facendo scorta preventiva di fazzoletti, ecco che Marracash annunciava a sorpresa l'uscita del suo nuovo disco, “Noi, loro, gli altri”, per lo stesso giorno. Ci va coraggio, e anche un pizzico d'incoscienza, a pubblicare in contemporanea con la cantante più venduta dell'universo conosciuto. Poteva apparire come uno scontro impari, per lui. Dopo aver ascoltato entrambi i lavori, almeno dopo i primi giorni di frequentazione, a uscirne vincitore per quanto mi riguarda è invece il Marra.

Se già nel precedente riuscito “Persona” appariva ispirato, in questo nuovo album Marracash suona altrettanto e pure più in palla. Dentro c'è di tutto. Ci sono i campionamenti di Vasco, Guru Josh e persino Pavarotti, ci sono guest star come Blanco, Calcutta, Gué Pequeno, Joan Thiele e Fabri Fibra, ci sono i riferimenti alla storia d'amore con la ex Elodie e le frecciatine manco troppo velate a Fedez su una base in stile Gorillaz. Ci sono “Noi, loro, gli altri”. Dentro però c'è soprattutto Marracash con i suoi testi, la sua personalità, le sue nemesi e i suoi demoni.

Nel gioco dell'hip hop nostrano, il top player si conferma lui, con buona pace di Salmo, Ghali, Sfera Ebbasta e compagnia che fa brutto. Non vorrei fare il Manuel Agnelli di turno, che ha definito i Måneskin “i Beatles italiani”, ma un po' sì e allora dico che, pur non raggiungendo gli stessi livelli d'ironia e poesia, oggi Marracash può essere considerato lo Zerocalcare del rap italiano. Mica è poco, porcoddue. Se ancora avete dubbi su di lui, ascoltatevi “Dubbi” e vi passeranno.

 


#2 Damon Albarn

Uno, nessuno e centomila. Non sto parlando del protagonista del romanzo di Luigi Pirandello. Anche perché quando mai io ho mai parlato di letteratura italiana, signora mia?
Mi riferisco invece a Damon Albarn. Uno, perché questa volta si presenta con un disco in versione solista, per la seconda volta in carriera dopo lo splendido “Everyday Robots”. Nessuno, perché nessuno al mondo, manco Thom Yorke, ha un talento compositivo versatile come il suo, capace di passare dal pop all'indie, dal rock all'hip-hop, dalla musica africana alla colonna sonora di un'opera teatrale cinese. E centomila, perché si butta a capofitto in un'infinità di progetti, tra Blur, Gorillaz, The Good, The Bad & The Queen e quant'altro.

Il suo nuovo album solista rappresenta un'altra sfida ancora. Questa volta è partito da musica originariamente composta nel 2019 come un pezzo orchestrale ispirato ai paesaggi islandesi. Durante la noia del lockdown, ha però deciso di trasformare quelle composizioni dandogli una forma più pop. Soprattutto, impreziosendo il tutto con lo strumento migliore che ha a sua disposizione: la sua voce. Ne è uscito un album con lampi di Blur e di Gorillaz, ma anche pieno di piano, di sonorità jazz e di atmosfere alla Sigur Rós. Il disco islandese di Damon Albarn è un lavoro contemplativo, perfetto per ricordarsi il periodo più buio della pandemia e poi lasciarselo alle spalle, con dolcezza.

 


#1 Snail Mail

Io non credo che al mondo esista niente di oggettivamente bello. A parte Natalie Portman, il cinema di Stanley Kubrick e, forse, adesso anche questo disco appena uscito. “Valentine” è il secondo album della 22enne Lindsey Jordan, in arte Snail Mail, che rischia di essere il caso indie del 2021. Un po’ come l’anno scorso lo era stato “Punisher” di Phoebe Bridgers, in questo caso con sonorità meno folk e più pop-rock.

Solo una cosa non torna. Lindsey Jordan come nome del suo progetto s’è scelta “Snail Mail”, che significa “posta ordinaria”, e non si capisce per quale motivo, visto che nella sua musica e nella sua voce non c’è niente di ordinario. Dentro “Valentine” ha inserito dieci perle, una più preziosa dell’altra. Dieci canzoni oggettivamente belle. O forse no. Se godete nel sentire i tre tenorini de Il Volo che deturpano le composizioni di Morricone, ad esempio, magari non vi sembreranno così belle.

 



Guilty Pleasure del mese
Ana Mena

Ana Mena, la cantante reggaeton famosa o più che altro famigerata per i suoi duetti estivi con Rocco Hunt, ha fatto una cover in spagnolo di "Musica leggerissima" di Colapesce a Dimartino. E non è niente male. Sorpresa!
Mi resta solo un dubbio: ma Ana Mena e Soleil Sorge del Grande Fratello VIP sono la stessa persona?

   


Cotta del mese
Rosalía

Se c'è un genere musicale che non mi piace, a parte quella roba che fanno quelli de Il Volo, è la bachata. Che poi può essere definito un genere musicale?
Comunque, al solo pensiero mi vengono in mente gli Aventura e una serie di brividi mi attraversano il corpo. La nuova canzone di Rosalía però è proprio una bachata e devo ammettere che mi gusta parecchio, quindi come la mettiamo?
Il potere di Rosalía è più forte di quello della bachata?




Video del mese
Taylor Swift "All Too Well"

Lo dico?
Lo dico: dopo questo nuovo splendido video/cortometraggio da lei scritto e diretto, Taylor Swift sembra pronta per realizzare il suo primo film da regista vero e proprio. E io sono già pronto ad adorarlo.

 

 


4 commenti:

  1. Amici, se ho ritrovato il mio sorriso è stato grazie al signora maria.franchesca, che ho ricevuto un prestito di 65000 euro. È stato attraverso un amico che ho incontrato questo dona onesto e generoso che mi ha aiutato a ottenere questo prestito. Quindi ti consiglio di contattarlo e lui ti soddisferà. Ecco il suo indirizzo email : maria.franchesca229@gmail.com o lambertk727@gmail.com

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  2. Lo dico? Lo dico.
    Preferisco i mielosi U2 alla solita Adele, che sì ha una voce migliore, ma questo singolo non ha la stessa forza delle hit passate. Con calma, mi ascolterò l'album ma non fremo ancora.
    E lo dico? Lo dico.
    Il primo ipnotico singolo di Albarn è quasi troppo ipnotico.
    Niente, sono due dischi che hanno bisogno di un mood che al momento non ho.

    Meglio se mi butto su Taylor che ce l'ha con Jake, sono giorni che rimando la visione di quel corto.

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  3. Ma perché cantare su un pezzo come L'estasi Dell'oro che è meraviglioso con i vocalizzi e fa venire i brividi tutte le volte che lo sento, mentre in questa versione è decisamente una sboronata, anche se i tre hanno una gran tecnica, ma è solo tecnica senza emozione.

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  4. Era come se un bellissimo uccello volasse nella nostra gabbia e facesse scomparire queste pareti. E per un momento ogni abitante di Shawshank si è sentito una persona libera. E ora conosci https://altadefinizione.soy il film...

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