sabato 29 gennaio 2022

La rubrica musicale senza nome ma non senza musica di Gennaio 2022





Quest'anno la rubrica musicale si presenta in una veste tutta nuova...

Va beh, diciamo in una veste semi-nuova e parzialmente rinnovata. Che ci volete fare? Qui a Pensieri Cannibali amiamo sorprendere i lettori con colpi di scena clamorosi e sorprese continue!
Andiamo allora a scoprire cosa ci riserva la prima puntata di questa nuovissima restaurata rubrica musicale mensile, che per il momento continua a essere senza un nome preciso.



Canzoni Top

#5 Samuel "Elettronica"

Piangere dentro una macchina con la musica elettronica ✔

Voler stare ad un rave nel '96 ✔ 

Sognare l'arrivo di un nuovo album dei Subsonica ✔

 


#4 Fontaines D.C. "Jackie Down the Line"

Dopo un esordio alla Joy Division e un secondo album vagamente influenzato dai Beach Boys, i dublinesi Fontaines D.C. sono pronti per tornare con un terzo disco, "Skinty Fia" in arrivo ad aprile, che spero possa rappresentare la loro definitiva consacrazione. Il primo assaggio dalla sonorità alternative rock/grunge anni '90 "Jackie Down the Line" fa molto ben sperare.

 


#3 Father John Misty "Funny Girl"

Una canzone che sembra uscita da un musical d'altri tempi. Che incanto.
Ho detto incanto, non Encanto. Di quello parleremo dopo.

 


#2 Muse "Won't Stand Down"

Non me l'aspettavo. Per la prima volta da anni, dopo tante delusioni, una nuova canzone dei Muse mi esalta genuinamente. Sono commosso. "Won't Stand Down" sa picchiare duro, ma ha anche un ritornello accattivante e un bel testo anti-bulli. I Muse che conoscevo e amavo sono tornati, finalmente.

 


#1 The Smile "You Will Never Work in Television Again"

I The Smile sono il nuovo gruppo formato da Thom Yorke e Jonny Greenwood dei Radiohead, insieme a Tom Skinner, batterista del gruppo jazz Sons of Kemet. Nel loro primo singolo, Thom canta: "Bunga bunga, or you'll never work in television again", un non troppo velato riferimento a Silvio B.
Dopo il ritiro di quest'ultimo dalla corsa al Quirinale e il ritorno dei Radiohead, o almeno di 2/5 dei Radiohead, alle sonorità di The Bends, cosa volere di più da questo inizio di 2022?
Forse giusto Thom Yorke nuovo Presidente della Repubblica.

 



Album da ascoltare

#3 The Lumineers "BRIGHTSIDE"

Così come i sette nani saranno sempre ricordati come quelli di “Hey Ho”, la loro più grande hit, così i Lumineers probabilmente saranno sempre ricordati come quelli di “Ho Hey”, la loro più grande hit. Un pezzo uscito una decina d’anni fa che si era rivelato uno dei maggiori successi della scena indie folk, in quel brevo strano periodo storico in cui band che sembravano uscite da una festa di paese ad alto tasso alcolico erano capaci di conquistare la vetta delle classifiche mondiali.

Sebbene meno presenti in radio, i Lumineers sono comunque poi riusciti a sopravvivere a quell’ondata, pubblicando qualche altra bella canzone come “Ophelia” e ora il loro nuovo valido album “BRIGHTSIDE”. Un lavoro che a tratti mi ricorda le ballate più crepuscolari dei Pearl Jam, illuminate però da un lato positivo, da un Brightside che qua e là fa capolino ed è in grado di svoltare persino un Blue Monday, o un qualunque altro bellissimo glaciale giorno di gennaio.

 


#2 Yard Act "The Overload"

Adori la britannicità?
Ecco il disco giusto per te. L'album d'esordio degli Yard Act, "The Overload", suona come un perfetto incrocio tra i Blur di "Parklife" e i Franz Ferdinand, tra i Talking Heads e gli Arctic Monkeys, tra i Fall e gli Sleaford Mods, tra il post-punk degli anni '70 e il Britpop degli anni '90. Il tutto suonando in maniera assolutamente contemporanea e personale. E soprattutto very very British.

Ascoltare il primo disco degli Yard Act è come fare un salto al pub. Ne esci del tutto ubriaco, esaltato, con qualche livido spuntato fuori non si sa bene perché, ma felice.

 


#1 The Weeknd "Dawn FM"

Oops!… He did it again. Non fa ormai quasi più nemmeno notizia, ma il “vecchio” The Weeknd ha tirato fuori l’ennesimo ottimo disco della sua carriera. C’è comunque da notare che a questo giro ha forse realizzato il suo album più completo e riuscito dall’inizio alla fine. Le influenze anni ’80 sono presenti e abbondanti ancora una volta, ma l’atmosfera si è fatta più frizzante e meno pesantona rispetto al passato.

A rendere il tutto più speciale ci pensa la cornice “radiofonica” del lavoro, che ricorda “Songs for the Deaf” dei Queens of the Stone Age, il film I guerrieri della notte, o anche una partita a Grand Theft Auto, con un DJ d’eccezione al microfono: Jim Carrey. Cercate allora la frequenza giusta e sintonizzatevi sulla radio di The Weeknd: one nation, dawn station.

 



Guilty Pleasure
La colonna sonora di Encanto

Una disneyata mi ha conquistato. Carino il film Encanto, ma il suo punto di forza principale sta nella sua colonna sonora. Ci sono in particolare un paio di pezzi che quando ti entrano in testa non ti lasciano più: la hit a sorpresa "We Don't Talk About Bruno", che pare sia popolarissima su TikTok, e l'irresistibile "Surface Pressure", che sembra cantata da Katy Perry e invece no, la voce è quella dell'attrice Jessica Darrow.

 


Cotta del mese
Katy Perry

A proposito di Katy Perry, eccola in splendida forma nel video di "When I'm Gone".
Il pezzo non è un granché, lei invece è un gran bel pezzo.

 


Video da guardare
Stromae "L'enfer" (Live Performance)

Uno dei motivi per cui adoro la Francia. Durante il TG di TF1, nel bel mezzo di un'intervista con la conduttrice, Stromae ha cantato per la prima volta dal vivo il suo nuovo singolo "L'enfer", che parla di suicidio e depressione. Riuscite a immaginare una cosa del genere al TG1 con Francesco Giorgino?

 


Viva il trash
CIAO, 2021!

Dopo l'exploit dello scorso anno, è tornato lo speciale di Capodanno italorusso più trash e sublime del globo. Con un sacco di nuovi tormentoni, uno più kitsch e libidinoso dell'altro. I miei preferiti?
"Federico Fellini / Bacca di lampone" e "Il ragazzo con la giardinetta".

 


Meno peggio del previsto
Laura Pausini

Lo specifico subito: non è che mi piaccia la nuova canzone di Laura Pausini. Sono scemo, ma non fino a questo punto. C'è però da notare che è meno peggio di vari altri pezzi del suo repertorio che hanno avuto la (s)fortuna di devastarci le orecchie in passato. Merito di Madame, che ha scritto il brano. Quando la Pausini non urla, e purtroppo lo fa, qua e là si riesce a intravedere come potrebbe suonare la versione originale della Madama.



Il peggio
Francesco Bianconi e Baby K

È incredibile come Francesco Bianconi sia riuscito a rendere deprimente persino una hit estiva allegra e solare di Baby K.
Dite che l'originale era già parecchio deprimente di suo?

 




2 commenti:

  1. Un nome che è già garanzia: Black country new road

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  2. Che ti succede?
    Ti piace una canzone Disney?
    Ti piace una canzone della Pausini (per me inascoltabile, appena urla spengo la radio)?
    Questa nuova rubrica vuole davvero stupire!

    Prima di essere travolti da Sanremo, mi segno le chicche british, con i 2/5 dei Radiohead già in playlist.
    I Muse, a sto giro, deludono meno. Ritornello fichissimo ma la parte vocale delle strofe non riesco a farmela piacere.
    Rispetto agli ultimi singoli, però, resta un miracolo.

    RispondiElimina

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