venerdì 2 febbraio 2018

Cosa ca**o sta succedendo nel mondo del porno?





Per la serie: “Le inchiestone giornalistiche di Pensieri Cannibali”, ecco a voi il primo (e forse ultimo) appuntamento.

Cosa ca**o sta succedendo nel mondo del porno?

Una scia di cadaveri. Una scia di splendidi cadaveri di pornodive che non sembra aver fine. Era dai tempi d'oro della scena musicale di Seattle che non si assisteva a qualcosa del genere, e poi neanche. Tempi d'oro per i discografici, tempi più grami per cantanti e musicisti. Il loro male di vivere dava sì vita a canzoni e album memorabili, ma contemporaneamente portava loro verso la tomba.
Qualcosa di simile sta succedendo ora nel mondo del porno con base nell'assolata Los Angeles. Un ambiente che si immaginerebbe del tutto opposto a quello della piovosa Seattle anni '90. Fatto sta che nel giro di 3 mesi sono morte in circostanze sospette 5 pornostar.

Tutto è cominciato con Shyla Stylez. Bionda, tettona, 35 anni.


L'attrice, che aveva abbandonato il porno nel 2016, pare sia morta nel sonno il 9 novembre dello scorso anno, dopo una breve permanenza a casa di sua madre in quel di L.A.. A oggi le cause del suo decesso rimangono sconosciute, o se non altro non divulgate. Questo comunque è stato soltanto il primo caso e di lei non si è parlato molto, anche perché i media tradizionali quando si tratta di ambienti hard ci vanno sempre con i piedi di piombo. Colpa del politically correct. I porno li guardano (quasi) tutti, ma (quasi) nessuno ne vuole parlare. A parte qualche sito tipo TGCom24 che ne parla più che altro per fare clickbait e attirare visite.
Hey, sarà mica ciò che sta cercando di fare anche Pensieri Cannibali con questo post finto-giornalistico?

Secondo caso. August Ames. Mora, tettona, 23 anni. Aveva una somiglianza notevole con Elisabetta Canalis. Immaginate una versione ancora più sexy della Canalis. Ecco, questa era August Ames. Perché una tipa del genere dovrebbe anche solo lontanamente pensare al suicidio?


Per quanto la riguarda, a differenza delle colleghe, sembrano se non altro esserci delle teorie precise. Lo scorso 3 dicembre August aveva scritto su Twitter che non aveva intenzione di lavorare con un ragazzo che aveva girato porno gay, perché secondo lei c'era un rischio maggiore di prendere l'AIDS. Aveva specificato: “Non sono omofoba. La maggior parte delle ragazze non girano film con ragazzi che hanno lavorato nei porno gay, per sicurezza. Non voglio mettere a rischio il mio corpo, non so cosa facciano nelle loro vite private. My body, my rules”. Subito nei suoi confronti si era scatenata la gogna mediatica. È stata accusata di omofobia e le sono piovuti addosso insulti di ogni tipo.
La mattina del 6 dicembre è stata ritrovata morta all'interno del parco pubblico di Camarillo, in California. Si è impiccata. Secondo alcuni la sua morte è stata provocata dal cyberbullismo, mentre altri sottolineano che da tempo soffriva di crisi depressive e anche di un disturbo bipolare. Forse hanno contribuito entrambe le cose.

Nelle ultime settimane ci sono stati tre altri casi.
Yurizan Beltran. Mora, tettona, 31 anni, morta il 13 dicembre 2017. Per lei si parla di sospetta overdose, visto che accanto al suo letto sono state trovate delle pillole.


Pornostar deceduta numero 4: Olivia Nova. Mora, meno tettona delle altre, 20 anni. Durante le scorse feste invernali scriveva ai fan sui social: “Sono sola a Natale, fatemi compagnia, mi solleverebbe il morale”. Il 7 gennaio è stata trovata a Las Vegas senza vita. La causa del decesso, in attesa dei risultati dell'autopsia, è al momento sconosciuta.


La quinta morte, quella più recente, è quella di Olivia Lua. Mora, tette piccole, 23 anni. Il suo corpo è stato trovato senza vita il 19 gennaio in un centro di riabilitazione di West Hollywood. Secondo gli inquirenti è venuta a mancare a causa di un cocktail di farmaci e alcolici assunti la sera precedente.


A questo punto ci si chiede se tutti questi casi, o almeno alcuni di loro, siano in qualche modo collegati. La L.A. Direct Models, agenzia per cui lavoravano sia Olivia Nova che Olivia Lua, attraverso un comunicato ha fatto sapere: “Noi di Direct Models ovviamente possiamo a malapena credere che stiamo emettendo un comunicato come questo, non una, ma due volte, in così poco tempo. È solo una coincidenza che le due modelle avessero lo stesso nome. Crediamo che non si siano mai incontrate”.

Sembra la trama di un thriller a sfondo erotico, di quelli che potrebbero diventare bestseller con estrema facilità. Di quelli che potrebbero trasformarsi in un film che un tempo avrebbero fatto girare a Michael Douglas e Sharon Stone. Dietro a questi decessi misteriosi si potrebbe celare un serial killer di pornostar? O, se stiamo a seguire le trame cospirazioniste, c'è un qualche misterioso piano da parte degli studios pornografici? Siamo però sicuri che, se le morti di cantanti e rapper aumentano le vendite dei loro dischi, la morte di una pornostar può in maniera analoga aumentare le visualizzazioni dei suoi video?

Come scriveva Valeria Montebello su Linkiesta, in seguito alla morte di August Ames: “Oggi August è la prima ricerca su tutti i siti, è quella di cui si vedono più video in assoluto, la pornostar più cliccata del 2017. Su di lei montano video commemorativi con musiche tristi in sottofondo. Ce n’è uno che dura più o meno un’ora: "Wish you were here" suona su close up della sua vagina ferma, che si muove, toccata, schiaffeggiata, con le telecamere intorno, dentro, fuori. Scorrono scritte “Rip August”, “Best pussy ever”, “We love u 4 ever”. La sua fica è diventata leggenda, un talismano. Ci sono descrizioni dettagliate come se si trattasse di una macchina dotata di ogni tipo di comfort, gif, quadretti con cornici dorate. E le sue prodezze, il suo modo di scopare è diventato "un modo diverso da quello delle altre pornostar"”.

La collaboratrice di Linkiesta, nel suo interessante articolo, a questo punto si chiedeva: “Cosa vuol dire? Che la morbosità tira? Si sa. Che pensare che non potrà fare un altro video porno fa apprezzare di più quelli vecchi? Può essere. Che si è un po' tutti necrofili?”. […] C'è chi scrive “Ti scoperei anche da morta”, c'è chi scrive che continua a guardare i suoi video ma si sente “really uncomfortable”. Perché cerchi il suo nome sulla barra con la lente sapendo che è morta. Perché mentre guardi quel video ti passa per la testa che è sotto terra. Nonostante ciò lo continui a cercare e lo continui a guardare. Amare una persona morta è nostalgia, ma volerci fare sesso è necrofilia. Qui è tutto mischiato. È una strana forma di necrofilia che la converte in oggetto di desiderio ancora più classico, e perverso: un oggetto inanimato al quale viene attribuito quasi un potere magico (“magic pussy”) in virtù di uno spostamento semantico che la trasfigura per investirla di un significato simbolico, di gruppo.
Nella morte l’oggetto d’amore si dà con assoluta certezza, si piega ad un possesso totale, assoluto. Quello che succede nei video porno di cui Ames è protagonista è proprio questo: quasi sempre a disposizione, ai limiti della degradazione - consensuale, certo. E ora lo è ancora di più, non solo nella finzione, anche nella realtà. La sua vicenda sancisce il passaggio fra vita e morte attraverso i social. Ames non è come Moana o Marilyn, non può diventare un'icona, non si distacca così tanto, non c'è carne alla brace per farla diventare una specie di mito romantico. Loro sono diventate fantasmi, opere d'arte. August è l'anti-icona, e continuerà ad essere guardata così, senza mediazioni, finché non arriverà qualche altro zombie che le porterà via lo scettro”.

Quella che sta vivendo il mondo del porno nell'ultimo periodo è una storia thriller? È una storia di necrofilia? O forse è solo una storia di depressione e di male di vivere, che si può manifestare anche nel più apparentemente spensierato e godereccio ambiente che si possa immaginare?
È proprio dura la vita delle pornostar. E questa potrebbe non essere giusto una brutta battuta da caserma, ma la triste realtà.

6 commenti:

  1. beh, di certo non deve essere un mondo facile :(

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  2. Questo ci fa capire che il mondo del porno non è ancora cambiato. Vogliono farci credere che è sdoganato ed è diventato pop culture, ma non è ancora così.
    Ho letto un articolo di Rocco Siffredi, che parla di depressione che vive nelle porno star. Avrebbero bisogno di persone che le aiutino a non buttarsi in una spirale nera. Non sto parlando di buonisti che le fanno diventare caste, ma di counselor o psicologi che valorizzassero le loro persone.

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  3. E' un mondo marcio quello del porno, queste sono le sue vittime

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  4. Cosa succede a Pensieri Cannibali improvvisamente così giornalistico e serio? Ti sta particolarmente a c...uore, insomma, il mondo del porno ;)

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  5. Non sono un esperta in materia,ma ho qui il Khal che è molto triste perchè dice che un paio di queste le conosceva :(
    Certo non dev'essere un mondo facile...

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  6. Post incredibilmente serio per te, che ti succede? Ti sei fatto coinvolgere da The Post? ;)

    Detto questo, l'industria del porno e quella della droga sono più legate di quella della musica e della droga, e purtroppo capita che l'eccesso degli eccessi porti a situazioni limite. Peccato più che altro per l'età delle ragazze.

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