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venerdì 9 dicembre 2011

Xavier Dolan: Man of the year 2011 n. 10

Xavier Dolan
Genere: giovani talenti crescono
Provenienza: Montreal, Québec, Canada
Età: 22
Il passato: il film d’esordio J’ai tué ma mère
Il suo 2011: Les amours imaginaires
Il futuro: il suo terzo film Laurence Anyways
Perché è in classifica: volendo esagerare un attimo, è la grande speranza del cinema mondiale
Ti potrebbero piacere anche: James Franco, Gregg Araki, Wong Kar Wai

Xavier Dolan è un regista, attore, sceneggiatore, è canadese, è gay, ha 22 anni, è il futuro (ma anche già il presente) del cinema mondiale. Il suo esordio J’ai tué ma mère non mi aveva convinto molto, non perché fosse una cattiva pellicola, ma perché il suo talento mi sembrava come trattenuto. Con il suo secondo Les amours imaginaires è invece riuscito a farlo esplodere del tutto, realizzando una delle pellicole più BELLE, nel senso più pieno e godurioso del termine, degli ultimi tempi. Pura gioia per gli occhi, grazie a un occhio alla Wong Kar Wai senza le parti noiose che getta uno sguardo su una storia a metà strada tra Gregg Araki e Bret Easton Ellis, con una colonna sonora grandiosa che ti fa chiedere: ma ci voleva proprio un ragazzetto canadese per valorizzare un pezzo italiano degli anni ’60 come “Bang Bang” di Dalida?
Presto dedicherò a questa perla di pellicola un post tutto suo, nel frattempo vi consiglio di cercarlo, non nei cinema italiani dove un’uscita non è al momento stranamente prevista, ma nei soliti posti in rete. Anche voi lo amerete. Che poi lo facciate in maniera immaginaria o reale, quello sta solo a voi…




domenica 8 maggio 2011

Ho ucciso mia mamma, ma non è una confessione

J'ai tué ma mère
(Canada 2009)
Regia: Xavier Dolan
Cast: Xavier Dolan, Anne Dorval, Francois Arnaud, Suzanne Clément, Patricia Tulasne, Neils Schneider
Genere: rapporto madre/figlio
Se ti piace guarda anche: Correndo con le forbici in mano, Tutto su mia madre, Y tu mama tambien - Anche tua madre

Trama semiseria
Hubert ha 16 anni, è gay, vive con la madre con cui ha un rapporto pessimo e, soprattutto, ha un nome ridicolo. Su quale aspetto si concentra maggiormente il film? Non sul nome ridicolo, come si potrebbe pensare, bensì sulla relazione conflittuale tra madre e figlio: in pratica i due litigano un sacco per tutto il tempo, fino a che lei scopre che è gay e allora lo spedisce in collegio. Dopo di che cosa succede? Considerato il titolo del film, lui la ucciderà?

Recensione cannibale
In occasione della festa della mamma, ecco a voi un film simpaticamente e dolcemente intitolato J'ai tué ma mère, ovvero I killed my mother, ovvero Ho ucciso mia mamma. Nonostante il titolo estremo faccia pensare al peggio, la pellicola non è certo così radicale, violenta o chissà cos’altro. Anzi, è un normale dramma il cui limite maggiore sembra proprio l’indecisione di non saper che direzione prendere e di non rischiare nulla. Un film più potenzialmente interessante che realmente interessante.

Nel calderone vengono buttati dentro diversi elementi: l’omosessualità, la ribellione giovanile, l’amicizia professore/studente, ma soprattutto il rapporto contrastato tra una madre divorziata e il figlio. Assistiamo quindi a una lunga serie di litigi tra loro due, lui sedicenne ribelle e vagamente artista ma nemmeno troppo, lei madre menefreghista che preferisce guardare un maledetto programma tv piuttosto che passare del tempo con il figlio. Tutto qui, qualche contrasto, qualche schiamazzo, ma niente di davvero incinsivo e nonostante il rapporto madre/figlio, non c’è nessuna scena madre (scusate la battutaccia). L’attrice che interpreta la mamma è poi francamente odiosa, va bene che il suo personaggio lo deve essere, però a tutto c’è un limite…

Quando un regista non sa cosa fare, ci piazza su un bel ralenty e pensa che tutto diventi più poetico. A volte gli va bene e l’espediente funziona anche (vedi Confession), a volte va male (Animal Kingdom), qua il più delle volte va male. Tra le poche cose che vanno segnalate di questo film non brutto ma certamente nemmeno imperdibile, c’è proprio una di queste scene al ralenty e quindi una gag divertente quando la madre scopre che il figlio è gay. Tutto qui, per il resto è una pellicola dagli intenti vagamente arty (Mr. Ford preferirebbe dire radical-chic), ma anche in questo caso tutto è soltanto accennato, non si osa mai davvero e la cosa lascia irritati. Un’occasione mancata che fa tornare in mente per analogia di tematiche Ryan Murphy alle prese con Correndo con le forbici in mano, più che Pedro Almodovar e il suo Tutto su mia madre.

Se vogliamo salvare qualcosa, oltre a una bella colonna sonora, possiamo dire che il regista nonché protagonista nonché sceneggiatore del film è il giovanissimo Xavier Dolan, oggi 22enne ma autore dello script a soli 17 anni, e quindi in grado ancora di crescere e maturare parecchio. Nonostante io apprezzi e ammiri i giovani esordienti, per adesso abbiamo solo un talento acerbo e non ancora espresso; da un’opera prima realizzata a quest’età mi aspettavo molti più eccessi ed esuberanza, qui invece il Dolan pur avendo realizzato un’opera molto personale sembra essersi trattenuto parecchio e se non osi a 20anni, quando? Chissà, magari si noteranno dei miglioramenti già nel suo secondo lavoro, Les Amours Imaginaries, presentato a Cannes 2010 ma non ancora arrivato in lingua italiana nemmeno sottotitolato.
J'ai tué ma mère è una pellicola che dunque dimostra coraggio giusto nel titolo e poi basta.
Comunque adesso stop: ho ucciso questo film già più di quanto meritasse.
(voto 5+)

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