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venerdì 17 maggio 2013

VABBE' LA CRISI, MA QUESTA E' DAVVERO LA MIGLIORE OFFERTA?




Per il lotto numero 127 di oggi, battiamo all’asta… Giuseppe Tornatore.
Si tratta di un pezzo antico, un tempo molto pregiato, negli ultimi anni calato parecchio di valore, ma che può comunque ancora vantare la sua schiera di ammiratori. Assurto a clamoroso prestigio sul finire degli anni ’80 con il suo lavoro più celebre, Nuovo Cinema Paradiso, vincitore persino del premio Oscar come miglior film straniero, adesso il suo valore di partenza è sceso a causa di Baaria, una delle peggiori porcherie viste nella storia del Cinema e dell’umanità. Con 100 euro ve lo potete portare a casa vostra per fargli girare il vostro prossimo filmino delle vacanze.
Uh, a sorpresa abbiamo un’offerta.
101 euro.
Qualcuno offre di più?
Nessuno?
101 e uno, 101 e due, 101 e tre. Aggiudicato alla Warner Bros. Pictures.

Passiamo al lotto numero 128 di oggi. All’asta abbiamo Geoffrey Rush.
È un attore australiano anche lui dal valore un po’ decaduto nei tempi recenti. Pure lui può inoltre vantare una statuetta dorata, vinta per l’interpretazione molto sentita del pianista (non sull’oceano come quello di Tornatore) David Helfgott nel film Shine. Bravo, commovente performance, però il film è una di quelle ruffianata alla Forrest Gump che io mal digerisco, scusate la considerazione personale. E poi che ha fatto? Geoffrey Rush vanta in curriculum altre pellicole come Shakespeare in Love, i Pirati dei Caraibi e Il discorso del re, tutti altri film che ho mal digerito, scusate per quest’altra considerazione personale.
A causa della recente (inspiegabile) acclamazione proprio per Il discorso del re, che gli ha fruttato una nuova nomination agli Oscar, il suo prezzo di partenza è più alto di quello di Tornatore.
1000 euro.
Nessuno?
Nessuno nessuno?
Ok, allora ve lo vendiamo a 500 euro insieme a una batteria di pentole.
La signora là in fondo ha alzato la paletta.
500 e uno, 500 e due, 500 e tre. Andato alla signora là in fondo. Congratulazioni. Soprattutto per la batteria di pentole!

Lotto 129, adesso tiriamo fuori un pezzo nuovo, fresco: Jim Sturgess. Ci sono ragazzine là fuori che si struggono per lui più che per i One Direction. Non ci credete? In effetti non è vero, però qualche fan ce l’ha pure lui. Due o tre. Lo Sturgess era partito molto bene, con un ruolo di primo piano nel bel musical sulle canzoni dei Beatles Across the Universe. Poi la sua carriera non è decollata più di tanto e di recente l’abbiamo visto nel mediocre Upside Down e nel pessimo Cloud Atlas.
Ma il giovane, per quanto parecchio inespressivo e con l’eterna faccia da cucciolo abbandonato per strada cucita addosso, è giovane, appunto, ed è ancora promettente. Per lui il prezzo di partenza è quindi di 5000 euro.
Abbiamo un 5000.
Abbiamo un 6000.
Abbiamo un 7000, bene.
Abbiamo un 10000. 10000 e uno, 10000 e due, 10000 e tre. La migliore offerta è pure questa della signora là in fondo che si era già presa anche la batteria di pentole.

Lotto 130, l’ultimo per questa giornata. Si tratta di un pezzo unico, raro, prestigioso. La recensione mai pubblicata prima di Cannibal Kid del film realizzato dai tre pezzi precedenti, Giuseppe Tornatore in veste di regista e sceneggiatore, Geoffrey Rush e Jim Sturgess come interpreti principali. Eccovela qui di seguito.

La migliore offerta
(Italia 2013)
Regia: Giuseppe Tornatore
Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore
Cast: Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Donald Sutherland, Sylvia Hoeks, Liya Kebede, Philip Jackson, Kiruna Stamell
Genere: nascosto
Se ti piace guarda anche: Copia conforme, Le conseguenze dell’amore

La migliore offerta non sembra un film italiano. Forse perché del film italiano non c’ha molto. Andando a spulciare i nomi del cast, quel razzista di Giuseppe Tornatore ha estromesso tutti i connazionali. Manco il ruolo da comparse, gli ha dato. Considerando lo scompartimento attoriale nostrano, non sembra certo una mossa sbagliata. Le scelte di casting fatte allo stesso tempo non mi esaltano certo. Geoffrey Rush non mi è mai piaciuto ed è uno di quegli attori che sembra scegliere apposta di girare film che mi daranno sui nervi, come Shakespeare in Love o Il discorso del re. Come attore, per carità, è bravo e qui se la cava bene nei panni dell’antipatico e scontroso battitore d’aste ed espertone d’arte di ‘sta cippa. Ma per questa parte sarebbe stato perfetto Toni Servillo e Geoffrey Rush invece continua a non piacermi e basta, gnegnegnegnegné.
Jim Sturgess ai tempi di Across the Universe mi sembrava piuttosto promettente piuttosto che no, mentre negli ultimi tempi mi sembra piuttosto che no che piuttosto promettente. Qui nei panni del piccolo aiutante del battitore d’aste mi sembra piuttosto fuori parte e basta.
C’è poi anche Donald Sutherland, padre del mio preferito Kiefer, che è perfetto. Come Gandalf il Bianco del Signore degli anelli è perfetto. Come collezionista onnipresente a tutte le aste, non tanto.

"Cannibal dice che somiglio a Gandalf? Fatemi guardare meglio..."

"Mannaggia, c'ha ragione!"

Stranieri sono pure tutti gli altri membri del cast e pare che per questo durante le riprese ci siano state manifestazioni di protesta contro lo ius soli, contro il nuovo ministro per l’integrazione Cécile Kyenge e contro Tornatore, accusato di eccesso di esterofilia. Una malattia di cui soffro anch’io.
L’approccio esterofilo di Giuseppe Tornatore si sente anche nella sceneggiatura, da lui stesso firmata. Se gli script nostrani tendono a mettersi in mostra solo per mancanza di idee e spunti, il copione di La migliore offerta invece parte col piede giusto. È accattivante, ruffianello quel che basta, sa come stuzzicare la curiosità dello spettatore e guadagnarsi fin da subito la sua attenzione. I dialoghi, pur non eccezionali, sono ben focalizzati sul concetto di arte, di originalità e di copia, in una maniera che pare un po’ scopiazzata da Copia conforme di Abbas Kiarostami. Ironico parlare di copie copiando un altro film.

Al di là di questo aspetto, la prima parte del film si dispiega come un thrillerone dal sapore internazionale ben costruito. A colpire è soprattutto la storia: il battitore d’aste protagonista viene chiamato al telefono da una tizia per un consulto. La ragazza ha appena ereditato uno sproposito di oggetti d’arte e vuole che a occuparsi della vendita sia il suddetto espertone d’arte di ‘sta cippa. La cosa intrigante e misteriosa è che questa tipa  è sfuggente. In qualche modo riesce sempre a evitare il contatto fisico con il battitore d’aste, fino a che…

"Lynch, che aspetti a chiamarmi?"
Fino a che il mistero si svela. La prima parte del mistero. Per un’ora il film viaggia bene grazie a quest’aura di curiosità che si appiccica addosso. La sceneggiatura funziona. La regia del Tornatore un po’ meno, classicheggiante come al solito e priva di guizzi. A uno script stranamente in grado di stupire, corrisponde quindi una messa in scena molto tradizionale e sbadigliosa, che diminuisce la tensione costruita dalla vicenda. Poco ci può fare l’inserto, comunque curioso, di una nana molto in stile David Lynch.
A dare una mano ci pensano allora le musiche di Ennio Morricone che, insomma, Morricone è sempre Morricone, eccheccazzo. Però è un Morricone che, per quanto super professionale e in grado di costruire adeguate atmosfere, ha perso la genialità e la poesia di un tempo e adesso sembra comporre musiche col pilota automatico. Un pilota automatico di talento, ma pur sempre un pilota automatico. Niente al livello ad esempio dello splendido tema “Ninna nanna per adulti” composto per il film Cuore di mamma e di recente riciclato in maniera splendida in Come un tuono.

Pur con i limiti evidenziati, ci troviamo allora di fronte finalmente a una pellicola italiana degna di essere vista?
La risposta è sì. Però la prima ora è intrigante, poi il film comincia a precipitare. Come molti altri thriller, anche La migliore offerta perde via via fascino mano a mano che si scoprono le sue carte. La pellicola se la cava bene quando indossa la sua poker face, quando riesce a bluffare, poi però quando è il momento di far vedere ciò che ha in mano, scopri che non aveva manco un tris. O, meglio ancora, per restare nel tema delle aste trattato dalla pellicola, è come se un compratore si fosse aggiudicato tutti i lotti più importanti e costosi e poi alla fine, quando arriva il momento di pagare, si scopre che in tasca non ha un euro ed è il classico perdaballe che ha preso in giro tutti.
Si tratta insomma di un thriller dalla prima parte avvincente, dalla seconda parte meno convincente, e con un finale che ho trovato pessimo, per non essere volgare e dire che è una cagata pazzesca. Ci ho anche riflettuto su un po’, al termine della visione, e mi è sembrato decisamente meno profondo di quanto vorrebbe apparire. Nel complesso, comunque, una visione che ha superato le mie più rosee aspettative, considerando come Tornatore arrivasse da quel pasticcio cinematografico di Baaria, eppure allo stesso tempo è anche la classica occasione mancata per realizzare qualcosa che lasci davvero il segno e non sia solo un thrillerino a tratti avvincente. Meglio del solito film italiano medio, a cui non assomiglia per niente, però le 13 nomination avute ai David di Donatello 2013 appaiono un tantino, diciamo pure parecchio, esagerate. Non che la concorrenza offra molto altro, ma se questa è La migliore offerta del cinema italiano, ‘nnamo bene, ‘nnamo.
(voto 6,5/10)

Il lotto 130 è dunque questa splendida recensione cannibale che abbiamo appena letto.
L’offerta di partenza è 1 euro.
Nessuno offre 1 euro?
Nessuno, nessuno?
Il signore in prima fila con una bandana in testa e truccato come uno dei Kiss che mi sembra di conoscere ha alzato la sua paletta. Non mi pare abbia intenzioni benevole nei confronti della recensione e sta ondeggiando la fiamma di un accendino immagino per mostrare la sua intenzione di bruciarla, però non ci sono altre offerte in sala, quindi il lotto 130 è suo.
Si è aggiudicato la recensione di Cannibal Kid de La migliore offerta. Congratulazioni, signor Ford!



giovedì 20 dicembre 2012

I due soliti cinecommentatori idioti

"Minchia, siamo sul blog di Cannibal Kid!"
"Minchia, e siamo pure vestiti come lui. Ma comunque chi è, Cannibal Kid?"
"Minchia boh."
Ultimo appuntamento dell’anno con la rubrica cannibal-fordiana.
Grazie a Dio. E a Babbo Natale. E a Gesù Bambino. E a Terrence Malick.
In attesa che a inizio 2013 arrivino delle pellicole interessanti, e ne arriveranno diverse, per quanto riguarda il finale del 2012 dobbiamo accontentarci di una serie di uscite ben poco entusiasmanti. D’altra parte è pur sempre Natale. Quest’anno però non c’è nemmeno un cinepanettone vero e proprio ma solo un cinepanettone camuffato da cinepandoro, e non c’è nemmeno il cinePieraccioni, quindi vediamo di non lamentarci troppo, ok?
Anche se il Natale si sta avvicinando pericolosamente, i due eterni rivali Cannibal & Ford non si sono addolciti e si sono scambiati una serie di pacchetti più esplosivi che natalizi, per commentare (più o meno) amichevolmente i film in arrivo a favore di chi volesse fare un salto al cinema, durante questa feste.
Ecco il menù da loro servito in tavola.

"Ed eccoci vestiti da Fordsessuali. Sì, ho detto Fordsessuaaali."
I due soliti idioti di Enrico Lando
Il consiglio di Cannibal: i più idioti restano sempre Ford e soprattutto io, perché da lui non voglio farmi superare nemmeno quando si tratta di idiozia!
Io ai 2 soliti idioti Nongio e Biggio non ce la faccio a voler male. Mi sono sempre piaciuti e, soprattutto all’inizio, la serie tv de I soliti idioti presentava un sacco di spunti esilaranti. Giocando molto sulla ripetizione, dopo un po’ ovviamente sono venuti a noia, però alcuni nuovi personaggi divertenti sono riusciti a tirarli fuori.
A livello cinematografico, il primo film dei soliti idioti era davvero pochissima roba, qui c’è la mia rece.
Eppure un paio di risate le strappava anche. Questo sarà un altro filmetto modesto, ma prima o poi un’occhiata disimpegnata mi sa che gliela concederò.
Come al solito ci saranno i soliti snob che li disprezzano totalmente, come il solito Mr. Ford.
E poi il radical-chic sono io…
Il consiglio di Ford: non possono esistere due idioti più idioti di me e, soprattutto, del Cannibale.
Già lo scorso anno, quando uscì a furor di popolo il primo film tratto dalla fortunatissima serie made in MTV, manifestai tutto il mio disappunto verso i personaggi di Nongio e Biggio che, onestamente, non mi sono mai piaciuti, nonostante Julez riesca a regalarne imitazioni splendide. Dunque, approfittando del Nachele, regalerò al mio antagonista la visione in solitaria di questa bella merdina che si preannuncia anche
peggiore della precedente.

"Piuttosto che salire su una nave da crociera guidata da Schettino,
preferisco viaggiare con una tigre..."
Vita di Pi di Ang Lee
Il consiglio di Cannibal: morte di Pi
È stato definito “il nuovo Avatar” e quindi so già che odierò questo film con tutto il mio cuore. Fin dal trailer promette di essere una porcheria new-age di quelle mi fanno venire il voltastomaco al solo pensarci, oltre che una martellata sulle palle stile Castaway. Già non sono un grande fan del Natale e delle cacchio di feste natalizie, ma una visione del genere potrebbe rovinarmele totalmente.
Partendo da aspettative tanto atroci, chissà che poi invece non riesca a sorprendermi in positivo.
Ma non credo.
Ci sono più probabilità che Ford tiri fuori un altro post decente dopo quello, ormai un ricordo lontano, dedicato a Un sapore di ruggine e ossa.
Il consiglio di Ford: una vita da Pi... rla. Quella del Cannibale.
Ang Lee è un regista che ho sempre stimato, autore di film discreti come La tigre e il dragone ed altri decisamente ottimi come Il banchetto di nozze e Brokeback Mountain. Dall'altra parte, è pur vero che l'autore orientale ormai sdoganato ed occidentalizzato è stato anche il responsabile di una delle esperienze più pallose della mia vita in sala - e parlo del suo imbarazzante Hulk -. Il trailer di questo aspirante pippone new age di fine anno fa presagire una sua appartenenza alla seconda categoria, ma dato che è passato un pò troppo tempo dall'ultima raffica di bottigliate sparata al Saloon, potrei concedermi una visione giusto per massacrarlo come si deve, un pò come faccio con il Cuccioletto ammazzavampiri ogni settimana.

"Della recensione di Mr. Ford non me ne frega niente,
quand'è che arriva quella di Cannibal?"
La regola del silenzio - The Company You Keep di Robert Redford
Il consiglio di Cannibal: silenzio Ford, forse c’è un film decente
L’uscita del nuovo film di Terrence Malick To The Wonder inizialmente era fissata per questo periodo, ma poi è stata spostata addirittura al 27 giugno 2013: una brutta notizia per tutti gli amanti di Malick e del bel cinema come il sottoscritto, una buona notizia per tutti i cinezozzoni come Ford…
Unico film vagamente degno di nota della settimana più prenatalizia dell’anno è allora rimasto il nuovo di Robert Redford. Un thriller giornalistico-politico che si preannuncia ben poco natalizio. E questa è una buona notizia. La brutta notizia è che, se il mondo non finisce prima, nel 2013 tornerò a condurre questa rubrica sulle uscite cinematografiche sempre in compagnia di Ford. Quando si dice: the company you keep.
Il consiglio di Ford: la nuova regola di questa rubrica sarà il silenzio del Cannibale.
Partiamo dal presupposto che io a Redford voglio bene. In fondo, parliamo del Sundance Kid, mica cazzi. Eppure, dietro la macchina da presa, l'ormai incartapecorito belloccio non è mai riuscito a conquistarmi del tutto, dunque ho discreti dubbi anche a proposito di questa sua ultima fatica, anche se potrebbe rivelarsi meno peggio del previsto: un pò come il Cannibale quando è costretto a riconoscere alcune scelte cinematografiche assolutamente illuminate del sottoscritto.

Ecco la fototessera sulla patente di Ford.
Ralph Spaccatutto di Rich Moore
Il consiglio di Cannibal: Ford Spaccatutto
Ralph Spaccatutto è Ford.
Punto e basta.
È lui e questo si preannuncia come la versione animata della sua vita. O anche una variante videogammara di Toy Story + Monsters & Co.
Classica disneyata (ma non è Pixar) che probabilmente esalterà il mio rivale, mentre a me farà venire voglia di veder comparire sullo schermo la scritta game over.
Il consiglio di Ford: Ford spaccaCannibal.
Ricordo che vidi per la prima volta il trailer di questo film quando andai a vedere Brave in sala. Che dire!?
Personaggio che promette scintille - ed assolutamente fordiano -, animazione Pixar-style, vintage anni ottanta, videogiochi: direi che gli ingredienti per il mio film di Nachele ci sono tutti. Alla facciazza di quel bimbominkia del Cannibal, che non conoscerà neanche un titolo di questi cult della videoludica e passerà le sue nottate a rincoglionirsi di Call of duty e Red bull.


"Caro Babbo Natale, quest'anno le uniche cose che voglio sono che spariscano
gli spot da YouTube e che WhiteRussian sparisca da Blogger!
Ernest & Celestine di Stéphane Aubier, Vincent Patar, Benjamin Renner
Il consiglio di Cannibal: saranno anche meglio di Fordest & Cannibaline, ma non è che ci vada molto…
A provare a contrastare il colosso Disney, ecco una piccola pellicola d’animazione che potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.
Dal trailer però mi sembra una gran bambinata di quelle fordiane, mentre ci tengo a precisare che io sono più per le bimbominkiate. E tra le due cose passa una differenza enorme, come tra la notte e il giorno.
Il consiglio di Ford: Ford continua a spaccare Cannibal.
Filmetto d'animazione che non promette nulla d'interessante specie nella settimana del trionfo di Ralph Spaccatutto, titolo già fordiano onorario ed emblema della lezione che Bimbominkia Kid continuerà a prendersi settimana dopo settimana alla facciazza di tutte le previsioni Maya che vorrebbero conclusa questa rubrica dopo il ventuno dicembre.

"L'ultimo film russo-israelo-palestinese-ottomano consigliato da Ford?"
"Da suicidio!"
La bottega dei suicidi di Patrice Leconte
Il consiglio di Cannibal: in una settimana da suicidio, potrebbe essere una bottega in cui rifugiarsi
Non è finita qua, con l’animazione francese. Oltre a Ernest & Celestine, ecco anche La bottega dei suicidi di Patrice Leconte, il regista dell’ottimo La ragazza sul ponte. Una pellicola dark che sembra creata apposta per i fans di Kurt Cobain come il sottoscritto.
Il pro-life Mr. Ford, con la sua incontenibile e odiosissima joie de vivre, al solo sentire il titolo di questo film vorrà uccidere brutalmente sia gli autori di questo film che me.
Oh, ma meno male che lui è pro-life, comunque…
Il consiglio di Ford: la bottega degli amici di Depresso Kid.
Normalmente mi prenderei il tempo di bottigliare selvaggiamente un film come questo, eppure - e questo sorprenderà il mio rivale Cucciolo Suicida - devo ammettere di stimare discretamente Patrice Leconte soprattutto per l'ottimo L'uomo del treno, che qualche anno fa mi stupì alla grandissima e fu uno dei primi dvd della collezione ormai imponente del Saloon. Ennesima sorpresa, dunque, e conferma dell'ecletticità del vecchio Ford rispetto alla staticità ormai conclamata del piccolo Cannibale, a trent'anni suonati ancora chiuso nella sua cameretta insieme ai coniglioni. Ovviamente suicidi.

"Sveglia, sveglia!"
"Che c'è? E' arrivato Babbo Natale?"
"No, il film segnalato come imperdibile da WhiteRussian è finito!"
"Peccato, non avevo mai dormito tanto bene..."
Love Is All You Need di Susanne Bier
Il consiglio di Cannibal: all you need is Ford (to hate)
Ecco qui una commedia romantica matrimoniale danese firmata dall’autrice dell’acclamato In un mondo migliore, film non male ma che nemmeno mi aveva convinto del tutto, vedi mia recensione.
Questo suo nuovo lavoro ambientato in Italia si preannuncia ricco di stereotipi sul nostro paese e in più c’è Pierce Brosnan, attore che detesto, quindi tenderei a imporre una visione di questo film al mio rivale, in modo da fargli andare per traverso il cenone di Natale.
Il consiglio di Ford: all you need is a Blog (War)
Susanne Bier è un'autrice verso la quale nutro sentimenti contrastanti, che in passato è stata in grado di stupirmi sia in positivo che in negativo. Al contrario del Cannibale, che in genere detiene il primato della
negatività su questi schermi. Tornando a questo film, direi che, tra Brosnan e l'atmosfera, ne farò volentieri a meno approfittando della lontananza dal lavoro del 25 e 26 per mangiare e bere come un porco, anche alla facciazza del mio avversario che al contrario rifiuterà di uscire e di incontrare chiunque, spaventato dal mondo esterno.

"Ecco a voi la classifica dei blog di cinema meno competenti del 2012:
Pensieri Cannibali è riuscito a superare per un soffio WhiteRussian!"
La migliore offerta di Giuseppe Tornatore (dall’1 gennaio 2013)
Il consiglio di Cannibal: la peggiore offerta
Non contenti di averci propinato una serie di pellicole trascurabilissime per Natale, l’1 gennaio, per iniziare subito nel peggiore dei modi, i distributori italiani ci regalano pure questo film. Il nuovo di Giuseppe Tornatore, regista che non ho mai sopportato ma che dopo quell’orrore di Baaria, uno dei film più noiosi e inconcludenti che abbia mai visto, è balzato in cima alla classifica di persone che meno reggo. Forse giusto dopo James Cameron, Barbara D’Urso e Mr. James Ford.
Ma và, che scherzo!
Ford, in realtà io non dico che ti voglio bene, ma fantozzianamente “ti stimo moltissimo”.
Ahahahaha :D
Il consiglio di Ford: il peggiore inizio.
L'anno nuovo inizierà peggio del vecchio annientato dal ritorno dei Maya e di Berlusconi con un film di Tornatore, regista che di solito detesto quasi quanto il Cannibale e che era riuscito a mettere d'accordo - in negativo - anche i due antagonisti più agguerriti della blogosfera con il pessimo Baaria, un film inutile e di quelli "troppo italiani" che fanno incazzare forte e sperare di chiudere gli occhi e svegliarsi in Australia, magari grazie a qualche sconvolgimento delle placche. Ad ogni modo, dato che per le feste siamo tutti più buoni, spero di ritrovarvi tutti qui anche il prossimo anno ad osservarmi di settimana in settimana operare a suon di bottigliate sulla testa del Cucciolo fino a quando capirà qualcosa di Cinema.
Mission impossible, dite voi!? Staremo a vedere! Ahahahahahaah!

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