Visualizzazione post con etichetta osama bin laden. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta osama bin laden. Mostra tutti i post

martedì 3 maggio 2011

Hollywood rules the world

C'era una volta, in un tempo nemmeno troppo lontano, un mondo in cui le sceneggiature dei grandi eventi erano scritte da una banda di perfidi autori composta da Quentin Tarantino, Oliver Stone, gli autori della serie 24 e Darren Aronofsky (quest'ultimo giusto per incasinare ulteriormente le trame): 11 settembre, tsunami, catastrofi nucleari, rivolte popolari, guerre al terrore, disoccupazione, crisi economica, bunga bunga party... Dopo il terremoto in Giappone e la guerra in Libia il mondo ha però deciso di dire basta e licenziare queste menti malate, visto che le loro sceneggiature stavano diventando troppo splatter e violente per il pubblico di minorenni, che è anche quello che interessa maggiormente gli investitori pubblicitari.
E allora c'è stato un cambio di registro radicale con una serie di storie tutte nuove e dal taglio molto diverso: un matrimonio reale da favola tra il principe azzurro e una morta di fame figlia di minatori (però gnocca e con una sorella dalle gran belle chiappe), una beatificazione improvvisa di un simpatico anziano il cui unico miracolo in vita era stato arrivare alla fine di una messa senza addormentarsi e, ciliegina sulla torta, la morte del nemico pubblico numero 1, il lupo cattivo, lo spettro che infestava i nostri peggiori incubi da 10 anni, il cattivone Osama Bin Laden.
Ma chi si cela in realtà dietro a queste melense sceneggiature mondiali?
Naturalmente il nuovo ghost writer ingaggiato è Nicholas Sparks, l'autore di Le pagine della nostra vita, Le parole che non ti ho detto, I passi dell'amore, Dear John e The Last Song.
Avete voluto un mondo felice? Poi però non lamentatevi se si rivela una palla colossale...

lunedì 2 maggio 2011

La verità è là fuori

Barack Obama: Ci abbiamo messo solo 10 anni, abbiamo bombardato mezzo Medio Oriente, ma alla fine ce l'abbiamo fatta, abbiamo ucciso Osama Bin Laden.

I talebani: Osama Bin Laden è ancora vivo.

La casa reale inglese: Il principino Harry dopo essersi fatto Pippa (non una pippa), ha ucciso in missione Osama Bin Laden.

La Santa Sede: Un nuovo miracolo di Karol Wojtyla, che così ora come ora si sta dimostrando molto più forte di Allah e, forse, anche di Lionel Messi.

Silvio Berlusconi: Dopo aver sconfitto il Comunismo tac e aver debellato il cancro taac, adesso ho fatto fuori da solo Osama Bin Laden taaac.

La verità che verrà fuori tra una ventina d'anni: Osama Bin Laden si è strozzato mangiando un döner kebab.

lunedì 3 novembre 2008

Il Mago di O

Soffia il vento del cambiamento, sul tetto di una cascina del Kansas, ma non si tratta di una canzone degli Scorpions. Dentro vi vive una ragazzina che si chiama Dorothy. I suoi Stati Uniti sono in bianco e nero, adesso. Da qualche adulto ha sentito parlare di recessione e anche se non sa bene di cosa si tratti non le è sembrata una bella parola. “Sarebbe fantastico andare oltre l’arcobaleno,” pensa Dorothy mentre si gode il vento sulla faccia. “Passare da questo mondo in bianco e nero a uno a colori.”
Eppure c’è qualcosa che non va in tutta quest’aria. Più che un vento è un uragano. Dorothy è già scampata a Katrina e adesso che si è rifugiata dagli zii in Kansas ha paura che succeda di nuovo. Il tornado arriva. La sua casa viene sradicata.
Dorothy sviene, e quando si desta nel suo lettuccio vede che si trova proprio nell’occhio del ciclone. Quando la casa smette di girare e girare, Dorothy esce e non trova il b/n del Kansas, ma un paese pieno di colori. Un popolo di piccole persone che mai ha visto prima le balla intorno piena di gioia, cantando: “Ding dong the wicked witch is dead, la strega cattiva è morta.”
Dorothy si accorge che sotto la sua casa giace un corpo senza vita.
“Ha ucciso il nostro vecchio mago, George W. Un hurrah per la ragazza caduta dal cielo!” viene festeggiata.
“Oh, ma povero! Non era mia intenzione…” si rammarica lei.
“No!” la interrompe una della piccole persone. “Erano otto anni che ci opprimeva con la sua deregulation economica, per non parlare della situazione ambientale e della guerra al paese vicino e…”
“Ok, ok”, stavolta è Dorothy che lo interrompe. “Ho capito, ho fatto solo bene a schiacciarlo. Però io adesso voglio tornare a casa, mi mancano i miei zii,” si mette a piagnucolare da bambina quale ancora è.
“Seguendo il sentiero dorato arriverai dal Mago di O. Lui ti darà l’aiuto che cerchi.”
Dorothy prende il sentiero giallo, fiduciosa di trovare la strada di casa grazie a questo fantomatico mago. Dopo un lungo camminare incontra uno spaventapasseri che inizia a parlare: “Devi andare di qua. O forse devi andare di là. Scegliere la strada di chi ti ha preceduto o intraprenderne una tutta nuova?”
“Hey: ma tu parli!” esclama Dorothy stupita.
“Io non ho cervello, solo paglia,” replica lo spaventapasseri.
“E come fai a parlare se non hai il cervello?”
“Ah, non ne ho idea. Ma c’è un mucchio di gente senza cervello che chiacchiera sempre.”
“Hai ragione. Beh, comunque potresti venire con me dal Mago di O, lui forse potrà darti un cervello.” D’un tratto arrossisce: “Ma che maleducata che sono, non mi sono ancora presentata: io sono Dorothy. Tu come ti chiami?”
“John McCain,” replica lo spaventapasseri.
Mentre si dirigono per il sentiero, Dorothy e John incontrano una donna di latta: “E tu chi sei?” chiede Dorothy, curiosa.
“Sssss” sibila la donna di latta, senza riuscire a parlare. Dorothy allora le dà un po’ di olio e la donna finalmente risponde: “Sono Sarah Palin. Vengo dall’Alaska e spacco il culo a tutti: neri, musulmani o alci, per me non fa nessuna differenza.”
“Oh!” esclama Dorothy. “Ma sei proprio senza cuore…”
“Già,” risponde la donna di latta. “Io non ho un cuore.”
“Allora vieni con noi dal mago di O,” la invita Dorothy. “Lui te ne darà uno.”
Proseguendo sul sentiero dorato, il singolare trio si imbatte in un leone. “Awwwrrr” ruggisce, senza suscitare in loro spavento alcuno. La donna di latta però ha già imbracciato il suo fucile e sta per premere il grilletto.
“Aspetta! Non uccidiamolo,” grida Dorothy. “Questo leone non può far del male a nessuno: sembra aver paura della sua stessa ombra.”
“Già,” fa il leone. “Una volta suscitavo una gran paura, ma poi si sono tutti presi male per il surriscaldamento globale e adesso per la crisi finanziaria. Nessuno oramai teme più me, il grande Osama Bin Laden.”
“Chiiii???” fanno in coro lo spaventapasseri e la donna di latta.
“Vieni con noi dal mago di O,” gli suggerisce Dorothy. “Lui ti aiuterà a ritrovare il tuo coraggio perduto.”
I quattro camminano ancora. Al termine del sentiero dorato arrivano in una piazza piena di gente. C’è un’enorme folla che sta sentendo il comizio di un uomo di colore e lo sta acclamando: "O-O-O-O-Obama"
“Quello dev’essere il mago di O!” esulta Dorothy felice.
“Yes we can, il cambiamento è possibile,” sta spiegando il mago. “Si può passare da un mondo in bianco e nero a uno a colori: basta volerlo.”
“Sentirlo parlare è come assistere alla Storia nel suo svolgersi. E' un uomo così pieno di cervello, cuore e coraggio. Proprio quelle cose che a voi tre mancano.”
“Puah,” fa la donna di latta schifata. “Un mago di colore? Non esiste…”
“Io ho un sogno,” le replica Dorothy, “che i miei figli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno, oggi!”
“Tu stai sognando, Dorothy,” le fa la donna di latta.
“Starò anche sognando, ma potrebbe succedere realmente… Vero, Mago di O?”
“Dorothy stai sognando. Svegliati!” la voce non è più quella della donna di latta. È una voce che le sembra molto familiare. Un momento: è la voce di sua zia.
“Zia!” Dorothy si alza dal letto e va ad abbracciarla. “Ma per quanto tempo ho dormito?”
“Oh, mia cara, hai dormito per parecchi giorni. Eravamo molto preoccupati io e tuo zio.”
“Hey, ma quindi che giorno è oggi?” chiede Dorothy agitata.
“È il 4 novembre, cara.”
“Il 4 novembre???”
Dorothy si fionda ad accendere la tv. C’è un’edizione straordinaria del telegiornale. I candidati alle elezioni dentro lo schermo le sembrano così simili ai personaggi dentro il suo sogno. Alza il volume. Il mezzobusto sta annunciando: “E il nuovo presidente degli Stati Uniti è…”
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com