martedì 18 maggio 2010

Arrivederci, Liga

Non ho mai ascoltato un disco di Ligabue per intero. Non volontariamente, almeno. Stavolta però, complici le infinite possibilità della rete, mi sono sacrificato e vi offro una recensione completa del suo nuovo “Arrivederci, mostro”. Anche perché su giornali e riviste si è parlato solo dei testi e non della musica e il lavoro è stato salutato come un capolavoro o giù di lì. Volevo quindi verificare se c’è del vero o se c’è del marcio in Danimarca. O meglio, in Italia.

L’album si apre con il rock super commerciale di “Quando canterai la tua canzone”, impreziosito da un ottimo arrangiamento e da qualche bel suono d’accompagnamento che lo rendono un ascolto più che piacevole.


“La linea sottile” ha il piglio della ballad sonnacchiosa. Un pezzo piuttosto lagnoso, una rilettura decisamente poco riuscita di “Niente paura” (che per la cronaca è il mio pezzo ligabueano preferito in assoluto).
“Nel tempo” è la versione di Ligabue dello speed-metal. Ovviamente il risultato è molto poco speed-metal e molto tanto (troppo?) speed-Liga. Un pezzo autocelebrativo dedicato ai suoi primi 50 anni.
La romanticissima “Ci sei sempre stata” è molto emo e nel finale il Liga gioca a fare Slash con un super assolo d’altri tempi. Scioglierà il cuore di molte e la vedo bene come soundtrack del prossimo film di Moccia: “Amore 0 – Perché anche i neonati si innamorano”, con cui lo scrittore (?) romano tenterà di conquistare una nuova fetta di spettatori pre-adolescenti finora inspiegabilmente ignorata dai cineasti. “Sfaterò il mito di coloro che sostengono che i neonati non leggono e non vanno al cinema”, ha dichiarato Moccia.
“La verità è una scelta” mi ricorda qualcosa di molto poco Ligabue-style. Nine Inch Nails, forse? Mi sa di sì. Il ritornello epico mi ricorda qualcos’altro. In ogni caso, è il tentativo di fare qualcosa di diverso. Assolutamente da apprezzare. Per me il pezzo migliore della raccolta.


“Caro il mio Francesco” ha il sapore della predica, più che della lettera aperta. Super lento al lume di candela da U2 più crepuscolari. 6 minuti sono troppe e nonostante nel testo di siano le parole “culo”, “chiappe” e “cesso” si sbadiglia.
“Atto di fede” parte con solo la voce di Luciano Figabue e poi si accende di un suono chitarroso alla ultimi Green Day. Il suono si accende, la canzone no.
Il primo singolo “Un colpo all’anima” è accompagnato da un video patinato in perfetto stile “cinema adolescenziale italiano d’oggi”. Non è un complimento. La canzone è un onesto mainstream rock radiofonico che non sposta di una virgola l’universo sonoro del Liga. C’è un assolo di chitarra che sembra uscito da un disco degli AC/DC e il testo non si segnala per nulla di particolare, se non per il verso secondo me davvero pessimo: “Un colpo al cerchio e un colpo all’anima”. Bello invece il titolo dell’album: “Arrivederci, mostro”, che sta a significare un saluto ai demoni personali che ognuno ha. Non un addio definitivo, ma solo un arrivederci.


“Il peso della valigia” rallenta i ritmi verso tiepide atmosfere country. Il Liga ha passato i 50 ed è ora di fare i riflessivi, perdindirindina. Il nostro Bruce Springsteen? Naaaah

“Taca Banda” è un divertissement inaspettato. Roba da bar del paese o da saloon con tutti che applaudono e ballano in cerchio, fino a che lo scalmanato di turno non tira fuori una rivoltella e minaccia di fare una strage. Cose che succedono, nel wecchio west.
“Quando mi vieni a prendere?” è un pezzo da 7-minuti-7 con tanto di carillon e atmosfere Sigur Ros che parla di un tragico fatto di cronaca avvenuto a Dendermonde, in Belgio, il 23 gennaio 2009: un ragazzo è entrato in un asilo e ha ucciso la maestra e due bimbi. Buone le intenzioni drammatiche, niente male il testo, risultato musicale così così.
Chiude “Il meglio deve ancora venire”. Il disco è finito ma io sto ancora aspettando che arrivi…
(voto 5+)

11 commenti:

  1. e vasco non incide un altro capolavoro?

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  2. Ascolta per intero "Sopravvissuti e sopravviventi", forse l'unico album di Ligabue davvero irrinunciabile.

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  3. Ho sentito solo un paio di canzoni domenica sera da Fazio e qualcosina alla radio. Mah. Mi sembra che stia facendo un tentativo di riemergere dalla fogna, in particolare dell'ultimo album, ma ne ha di strada da fare. D'altra parte il talento se non ce l'hai non te lo puoi dare. Lui aveva delle cose da dire, le ha dette negli anni 90 e poi è rimasto a secco. Ho sentito la pseudo avvelenata indirizzata a Guccini...e no non ci siamo sembra scritta da me: banale.
    La copertina dell'album mi piace molto, e pure il titolo ma poi c'è veramente poco a parte la buona volontà. Non è sufficiente nemmeno lontanamente.
    ciao.

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  4. anch'io non l'ho mai ascoltato per intero, mi mancano proprio la voglia e la curiosità.
    sento spesso per radio il nuovo singolo, "un colpo all'anima",e mi ritrovo anche spesso a canticchiarlo, ma non è nulla di più che orecchiabile, appunto. che delusione, a me sembra che ligabue non stia avendo la minima evoluzione, a quarant'anni suonati canta sempre la stessa solfa, ma possibile che uno sposato e, penso, con figli non trovi nulla di meglio da dire che "tutte queste luci, tutte queste voci, e tu non ci sei"??

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  5. Per l'impegno profuso in questa pratica sado-maso, vinci il premio "Venus in Furs - Maggio 2010" (statuetta di Lou Reed in stivaloni e berretto di pelle pseudo-nazi)

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  6. Se non altro vedo che il Liga canta in un AKG serie D3, identico a quello che io acquistai nel 1995, in controtendenza coi sostenitori dello SHURE M58.
    Mi sono sempre vantato della mia scelta e tutti a dirmi che in realtà era un microfono del cazzo ed io uno sfigato.
    Ed eccola lì, la prova visibile ad occhio nudo di quanta verità ci fosse in tutte quelle parole :-)

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  7. l'hai sentito tutto e sei qui, vivo, per raccontarlo?? a te la triste mietitrice ti fa un baffo!! XD

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  8. Complimenti per il Coraggio! A me, solo a leggere la descrizione dei brani sta venendo l'orticaria!!

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  9. No, Ligabue no.
    Non per snobismo ma perchè ha veramente rotto i coglioni. Non se ne può più di sentire le solite ripetizioni da anni e anni. A me piacquero i primi due (forse tre) album. Poi fotocopie e via, senza alcuna possibilità di evoluzione.
    Musicalmente è scarso, se l'è sempre cavata un pò con i testi ma adesso è a secco anche con quelli e si ritrova a prendere spunto da una tragedia per colpire emotivamente l'ascoltatore.
    E comunque di anni ne ha 50, per rispondere a Sarah.

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  10. *vale
    per quest'anno mi sa di no, ma c'è una fila di giornalisti pronti a leccargli il culo anche solo per un suo concerto

    *sciuscia
    devo proprio??

    *silvano
    in effetti il vero talento non ha mai saputo cos'è, il liga

    *sarah
    in un paio di pezzi dell'album sembra voglia provare a fare qualcosa di differente. poi però in tutto il resto del disco ritorna sempre sui suoi stessi passi

    *allelimo
    evvai! un altro premio sadomaso è mio!! e tra un po' mi cimenterò pure nella visione dell'ultimo muccino, baciami ancora...

    *joyello
    uaahahaahah :D

    *malumore
    vabbè dai, c'è anche di peggio in giro. al momento non mi viene in mente nulla, ma sono sicuro che c'è :)

    *traumatons
    mi sono impegnato apposta per provocarla. e il liga pure :D

    *diamond dog
    eh già. 50 anni e fare sempre le stesse cose. che noia! (però almeno si porta a casa un bel po' di soldi)

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  11. *silvano
    sono sicuro che tu sai scrivere cose migliori. e sicuramente non banali!

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