domenica 15 agosto 2010

Cuore matto (replica)

I used to be somebody, now I am somebody else

Crazy Heart
Regia: Scott Cooper
Cast: Jeff Bridges, Maggie Gyllenhaal, Colin Farrell, Robert Duvall, Ryan Bingham

Il film biografico sulla vita di Little Tony? No. È la storia di Bad Blake. Professione: cantante country un tempo di successo e ora un mezzo fallito. Insomma, se togliamo il country potrebbe effettivamente sembrare proprio la storia del piccolo Tony.

“Crazy Heart” è l’agrodolce lenta ballata di una vecchia star della musica country sul viale del tramonto, perennemente alcolizzato, che si ritrova a suonare in bowling sperduti nel deserto e va in giro con una polverosa Chrysler che non parte.
Una pellicola che ha dei punti forti molto forti. La recitazione, innanzitutto. Jeff Bridges s’è messo in saccoccia un Oscar sacrosanto, dimostrandosi un gran professionista nell’arte della fattanza. Si veda in proposito oltre al celeberrimo Grande Lebowski, anche la sua piccola spassosa parte in “Tideland” di Terry Gilliam.
Maggie Gyllenhaal non ha avuto la statuetta, ma ha comunque ottenuto la sua prima prestigiosa nomination, meritata anch’essa visto che è in grado di illuminare la scena, oltre cha la vita del povero Bad Blake. E poi c’è un ottimo, come al solito sottovalutato, Colin Farrell. Il suo personaggio è Tommy Sweet, la nuova sensazione della musica country diventata un po’ fighetta (Tommy ad esempio non beve e sembra avere una vita perfettamente sotto controllo) che ormai ha rubato la scena al nostro scalcinato ma tutt'altro che finito protagonista. Tra i due vi è un rapporto conflittuale che però non è ben spiegato e il confronto tra vecchia e nuova generazione avrebbe meritato un maggiore spazio.

L’altro punto forte è la colonna sonora, cantata in gran parte dallo stesso Bridges. Come a dire “Sono bravo a fare il fattone, ma pure a cantare non me la cavo male.” Una chicca per gli amanti del country made in Usa in grado di conquistare comunque anche i matti cuori profani. Non è un caso se ad aggiudicarsi la seconda statuetta dorata è stata la canzone originale “The Weary Kind” scritta da T-Bone Burnett e dal giovane Ryan Bingham, che nel film ha anche una particina nel ruolo di un turnista di Bad Blake.

Tra le note negative del film, che purtroppo ci sono, vi è una regia standard che non concede guizzi. Sì, ci vengono mostrati dei bei paesaggi, ma questo è più merito delle affascinanti distese americane che non del regista, l’esordiente Scott Cooper. Una mano più esperta, old-school, in questo caso avrebbe giovato.
La storia poi soprattutto nella parte finale, senza svelare niente, avrebbe potuto osare di più. Invece rimane ferma a un bivio con il cambio in folle e il freno a mano tirato, indecisa su quale direzione prendere.

“Crazy heart” sarebbe potuto essere il cult movie del country per eccellenza. Pur fermandosi a un passo dall’obiettivo, resta comunque una visione più che consigliata grazie a recitazione & musiche eccellenti. Soprattutto, grazie a un cuore. Matto ma ben pulsante.
(voto 7+)

5 commenti:

  1. c'è Colin? Ahhh
    Scherzi a parte, sembra un bel film. Me lo segno come gli altri che lentamente sto guardando...
    Mannaggia a te! :-DDD

    RispondiElimina
  2. Interessante il tuo blog su myspace.
    (sorry per il fuori tema) :p

    RispondiElimina
  3. A me è piaciuto molto questo film. In parte commovente per la tristezza del protagonista e per la sua inconsapevole incapacità di fermarsi al momento giusto.

    Buona settimana!

    RispondiElimina
  4. *daisy
    sì c'è colin, ma ha solo una piccola parte
    comunque segna segna ;)

    *fleeing
    il myspace dà maggiore spazio alle mie creazione musicali, quindi un grazie particolare!

    *kylie
    già, jeff bridges è riuscito a rendere molto bene le varie sfumature del personaggio

    RispondiElimina
  5. Dovrei recuperarlo. Finalmente Bridges ha avuto quello che gli spettava da anni, nonostante gli Oscar valgano tanto quanto un peto.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com