venerdì 21 ottobre 2011

Solo quando lo dico io

Tomboy
(Francia 2011)
Regia: Céline Sciamma
Cast: Zoé Héran, Jeanne Disson, Malonn Lévana, Sophie Cattani, Mathieu Demy, Yohan Vero, Noah Vero
Genere: soffice come una piuma
Se ti piace guarda anche: Water Lilies, Fish Tank, Lasciami entrare, Boys don’t cry

Tomyboy era il nome della prima discoteca in cui sono mai stato. A dirla tutta, era anche l’unica discoteca esistente nella mia minuscola cittadina quindi non è che avessi tutta questa scelta. Cosa c’entra con il film? A parte il titolo, che è già un collegamento meno astruso rispetto ad altri collegamenti fatti in post passati, quel piccolo evento segnava per me un momento di passaggio importante dalla fase fanciullesca e pre-adolescenziale, alla fase adolescenziale vera e propria (forse non ancora pienamente superata nemmeno oggi), quella dello sballo (si fa per dire…) del sabato sera.
In qualche modo anche il film Tomboy parla di un’età di passaggio, seppure qui siamo un po’ più indietro. Indietro, dove? Nel Medioevo? Nella Preistoria? Negli anni della serie tv – Oh mio Dio! – Terra Nova?
Ma no. Non così indietro. Intendevo più semplicemente negli anni dell’infanzia.

La protagonista Laure è una bambina che si trasferisce in una nuova casa in periferia con la famigliola felice. Visto che è una bimba un filo mascolina, che si veste con smanicati alla Jersey Shore o in alternativa felpe hoodie alla Eminem, un’altra bambina la scambia per un bambino e così lei decide si spacciarsi nel nuovo quartiere per un maschietto. E allora vai che gioca a calcio, sputa per terra e finisce per rubare il cuore all’altra bambina che potrebbe cantarsene somebody told me you had a boyfriend who looked like a girlfriend o anche girls who are boys who like boys to be girls who do boys like they're girls who do girls like they're boys.
Con grande tatto, la pellicola affronta il tema della confusione sessuale e lo fa senza mai spingere sull’esagerazione o sul dramma. Cosa pregevole ma che risulta anche il suo limite principale. La visione scivola via piacevole, lascia una buona impressione ma non un segno indelebile. Sembra un film di Sofia Coppola, ma senza la magia di Sofia Coppola. Come un film neorealista, ma non un film nouvelle vague.
Sarà anche che la pressoché quasi totale assenza di colonna sonora (a parte la sola canzoncina carina ma non memorabile “Always” di Para One & Tacteel) per me è una mancanza colossale. La musica di solito è la cosa che più mi rimane impressa al termine di un film e nei giorni successivi alla visione. È una cosa che resta, come l’odore di una persona. Gli altri ricordi possono sfumare e farsi annebbiati, però quello che mi rimane tra i ricordi di solito sono la musica o un odore. Visto che il cinema olfattivo, nonostante alcuni tentativi, non ha ancora preso piede (per fortuna!), di questa visione non mi è rimasto granché, non avendo nemmeno una musica cui aggrapparmi.

Tomboy è un piccolo film, delicato, innocente, fatto di sensazioni, di emozioni lievi e adesso mentre seguite la mia voce lenta e calma vi trasporterò in un altro mondo. Chiudete gli occhi. Scegliete un animale. Il vostro animale guida. Immaginatelo. Visualizzatelo. Se avete scelto il pinguino, significa che il vostro subconscio è ormai stato irrimediabilmente compromesso da Fight Club.
Qualunque sia il vostro animale guida, continuate comunque a seguire la mia voce.
Sempre più l e n t a  e  d e l i c a t a
u n a c a r e z z a  per le v o s t r e  o r e c c h i e
Vi sentite fluttuare nello spazio?
Vi sentite più leggeri?
Vi sentite come se vi stessi prendendo in giro?
Forse è così, in ogni caso aprirete gli occhi solo quando ve lo dico io.
Solo quando ve lo dico io.
Ora immaginate di tornare indietro negli anni.
A quando eravate più piccoli.
Dove siete?
Io sono al Tomboy, la prima (e ultima) discoteca della mia cittadina. La musica è un pezzo zarro di Gigi D’Agostino. L’odore è quello della ragazza più bella che abbia mai visto. Cosa che poi negli anni successivi penserò almeno un altro centinaio di volte, ma in quel momento è lei la ragazza più bella che abbia mai visto. E il suo volto è un ricordo mezzo sfumato, ma il suo profumo, quello rimane. Una musica e un odore. Sono quelli a riportarmi indietro nel tempo senza neanche bisogno di una Delorean. E voi, dove siete?
Tenete gli occhi chiusi e apriteli solo quando lo dico io.
Aprite gli occhi solo quando lo dico io.
Solo quando…

AH GIUCANNIBAL CASELLA: MA VAFFANCULO VA!
(voto 6+/10)

10 commenti:

  1. mi si sono intrecciate le dita...

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  2. Sai che sfrutterò questo clamoroso particolare della discoteca con Gigi D'Agostino per tutto il resto delle Blog Wars, vero!??! ;)

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  3. Un film che mi attira molto, perché nella cosiddetta identità sessuale ce n'è veramente molta, di convenzione (e di CIRCONVENZIONE), diciamo attorno al 90%...
    Un dolce, delicato, sommesso scaracchio all'idiozia di dividerci in ROSA e AZZURRI sin dal primo giorno di vita, a seconda della presenza anatomica di cazzetto etto etto o di figuccia uccia uccia.
    Quanto alla colonna sonora, spesso anche in me emozione e commozione in un film vengono accresciute dalla musica, ma non essendo un musicocentrico credo proprio che per me non sarà un gran problema. (Alle persone che dicono che nella tal scena mi sono commosso SOLO e SEMPRE per la canzone che c'era e non per situazioni e immagini, io rispondo che può essere anche il contrario, e gli faccio notare come spessissimo, dopo aver comprato un disco per via della colonna sonora del film, ne sono poi rimasto deluso, non vi ho più trovato la magia che ricordavo...)

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  4. mi piace la trama di questo film...mi ricorda ME da piccola, un animo da maschietto che prendeva a botte i maschietti, quelli veri! :-)
    se chiudo gli occhi vedo il Lupo, il mio Totem - anzi La Lupa! - e mi vedo, ragazzina, errare nei boschi intorno alla campagna con il mio pastore tedesco...ma la musica? boh, non ne sento alcuna! (sarà grave?)
    io associo sempre una musica ad una persona, e quelle che amo e che ogni tanto ascolto mi ricordano quelle persone indimenticabili...peccato per la OST, davvero!

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  5. Ma sai che me l'hanno consigliato? Lo vedrò sicuramente :)

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  6. Ah me l'accostamento, la su in cima, tra il genere: leggero come una piuma e il "se ti piace guarda anche": Boys don't cry... mi ha fatto sbellicare. Poi leggendo ho pensato che non è un accostamento fuori di testa. Il tema è molto bello... merita una dvdata in compagnia

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  7. Sembra molto interessante come trama, prima o poi lo guardo.

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  8. anch'io ho chiuso gli occhi dopo aver visto il film (bisogna che lo recensisca, ma oggi non ho lo sbattimento...); SONO TORNATO INDIETRO negli anni '50 quando non c'era la tv e giocavamo nel pratone lungo via XXI Aprile... beato chi ha conosciuto quel pratone (cri cri cri chi vuol giocare venga qui)
    ragazze che fingevano di essere maschi non me ne ricordo (le mamme non apprezzavano i nostri giochi, che spesso finivano in risse); però non posso escluderlo

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  9. *tutti
    potrete guardare questo film solo quando ve lo dico io,
    solo quando ve lo dico io :)

    *mr. ford
    sono già troppo bravo ad autosputtanarmi da solo per avere paura delle tue innocue minacce :D

    *zio scriba
    hai ragione, certe volte la colonna sonora da sola non è eccezionale.
    però combinando l'azzeccata unione immagini + musica per me si raggiunge il top. penso ad esempio a un 2001: odissea nello spazio, il 50% lo fa la parte visuale, il 50% le musiche

    *el gae
    per una volta stranamente non volevo essere ironico :)
    con boys don't cry ha in comune la tematica dell'identità sessuale, ma qui i toni sono molto ma molto meno drammatici

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