domenica 27 novembre 2011

Rihanna non ha solo un bel paio di T e un bel C ma pure una bella V…oce

Rihanna “Talk That Talk”
Genere: tamarro pop
Provenienza: Barbados
Se ti piace ascolta anche: Lady Gaga, M.I.A., Whigfield, Katy Perry, Jessie J, Ke$ha, Natalia Kills

Potrei aprire la solita parentesi polemica sul fatto che consideri una stronzata il discorso musica commerciale = merda, musica alternativa = figata.
Preferisco però risparmiarmelo e ascoltarmi tra i dischi del momento sia Rihanna che gente un filino meno conosciuta di lei come Sepalcure, SPC ECO e ZZT, anche perché non vedo perché una cosa debba escludere l'altra.
È un po’ come per i film. Ci sono i blockbusteroni hollywoodiani ben fatti e le porcherie, così come le pellicole d’autore interessanti fianco a fianco delle ciofeche d’autore.
Si può poi dire che Rihanna facendo la porca ogni volta che si trova di fronte a un obiettivo fotografico o a una macchina da presa non aiuti a favorire la sua credibilità artistica, però sono cose per cui si può passare oltre. Anche perché io di Rihanna adoro le tette il culo la vagina la voce. E poi, poverina, ha una malattia, la famosa “Sindrome della porca” e non ce la fa proprio a contenersi.
Chi non si fuma una siga così?
Quanto alla musica, al di là degli scherzi a me piace veramente parecchio la sua voce, e soprattutto si avvale di una serie di producer di altissimo livello tra cui StarGate, Dr. Luke, Mr. Bangladesh, Hit-Boy e soprattutto il sempre grande Calvin Harris.

Liberi di non crederci, quindi, ma il nuovo album di Rihanna è una piccola gemma pop. Gemma magari non è la parola più appropriata. Figata tamarra pop forse è più indicato.
Ed è musica pop commerciale?
Sì, certo che sì, però intanto dentro ci sono cose che si spingono parecchio oltre, e soprattutto “spingono” parecchio: un pezzo come Cockiness (Love it) sembra M.I.A. sparata sulla Luna, la scheggia Birthday Cake sono i Bloody Beetroots in Paradiso, Drunk on love è costruita su un sample magnifico di Intro dei The XX, We Found Love è un rave party da cameretta scritto prodotto e diretto dal “regista” Calvin Harris che omaggia alla grande Saturday Night di Whigfield (chi è cresciuto nei 90s tamarri del Deejay Time ricorderà).



E poi... You da one è la perfetta pop-reggae-love-fucking-song, Where have you been fa venire voglia di impastikkarsi apposta per “sentirla” al meglio, Red Lipstick campiona Whenever I may roam dei Metallica ma la trasforma in un pezzo electro malato, e Farewell sono i titoli di coda epici che scorrono sulla fine dell’Impero.
C’è delle musica quindi dietro l’appariscente facciata estetica? Sì, della valida musica pop dance. Liberi di non crederci, però ricordate che Rihanna è vittima della Sindrome della porca e quindi almeno evitate le discriminazioni pregiudiziali nei suoi confronti.
(voto 7/10)

6 commenti:

  1. Rispetto a Rihanna, almeno fisicamente, direi che per una volta ci troviamo d'accordo.
    Miracolo. ;)

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  2. non l'ho ancora ascoltato, rimedierò!
    che pezzaccio hai tirato fuori *_* Saturday night era la sigla che apriva le serate del villaggio dove lavoravo in Spagna
    un milione di anni fa :*

    buon we Marco

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  3. Leggo la tua recensione,perchè è bene informarsi su tutto,ma credo non l'ascolterò nemmeno sotto tortura.:)

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  4. anche io come Blackswan passo, grazie!

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  5. Voto 10 a Rihanna!!!! Condivido soprattutto il tuo giudizio "cancellato"!

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  6. Perfettamente d'accordo. Rihanna mi piace. Ok, non ho nessun album suo, ma trovo che al di là della sindrome-porca (che a noi maschietti poi in fondo neanche dispiace), la voce ce l'ha. Non mi è mai piaciuto il pregiudizio sommario sul pop. Come scrivi esiste Pop e pop. Forse essendo da anni fan di Madonna non riesco mai ad essere troppo critico. Poi per dire, a me il pop anche un po' truzzo piace, come quello di Pink (che forse però ha più influenze ibride).

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