sabato 26 maggio 2012

Tony Manero ha rovinato il mondo?

Post pubblicato anche sul blog L'orablu e dedicato alla memoria di Robin Gibb e Donna Summer.

La febbre del sabato sera
(USA 1977)
Titolo originale: Saturday Night Fever
Regia: John Badham
Cast: John Travolta, Karen Lynn Gorney, Donna Pescow, Barry Miller, Joseph Cali, Paul Pape, Sam Coppola, Fran Drescher
Genere: Disco Stu
Se ti piace guarda anche: Footloose, Flashdance, The Last Days of Disco, Jersey Shore

Nuovo appuntamento (spero per voi anche l’ultimo, per il momento) con il “cinema danzereccio” e così, dopo Footloose e Flashdance, ecco quello che è forse il primo vero super cult del genere, per lo meno nell’accezione moderna (Fred Astaire quindi escluso): Saturday Night Fever. Oooooh yes.
Translation: La febbre del sabato sera. Oooooh sì.

Atmosfera anni Settanta a manetta. Disco strobo ogni 3 x 2. Musica dei Bee Gees. Poster di Al Pacino appeso in cameretta come modello esistenziale. Poster di Farrah Fawcett come modello per altro…
La febbre del sabato sera è un racconto sociale sugli italo americani pizza pizza marescià, nonché un affresco storico su un’epoca che ha visto l’ascesa della Disco Music e di un certo tipo di vita. Il voler arrivare, non si sa dove basta che sia da qualche parte, la voglia di emergere, di uscire da un destino già segnato. La parabola di Tony Manero anticipa in qualche modo gli yuppie che di lì a poco sbucheranno fuori come funghi purtroppo non allucinogeni, e denota qualche caratteristica preoccupante che poi, esasperata, porterà a “mostri” attuali come i protagonisti di Jersey Shore o Tamarreide, di cui lui è un po’ il Padrino.
Apparenza e attenzione al look sono ok, ma con Tony Manero assumono i connotati della cura maniacale della superficialità e un gusto preoccupante per il trash, per l’ostentazione, per la truzzaggine più imbarazzante. Nel suo caso questi aspetti sono ancora in nuce e hanno un che di naive e innocente, come il continuo lisciarsi indietro i capelli, cosa che verrà poi ripresa anche dal grande Mouth/Corey Feldman nei Goonies e che, più tardi, porterà agli ingellati da far schifo “Guido” di Jersey Shore. In fondo il tamarro è sempre in voga perché non è di moda mai.

John Travolta è perfetto nella parte e non si fa troppa fatica a immaginare una sua adolescenza simile a quella del Tony Tamarro, mentre il resto del cast non si fa troppa fatica a dimenticarlo. Efficacissima la colonna sonora che tra Bee Gees, Tavares, Kool & The Gang, KC & The Sunshine Band, Trammps (con “Disco Inferno”) e gli altri pesi massimi della Disco mette in scena un greatest hits che per i patiti del genere dev’essere pura goduria. Dico dev’essere perché io personalmente non mi annovero tra questi patiti assoluti, però in effetti era difficile assemblare una soundtrack più adatta per fotografare questo ambiente e questa epoca. Anche se qualcuno riuscirà a posteriori riuscirà a fare persino di meglio: Whit Stillman, con l’enorme colonna sonora del suo splendido The Last Days of Disco.

Se la visione procede su ritmi ballabili e godibili per quasi tutta la sua durata, peccato per il finale del film, davvero tra i più tremendi che io ricordi: uno dei suoi amici cade dal ponte, finisce in fiume, quasi sicuramente morto, e Tony Manero senza versare una lacrima e senza nemmeno far finta di fregarsene un minimo prende la metro e raggiunge in uno stato pietoso la tipa che appena poche ore prima aveva cercato di stuprare. Lei lo perdona per il quasi stupro e gli dice che possono essere amici, in quello che è un finale nemmeno romantico, solo stucchevolmente buonista. Ma dell’amico scomparso non gliene frega un cazzo a nessuno? Proprio su quell’incidente il film avrebbe potuto giocare la carta della perdita dell’innocenza di quegli anni, invece rimane sospeso e manca di coraggio proprio quando avrebbe potuto assestare il colpo finale.
I titoli di coda lasciano con l’amaro in bocca per quello che rimane comunque un interessante affresco di un’epoca e la fotografia perfetta di una determinata, e a suo modo importante, categoria sociale: il tamarro.
(voto 6,5/10)

12 commenti:

  1. Eheh..davvero un bel pezzo! Complimenti! vieni a leggere le mie recensioni ogni tanto se ti va! http://www.cinefilos.it/v2/tutto-film/recensioni

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  2. Concordo: finale orribile.
    Hai visto il seguito?

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    1. no, questo finale non mi ha certo invogliato a vederlo.
      e poi il sequel è pure diretto da stallone! °___°

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    2. ahahah non lo sapevo...
      L'ho visto anni fa e avevo dimenticato questo particolare!!!

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  3. Irriverent Escapademaggio 26, 2012 11:40 AM

    Su Last days of Disco concordo pienamente con te.

    Detto ciò. Io ho dalla mia di aver vissuto (moooolto di striscio, non sono così anziana) gli anni Settanta. E qui sta la chiave di volta per cui tu non riesci ad apprezzare appieno quello di cui hai scritto e cogli solo l'aspetto (assolutamente rilevante, eh, della tamarraggine. Eh bien, se vedo oggi uno che poco poco si acconcia (anche lontanamente) alla Tony Manero, minimo gli do del tamarro assurdo (vedi quei brutti esemplari da esportazione di Jersey Shore). Ma nei Settanta era cool essere tamarri con i colori forti a contrasto e i pantaloni a zampa, così come negli Ottanta era cool avere quelle acconciature che sembravano impalcature e non si poteva vivere senza le spallotte imbottite (ti sei scampato anche queste, eh!!).
    Fin qui il lato puramente esteriore.
    Passo a quello umano. Per quanto sembri assurdo Tony Manero rappresentò una specie di di "rivalutazione" per i ragazzotti di origine italiana, americani di seconda o terza generazione ma pur sempre Paisà. Purtroppo la maledizione di mafia-pizza-mandolino sarà sempre con noi, a dispetto di qualsiasi cosa innovativa o creativa possa nascere da brillanti italici talenti. E quindi via a Padrini, Soprano's e giù giù fino a Jersey Shore...
    Disco Inferno e la colonna sonora di Saturday Night Fever li ascolto ancora oggi (dopo averne consumato i vinili...)e hai ragione, sono una goduria.
    Il film non sarà annoverato sicuramente fra i capolavori della cinematografia mondiale. Tu stesso (con la tua visione da spettatore assoluto, ovvero fuori dal tempo reale) hai notato l'occasione mancata per dare spessore alla pellicola. Io credo, invece, che questa leggerezza (o incompiutezza) fosse voluta, che si cercasse proprio l'affresco dell'epoca senza implicazioni più profonde

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  4. Concordo sul finale, ma nel complesso tra i film danzerecci del periodo mi pare che sia il migliore.
    Mitica la colonna sonora.

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  5. Non ho mai amato molto questi film 'danzerecci'. La febbre del sabato sera è più importante perchè fornisce (involontariamente) il ritratto di un determinato tipo sociale che oscilla fra tamarro (perchè, diciamolo pure, è un tamarro) ed eroico. Purtroppo è un tipo sociale che mi ha sempre dato fastidio. Preferisco ricordare Travolta per Danny Zuko e Vic Vega. Molto più brillanti di Manero.

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  6. è uno dei primi film che ho visto da bambina, ogni volta che lo facevano in tv me lo guardavo lui, e anche Grease, il primo, il secondo è inguardabile ^^

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  7. Saturday è un film sciatto e malgirato ma è un punto fermo nella testa di qualunque persona all'epoca avesse tra i 13 e i 25 anni. Una bella fetta di popolazione se lo porta dentro come un momento di assoluta identificazione, anche al di fuori di NYC. Tanta verità dentro Saturday, quanta finzione dentro Grease. Detto questo la tua recensione è perfetta, ma del finale non penso sia mai fregato niente a nessuno, salvo la canzone che parte nei titoli di coda (la stupenda "How deep is your love", peraltro un plagio).

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  8. Secondo me questo film ha una vena parecchio amara a differenza dei suoi colleghi danzerecci. Il problema di questo film è che moltissimi si sono fermati alla sua superficie fatta di capelli cotonati, di movimenti pelvici col ditino alzato, di vestitini bianchi attillati con pantalone a zampa d'elefante e pochi si sono accorti del vuoto che accompagna e circonda Tony Manero, figlio di italiani che cerca la sua rivalsa. Per me è un ritratto realistico della gioventù bruciata anni '70...

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  9. Tramite questa app http://www.facebook.com/lafebbreilmusical?sk=app_265957870177879 puoi diventare Tony Manero e vincere un premio segreto!

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