lunedì 11 febbraio 2013

RE DELLA TERRA SELVAGGIA: CI VUOLE UN FISICO BESTIALE

Re della terra selvaggia
(USA 2012)
Titolo originale: Beasts of the Southern Wild
Regia: Benh Zeitlin
Sceneggiatura: Lucy Alibar, Benh Zeitlin
Tratto dall’opera teatrale: Juicy and Delicious di Lucy Alibar
Cast: Quvenzhané Wallis, Dwight Henry, Gina Montana, Levy Easterly, Lowell Landes, Pamela Harper
Genere: selvaggio
Se ti piace guarda anche: Nel paese delle creature selvagge, Rebelle - War Witch, The New World - Il nuovo mondo, The Tree of Life, Tideland

Un giorno verrà un uragano,
il terreno sprofonderà e l'acqua arriverà così in alto
che non ci sarà più Bathtub, solo una grande quantità d'acqua.
Ma io e il mio papà resteremo qui.
È per noi, che c’è la terra.
Hushpuppy

Incanto


Meraviglia


Stupore fanciullesco


Beasts of the Southern Wild è il più bel film di Terrence Malick non girato da Terrence Malick, bensì dall’esordiente Benh Zeitlin, nome da qui in poi da tenere pesantemente sott’occhio perché questo qua - e spero di non portagli sfiga nel dirlo - è destinato a regalarci altre cose grandiose in futuro.
La storia è quella di Hushpuppy, una bambina che mi ha ricordato un incrocio tra Bam Bam e Ciottolina dei Flintstones che vive insieme al padre nel profondo Sud.
Napoli?
No, più a Sud.
Palermo?
Più a Sud ancora, in una piccola comunità della Louisiana, nel profondo Sud degli Stati Uniti. Al di fuori della civiltà per come la intendiamo. Una vita fuori dai confini, ai margini, dove la quotidianità prosegue serena, lontana dagli stress della vita di città. Una comunità che vive senza internet, Facebook e iPhone. Senza nemmeno Ruzzle!
La tranquillità in questa comunità non è però destinata a continuare, perché una tempesta è in arrivo…

Un dramma neorealista?
Un ritratto socio-antropologico?
Una riflessione sull’uragano Katrina e sulle macerie che ha lasciato?
Beasts of the Southern Wild è più un… fantasy. Ebbene sì. Niente hobbit, solo una pellicola magica, con la macchina da presa che guarda sempre dal basso, ad altezza di bambino. Ad altezza della straordinaria bambina protagonista, Quvenzhané Wallis, una che un agente bravo del mondo occidentale, del mondo al di sopra del Southern Wild, gli consiglierebbe subito di trovarsi un nome d’arte perché Quvenzhané ci va una laurea in lingue soltanto per tentare di pronunciarlo correttamente.

Re della terra selvaggia è una pellicola che sa stupire, soprattutto nella prima meravigliosa parte, che guarda al naturalismo di Malick ma con un soprendente tocco più “infantile”, sia detto nell’accezione positiva del termine, da qualche parte tra Guillermo del Toro e lo Spike Jonze de Nel paese delle creature selvagge, il tutto con uno stile nuovo, personale. Occhio quindi a Benh Zeitlin, segnatevi il suo nome, anche se pure a lui un agente bravo gli consiglierebbe di trovarsi un nome d’arte di più facile memorizzazione, e orecchio pure all’autore delle musiche Dan Romer, che presto immagino diventerà richiesto quanto Alexandre Desplat.
Oddio, spero per lui anche un po’ meno richiesto, visto che a Desplat - poveretto - ormai gli fanno sfornare una decina di soundtracks all’anno. Roba che io mi immagino i registoni e produttoroni di Hollywood che lo frustano, “pregandolo” gentilmente di realizzare una nuova colonna sonora nei tempi stabiliti.

Oltre che una gioia per gli occhi e per le orecchie, Beasts of the Southern Wild è pura emozione e a sorpresa contiene pure una delle scene più esilaranti degli ultimi mesi (quella del vecchino che esce totalmente ubriaco fuori dal bar dopo l’uragano e cade in acqua). Un gioiellino che segna un qualcosa di nuovo, finalmente, nel cinema americano. L’esordio più promettente dell’anno, premiato e candidato ovunque (Camera d’Or a Cannes 2012 per la miglior opera prima, gran premio della giuria a Sundance, 4 nominations agli Oscar 2013), e graziato da un’interpretazione della giovanissima protagonista di quelle bestiali.
E voi?
Non fate le bestie e non fate i selvaggi. Guardate Beasts of the Southern Wild.
(voto 8,5/10)

Post pubblicato anche su L'OraBlù, con tanto di minimal poster griffato C(h)erotto.




16 commenti:

  1. Bello, bello, bello, bello.
    Anche se ho paura che, a vederlo doppiato, la gioia per le orecchie vada un po' a farsi fottere.
    Quindi, se potete, cercate di vedere Beasts of the Southern Wild, e non Re della Terra Selvaggia.

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  2. visto e odiato (a breve ne parlerò sul blog) e so che sarò odiata per questo ;)

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    1. verrai giustamente odiata ahahaha
      parlare male di questo film dovrebbe essere vietato per legge... :)

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  3. no senti, il film può essere bellissimo ma il trailer che hai postato ha un doppiaggio che non si può sentire.

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    1. sì, infatti la scelta migliore è vederlo in lingua originale...

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  4. io alle prossime elezioni voterò Hushpuppy come presidente del consiglio...

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  5. Come avevo detto su L'Orablu, voto troppo basso per un film magnifico, che ricorda tantissimo il primo Malick, quello valido e non il santone new age attuale! ;)

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    1. questo film deve moltissimo a the tree of life, che non ha nulla a che fare con la new-age, altrimenti l'avresti adorato :D

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  6. Sono curiosa di vederlo, peccato che dovrò aspettare perché nel cinema del mio paese non verrà proiettato :(

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  7. Un grande film, capolavoro selvaggio! <3

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  8. Bello bello bello bello.
    Bello in tutto. Monologhi, dialoghi, silenzi.
    Fotografia, musica, movimenti della camera.
    Ho detto che è bello?

    Hushpuppy una gioia per occhi e cuore.

    (Visto anche io in lingua: c'è da morirci sull'accento del sud! Penso di aver fatto bene ché la doppiatrice di Hushpuppy dal trailer non mi convince).

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