venerdì 8 febbraio 2013

THE WORDS: LA COPIA DELLA COPIA DELLA COPIA

The Words, film d'esordio degli sceneggiatori Brian Klugman e Lee Sternthal, è un dramma intrigante intorno al tema della narrazione, una riflessione sull'arte di raccontare storie, o più propriamente sul bisogno di farlo. Al punto di rubare un manoscritto per farsi scorrere tra le dita il piacere delle parole o di ripudiare la propria consorte per averle perdute. Storia dentro un'altra storia che diventa Storia, The Words è affollato di personaggi col vizio della scrittura: chi lo fa per mestiere, chi ha un romanzo nel cassetto, chi ha perduto il libro della vita insieme alla propria vita. Tutti registrano un'urgenza di comunicare, di esplorare e di esplorarsi, di dare uno sfogo alla tristezza e una forma alla vita, di ritrovare quello che si è sprecato, di scoprire quello che non si è mai avuto. La cornice del film è un reading letterario, letteralmente narrante, dove non è nemmeno sempre chiaro cosa è vero e cosa no, chi è chi, chi ha scritto cosa, chi ha inventato chi. Klugman e Sternthal confondono impercettibilmente i piani del reale e della finzione, dove i sogni e i desideri hanno la stessa nitidezza del momento presente. Alla maniera di una scatola cinese, Clay Hammond racconta Rory Jansen che plagia un vecchio uomo che romanza un amore conosciuto e poi smarrito come le pagine del suo libro. 
Voto 5,5. Ok, le parole di questa recensione non sono mie, ma di Marzia Gandolfi del celebre sito cinematografico Mymovies
Oltre al copia e incolla della recensione non modificata neanche di una virgola, ma tagliata per esigenze di copione, a dire il vero non so neanche se questa idea sia del tutto originale o già attuata da altri.
Il perchè di tutta questa operazione è semplice e va riscontrato nella pellicola The Words. Si tratta di un film che ha il suo fulcro nel falso d'autore, nell'arte del copiare per emergere.
Rory Jansen (Bradley Cooper) è uno scrittore emergente o meglio un'aspirante scrittore. Come tutti gli esordienti si trova a camminare su un campo minato, un terreno instabile in cui le porte più che aprirsi si chiudono.
Il sogno dello scrittore lascia il tempo che trova cedendo il passo prima ad un breve vagabondaggio e poi ad un lavoro di routine semplice. Ma si sa l'occasione fa l'uomo ladro e Rory non se la lascia scappare.
Durante il suo viaggio di nozze con l'amata Dora (Zoe Saldana), ritrova in una valigetta 24 ore, un romanzo dattiloscritto. Le parole vere, sincere ed emozionanti vengono riportate fedelmente da Rory sul suo moderno pc.
Dora nota la storia e spinge Rory a rivolgersi nuovamente ad un editore. Questa volta il romanzo merita e diventa un vero successo editoriale.
L'unica nota stonata di questo periodo per Rory, sarà il vero autore dell'opera che si presenterà dal nulla. Si tratta di un vecchio (Jeremy Irons) che attraverso le sue parole ha raccontato tutta la sua vita, violata per motivi narcisistici e di successo da Rory.
Il bello di tutta questa storia di scrittori e falsi scrittori è che si tratta di una vicenda narrata e verosimile.

The Words di Brian Klugman e Lee Sternthal, è un film fatto di più strati che contengono al loro interno una storia narrata dai diversi protagonisti.
La storia di Rory, contenuta all'interno del libro The Words, ad esempio ci viene raccontata da Clay Hammond (Dennis Quaid).
Il libro di Rory racconta la storia del vecchio, il quale la narrerà e la mostrerà con immagini sbiadite allo spettatore. Si tratterà della sua vita da ragazzo fatta di sogni e grossi rimpianti. Ad interpretare Jeremy Irons da giovane sarà Ben Barnes.

In sintesi, The Words è un film il cui raffinato intarsio narrativo - in cui si intrecciano, seguendo un intricato gioco di parallelismi e corrispondenze, il presente con il passato, la fiction con la realtà - rappresenta il cardine su cui ruota l'architettura filmica di The Words, costituendo paradossalmente il principale pregio del film, ma anche il suo insormontabile limite. Perché Klugman e Sternthal elaborano una struttura talmente ricercata e complessa da risultare eccessivamente cerebrale e lambiccata, lasciando così venir meno l'empatia per i personaggi e la partecipazione nei confronti degli eventi raccontati.
Oops, I did it again, questa volta da Roberto Castrogiovanni di Movieplayer...

USCITA CINEMA: 
GENERE: Drammatico, Thriller
REGIA: Brian Klugman, Lee Sternthal
SCENEGGIATURA: Brian Klugman, Lee Sternthal
ATTORI: Bradley Cooper, Zoe Saldana, Olivia Wilde, Dennis Quaid, Jeremy Irons, J.K. Simmons, Ben Barnes, John Hannah, Michael McKean, Zeljko Ivanek, Ron Rifkin, Nora Arnezeder, Liz Stauber
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ATTENZIONE!
Questo post, in omaggio al protagonista del film The Words e in omaggio pure a Zucchero Sugar Fornaciari è stato copiato, parola per parola, immagine per immagine, dal blog 50/50 Thriller.
(voto cannibale 5,5/10, pure questo copiato)

8 commenti:

  1. Cariiiina l'idea stilistica!

    Ma non è tua! ;P

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  2. Che strana sensazione di deja vu :D Ad esso siamo pari con il film che era diviso in tre livelli; libro nel libro nel libro....

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  3. scusa perchè solo 5.5 di voto? a me è piaciuto molto ... diciamo che solo la presenza di Bradley Cooper lo fa alzare a 8 quasi 9. non credi? ahahahahah

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    1. mmm nah :)
      però presto bradley cooper sarà protagonista di un altro film, ben più interessante di questo...

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    2. allora vorrei esserne gentilmente informata, perchè i filmini mentali che mi faccio su di lui non rendono abbastanza ;)

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  4. ahahahahahahahah.... ingegnoso! :-)

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  5. Concordo uomo, geniale recensione. Tra l'altro ti ho trovato così geniale da averti citato nel mio (di) blog. Ma ovviamente la mia è una paraculata. Persone (io) che dicono cose solo per dire cose su sé stesse. A parte gli scherzi (come direbbero tutti autocitandosi, tra l'altro) hai dato il tuo tocco non di poco.

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