lunedì 10 giugno 2013

RECTIFY, PENA DI MORTE A CHI NON LO GUARDA!





"Friggetemi sulla sedia elettrica, ma non datemi un altro libro di Moccia, vi prego!"
Rectify
(serie tv, stagione 1)
Rete americana: Sundance Channel
Rete italiana: non ancora arrivata
Creata da: Ray McKinnon
Cast: Aden Young, Abigail Spencer, Luke Kirby, Clayne Crawford, Adelaide Clemens, J. Smith-Cameron, Jake Austin Walker, Bruce McKinnon, Michael O’Neill, Hal Holbrook, Kim Wall, Sean Bridgers, Abigale Corrigan, Sharon Conley
Genere: condannato
Se ti piace guarda anche: Les Revenants, In the Flesh, American History X, La 25a ora, Twisted, Il sospetto

Se ti trovi nel braccio della morte, non è che pensi a ritornare in libertà. Eppure può capitare.
A voi è mai capitato?
No?
Davvero?
Mai, mai?
Al protagonista di Rectify invece è successo. Daniel Holden all’età di 18 anni è stato condannato a morte per lo stupro e l’omicidio di una ragazza. Dopo 19 anni nel braccio della morte, in attesa di friggere sulla sedia elettrica, a sorpresa per una nuova prova scientifica il processo s’ha da rifare. Daniel è innocente fino a prova contraria e torna in libertà. Libertà è una parola grossa, una parola dal significato molto relativo, un certo autoproclamatosi poop-olo della libertà ce lo dimostra tutti i giorni. Per quasi tutti resta infatti lui il colpevole, il mostro, in una situazione non troppo distante da quella del protagonista del film danese Il sospetto.

"E' così dura come dicono, in prigione?"
"Peggio ancora! Ogni volta che ti cade una saponetta,
ti danno un altro libro di Moccia da leggere."
Rectify non è una serie crime. Non gli interessa tanto esporre il cold case riaperto a 20 anni di distanza. C’è anche una minima parte relativa alle indagini, ma la storia che vuole raccontare è un’altra. Una delle tendenze recenti della serialità internazionale è diventata quella di proporci dei personaggi che ritornano alla vita in una maniera del tutto inaspettata. Come con i “non morti” del francese Les Revenants, o gli zombie pardon le persone affette da Sindrome da Morte Parziale del britannico In the Flesh. Adesso è il turno degli americani, con la vicenda di questo ragazzo, ormai diventato un uomo sulla soglia dei 40 anni, che ha vissuto metà della sua vita dentro una cella, a contatto solo con i suoi “colleghi” assassini. E Daniel, sarà davvero un assassino? E la sua vita da uomo “libero”, come sarà adesso?

Rectify ce lo racconta in maniera lenta ma avvolgente, con uno stile dalle parti della meglio serialità degli ultimi anni, tra Breaking Bad e The Killing, puntando a svelarci con calma i suoi personaggi. Più che il crimine di per sé, sono loro al centro della serie. Daniel, innanzitutto, ma anche tutte le persone che ruotano intorno alla sua particolare, sfortunata vita. A interpretare il protagonista troviamo un raggelante ma allo stesso tempo capace di suscitare compassione Aden Young, uno che assomiglia a Josh Homme, il cantante dei Queens of the Stone Age. La sorella, quella che lo supporta di più, è interpretata da Abigail Spencer, una che sembra una versione brava a recitare di Evangeline Lilly. C’è poi l’avvocato, Luke Kirby, già visto nel mio nuovo indie cult movie Take This Waltz. C’è il fratellatro Clayne Crawford, con cui avrà un rapporto di conflittualità, anche perché la sua mogliettina, la bionda da tenere d’occhio Adelaide Clemens (Il grande Gatsby e Silent Hill: Revelation 3D) sembra avere un interesse particolare per Daniel…

"Pensi che tuo fratello sia davvero un assassino?"
"Sì, ma non dirglielo che se no quello mi ammazza, hahah!"

Un cast fenomenale, composto da attori di cui credo sentiremo parlare molto a lungo, una serie di personaggi molto ben costruiti, una vicenda appassionante, e molto altro ancora… Proposta dall’emergente network americano Sundance Channel, Rectify è in pratica una delle sorprese più clamorose della serialità tv di questo 2013. E la prima mini-stagione, composta da 6 episodi, non è che l’inizio. Già è stata ordinata una season 2, questa volta composta da 10 episodi. Non aspettatevi quindi tutte le risposte subito, Rectify ve le darà, se vorrà, con calma. Ma vi assicuro che vale la pena di dargli fiducia.
A chi, a Daniel Holden?
No, lui forse è davvero colpevole. O forse no. Chi lo sa?
Di certo, Rectify è colpevole. Colpevole di essere una grande serie.
(voto 8/10)

Post pubblicato anche su SeriesOnline, nuovissimo sito dedicato al mondo delle serie tv e delle webseries che ha appena iniziato la sua avventura online e che vi consiglio di seguire fin da subito!

7 commenti:

  1. Meraviglioso. Una delle serie più belle in assoluto.
    Assieme ad altre 4/5 serie, questa per me è un must.

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  2. Imperdibile, punto! Il protagonista è di una bravura disturbante...
    Massimiliano

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  3. A quanto pare sembra interessante nonostante sia tu a consigliarla! Ahahahah! ;)
    Vado a recuperarla!

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  4. No, Adelaide era anche ne Il Grande Gastby?! Con un ruolo che si allontana molto dalla santarellina di Rectify aggiungerei.
    Una grande prima stagione, a cui ho dato un voto motlo simile al tuo. L'ultima puntata mi ha lasciato un amaro addosso, amaro in senso buono.

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  5. boh, la prima puntata non brilla certo per coinvolgimento..du palle

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    Risposte
    1. il primo episodio è giusto un'introduzione.
      dal secondo diventa davvero notevole...

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