lunedì 30 marzo 2015

CE NE VANNO DI 50 CENT PER POTER DIVENTARE RICH





Get Rich or Die Tryin’
(USA, Canada 2005)
Regia: Jim Sheridan
Sceneggiatura: Terence Winter
Cast: 50 Cent, Joy Bryant, Terrence Howard, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Omar Benson Miller, Viola Davis, Tory Kittles, Serena Reeder
Genere: hip-hop
Se ti piace guarda anche: Empire, 8 Mile, Notorious, Hustle & Flow - Il colore della musica, Get On Up, Ray

Yo yo, raga, oggi si parla di rap. Si parla di un rapper. Si parla di 50 Cent.
Mani su se volete un post su 50 Cent! Mani su se volte un post su 50 Cent!

Hey, che sono tutte queste mani giù?
È inutile che fate così gli antipatici. Il post tanto ve lo beccate lo stesso.
Bella zio, vai con la base.

Questa è la storia di 50 Cent
uno che gli hanno sparato facendogli saltare tutti i dent
poi s’è tirato su e s’è ripigliato a suon di rap
e c’ha fatto un botto di ca$h più del Pirata Johnny Depp

C’è stato un momento, invero parecchio breve, nella storia dell’hip-hop recente, in cui 50 Cent sembrava essere destinato a salvare la scena e a diventare uno dei più grandi di tutti i tempi. Lanciato dall’amico Eminem, Curtis Jackson in arte 50 Centesimi ha fatto subito il botto con il singolo spacca locali e muovi culi In Da Club, un’autentica bomba prodotta da Dr. Dre che l’ha lanciato subito in orbita.



Con l’album d’esordio Get Rich or Die Tryin’ le cose gli sono andate ancora meglio e il suo è diventato il nome di punta del rap mondiale subito dietro a quello di Marshall Mathers. 50 ha realizzato così il suo sogno di diventare ricco da far schifo anziché vivere da schifo, ha fondato una sua etichetta discografica e un suo gruppo, la G-Unit. Il mondo si è gettato ai suoi piedi e con il secondo album The Massacre ha fatto un altro massacro a livello di vendite, grazie alla super hit super sexy Candy Shop.
50 Cent più che un semplice rapper era diventato un marchio e addirittura, seguendo ancora una volta la scia di Eminem con il suo 8 Mile, ha persino avuto un film tutto dedicato alla sua vita. Alla sua vita prima di diventare ricco e famoso. Una esistenza nel ghetto, fatta di stenti, di un’infanzia senza la madre, una spacciatrice uccisa in circostanze misteriose, e di un padre di identità sconosciuta. Quindi lo spaccio, la malavita, le brutte conoscenze, le rivalità tra gang, la galera, la drammatica sparatoria che l’ha ridotto in fin di vita…
Ci si può domandare quale sia l’effettiva importanza di 50 nella scena musicale attuale. Di certo non è stato in grado di lasciare un segno come il suo “tutor” Eminem. Ciò nonostante la storia di Curtis Jackson è di quelle perfette per essere raccontate su pellicola, una parabola riuscita di come si possa emergere dal ghetto e diventare una superstar di fama mondiale. Prendendo elementi dalla vera biografia del rapper e romanzandoli un poco, con la sapiente produzione di Mtv Movies ne è uscito un film che è un biopic musicale, ma è anche una storia criminale, ha un pizzico di romanticismo e di buoni sentimenti e insomma è come i primi due album di 50 Cent: non proprio memorabili, però con tutti gli ingredienti al posto giusto per risultare più che godibili.


La pellicola, come è ovvio, celebra il suo protagonista, un ragazzone timido e di poche parole che grazie alla musica riesce a trovare la sua via, superando avversità mica da poco. 50 ne esce quindi come rapper duro e puro, che viene dalla strada, epperò è anche un buono, uno che pensa alla famiglia, rispetta le donne e insegue l’American Dream.
L’operazione rischiava di diventare una sterile autocelebrazione di una rap superstar e in parte lo è. Per fortuna però riesce ad essere anche una pellicola vera e propria, una bella storia raccontata con mano sapiente da un Jim Sheridan a suo agio con il gangsta-movie. Jim Sheridan è un irlandesone del 1949 coi capelli bianchi, uno esperto in pellicole sulla sua terra, da Il mio piede sinistro a Nel nome del padre, eppure con un'ambientazione e dei personaggi a lui del tutto alieni se l’è cavata benino. Di sicuro meglio che con il genere thriller-horror-ghost-story affrontato nel soporifero Dream House. D’altra parte anche Curtis Hanson, classe 1945 e un film ultra classico e ultra retrò come L.A. Confidential alle spalle, si è trovato alla grande con la materia hip-hop di 8 Mile.
Il problema del film Get Rich or Die Tryin’, così come di 50 Cent nei confronti di Eminem, è proprio quello di perdere nettamente la sfida con l’illustre predecessore. In 8 Mile le rap battle diventavano un terreno di scontro ad alta tensione drammaturgica, come in una pellicola sul pugilato, e davano vita a una serie di scene cinematograficamente notevoli. In Get Rich mancano invece dei momenti altrettanto memorabili e il film si limita a essere un diligente e ben realizzato biopic, in cui 50 Cent risulta piuttosto credibile nella parte di 50 Cent.

"Hey Terrence, ma in Empire che fai? Vuoi fregarmi il mestiere da rapper?"
"E tu qui che fai? Cerchi di rubarmi il posto da attore?"
"Nah, tranquillo, tanto non sono capace a interpretare nessuno a parte me stesso."

E ora? 50 Cent che fine ha fatto?
Dopo l’enorme successo dei primi due album, alla terza difficile prova il rapper è rimasto scottato dal confronto con un altro gigante. Non Eminem, questa volta, bensì Kanye West. Nel 2007, il suo terzo lavoro Curtis è uscito nella stessa settimana di Graduation. Inutile dire che pubblico e critica sono stati tutti dalla parte di Kanye e 50 ne è uscito parecchio ridimensionato, tanto che nel 2009 il suo quarto album Before I Self Destruct non se l'è filato più nessuno e il titolo è sembrato tristemente premonitore: un’autodistruzione. Il suo ultimo disco Animal Ambition del 2014 è andato ancora peggio. Manco i fan più accaniti l'hanno preso in considerazione.

Non piangete troppo per lui, comunque, perché Curtis Jackson rimane sempre pieno di soldi, prosegue nella sua carriera di attore (non molto convincente, a dire il vero, si veda Twelve o qualche filmaccio action in cui è comparso) e sta preparando il grande ritorno (sarà davvero grande?) sulle scene musicali, con il nuovo album Street King Immortal previsto in uscita nel corso dell'anno.
L’impressione però è che 50 Cent quello che aveva da dire l’abbia già detto e la sua storia l’abbia già raccontata in questo Get Rich or Die Tryin’. La storia di uno che s’è beccato 9 proiettili, di cui uno è andato a perforargli la lingua, ed è riuscito a trasformare il suo difetto di pronuncia nel tratto distintivo dei suoi rap. Artisticamente non sarà poi diventato il più grande dell’hip-hop mondiale, ma già solo per il fatto di essere un survivor merita respect. E se vi sembra poco, siete proprio dei brutti bruti insensibili come nemmeno 50 Cent:
uno che fa tanto il duro gangsta rap
poi da questo film ne esce dolce come una crepes
(voto 6/10)

Questo post partecipa all'iniziativa Black Power Day ottimamente organizzata da Alessandra di Director's Cult, una giornata tutta dedicata a post su personaggi di colore e a film a tematica black. All'evento partecipano anche i seguenti black blog:

Bollalmanacco
Non C'è Paragone
Recensioni Ribelli
Mari Red's Room
Scrivenny
White Russian
Prevalentemente Anime e Manga
Director's cult
Solaris

9 commenti:

  1. Già all'epoca ero stata costretta all'imbarazzante visione di 8 Mile, questo lo avevo proprio saltato, tanto più che 50 citti mi stava sulle balle come pochi XD
    Yo, fratello!

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  2. 50 cent all'epoca delle medie in cui un po di rap lo masticavo, mi aveva colpito con In Da Club. Poi, piú che lui, ho iniziato a malsopportare il rap tutto, quindi...

    Il film non l'ho visto ma non so se recupererò

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  3. Ho una strana antipatia per 50cent e anche per il modo di fare rap che rappresenta. Diciamo che come la penso su di lui lo spiega bene Caparezza in "La mia parte intollerante".
    Però credo che per 'onestà intellettuale' me lo dovrò vedere, almeno per il gusto di dargli contro.

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  4. Diciamo che, dopo aver sfondato nella musica, l'ha fatta leggermente fuori dal vasino... Comunque il suo primo album è una bomba. Poi è andato via via scemando fino a ritornare nell'anonimato, non fosse per qualche apparizione cinematografica in film di spessore come "il cacciatore di donne"...

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  5. Non l'ho mai visto, ma non mi pare roba per me.
    Sono abituato a calibri più grossi, in termini di rap, del buon cinquantino.

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    1. Calibri più grossi?
      Ma se ascolti il ridicolo Kid Rock o al massimo Vanilla Ice uahaha ;D

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  6. Visto tempo fa... è l'auto-celebrazione di 50 cent!
    Tutto sommato gli do anch'io un voto sufficiente... c'è di peggio.

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  7. Il film non mi ispira, staremo a vedere se questo ritorno sulla scena musicale sarà all'altezza degli esordi. :D

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  8. Day organizzato per puro miracolo, comunque grazie! :) Kanye West è una spanna sopra, 50 Cent gioca ancora con le sonorità e gli stereotipi anni Novanta, forse per questo che è rimasto un po' al palo...

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