domenica 15 novembre 2015

Je suis stufo





Non sono spaventato.
Non sono arrabbiato.
Dopo gli attacchi a Parigi sono stufo. Stufo di persone che vogliono imporsi sugli altri.
Siete convinti che le vostre idee religiose, politiche, esistenziali siano le migliori, le più giuste di tutte?
Bene, bravi. Può darsi sia davvero così. Può darsi.
O può darsi di no. Quindi prima di sparare, che siano proiettili a un concerto oppure stronzate su un social network o su un giornale, chiedetevi una cosa: e se per caso mi stessi sbagliando?

Ma magari sono io che sbaglio.

Sono stufo anche delle preghiere, dei #PrayForParis.
Forse, e dico forse, sarebbe meglio dire qualche preghiera o formula preconfezionata di meno, e cominciare a usare di più pensieri indipendenti, usciti dalla propria testolina.
#PrayForParis va bene, ora però #ThinkForParis.

Ma magari sbaglio di nuovo.


Hey, anche questa immagine ha stufato!


Sono stufo pure dei giornalisti che sbagliano i nomi delle band, come se la musica fosse qualcosa di irrilevante.
Il gruppo che venerdì sera suonava al Bataclan di Parigi si chiama Eagles of Death Metal, non “Eagles Heavy Metal”, come li ha ribattezzati l'inviata del TG5. Non pretendo che li conosca, però è troppo complicato imparare a usare Google e documentarsi un minimo, prima di parlare in diretta di fronte a milioni di persone?

Probabilmente sbaglio ancora.




E adesso sento che il mio pensiero sta cercando di imporsi su quello degli altri, quindi mi sono stufato anche di me stesso. Au revoir.


14 commenti:

  1. Il mondo ha bisogno che la gente cambi la "testa".

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  2. Viva il pensiero indipendente e abbasso sia l'ipocrisia che il razzismo dilagante.

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  3. Io resto dell'idea che il modo migliore per togliere potere a questa gente - quella dei proiettili e quella che ci marcia sopra - sia non considerarla neppure.
    Peccato, comunque, che ce ne sia altrettanta che non aspetta altro che abboccare.

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  4. E' sufficiente cambiare il proprio profilo facebook, postare l'immagine preconfezionata per sentirsi con la coscienza a posto. La condivisione del sentimento di sdegno ci fa stare tranquilli. Ci fa quasi illudere di essere migliori. Ma di concreto cosa abbiamo fatto? Nulla. Nessuno è andato in Siria a fermare le bombe o è andato in Africa a curare i malati di ebola o ad Haiti a sfamare le vittime del disastro.Nessuno. Le nostre coscienze pulite(?) sono affidate ad un like. Non viviamo più in questo mondo ...

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  5. ti sei espresso come sempre, con chiarezza e fascino letterario...
    ciò posto, pensiero e preghiera, non per forza dev'essere un qualcosa di slegato

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  6. Io sono stufa di come la religione venga strumentalizzata. Sono stufa che chi per esso ha iniziato per pura avidità un meccanismo che suona come il timer di una bomba che sta per scoppiare da un momento all'altro. E che poi scoppia veramente uccidendo centinaia di innocenti. Sono stufa delle finte palle quadrate che mostrano i politici urlando 'noi non ci faremo intimidire'. Sono stufa che persone che non c'entrano niente paghino per gli errori che non hanno mai commesso. Sono stufa di questi giochi di potere. Sono stufa che chi può fare veramente qualcosa non alza un dito. E sono stufa di sentirmi impotente, perché il massimo che posso fare è un like su un social network.

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  7. Certe volte sono stufo di questo giornalismo della morte..e stufo di queste tragedie..bisogna fare qualcosa..

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  8. In momento come questi scelgo sempre il silenzio. In momenti come questi credo anche che dovrei probabilmente toglierà metà degli 'amici' che ho su Facebook (e non he molti perchè ho cercato sempre di tenere quelli che conosco di persona). Non condivido mai frasi, hashtag, cambio le foto profilo etc... Sto ferma. Oggi ho pubblicato sul mio blog un post su quanto successo, il primo della mia vita perchè mi guardo sempre bene dal commentare pubblicamente certe cose. Sentivo di farlo, anche perchè nauseata anche da tutto ciò che ho visto.

    Conidivido il tuo pensiero, e mi è successo raramente ahimè in questi giorni.

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