martedì 8 marzo 2016

Suffragette, il Girl Power prima delle Spice Girls





Subito dopo aver visto il film Suffragette, il mio primo pensiero è stato: ma il post lo intitolo “Suffratette” oppure “Suffighette”?
Una domanda del genere, accompagnata dall'intenzione di iniziare l'articolo esaltando le Spice Girls, mi ha fatto sorgere il dubbio che forse non ero la persona più adatta per scrivere qualcosa di furbo riguardo a una pellicola come questa, che per altro devo dire non è che mi sia piaciuta molto. Non datemi del maschilista solo perché non ho apprezzato un film sul femminismo. È solo che mi è sembrato parecchio debole a livello cinematografico e la storia, per quanto ammirevole, è raccontata in maniera piatta, poco sentita, poco rivoluzionaria, ed è un vero peccato. Persino la mia adorata Carey Mulligan a questo giro non mi ha emozionato più di tanto, con un'interpretazione per i suoi standard sottotono, oltre che freddina.

"Non sarà la mia interpretazione migliore, però adesso non è che dovete arrestarmi per questo!"

Trovandomi inadeguato per esprimere un parere più approfondito sulla pellicola, in onore della Giornata internazionale della donna ho così deciso di farmi da parte, almeno per una volta, e lasciare spazio e parola a una collega blogger, Lisa Costa di In Central Perk, affidando a lei la recensione del film.
Uh, che bella idea!
Certo, anche se devo ammettere che si tratta di un'idea riciclata, visto che avevo già fatto la stessa cosa due anni fa, con AlmaCattleya che aveva parlato al posto mio de La bicicletta verde. Più che idea riciclata, comunque, facciamo come a Hollywood e chiamiamolo remake, o sequel, o meglio reboot.

Visto che la questione della disuguaglianza nei compensi tra uomini e donne è ancora oggi più che mai attuale, persino una diva pagatissima come Jennifer Lawrence se n'è lamentata, ci tengo a precisare che per questo post Lisa è stata retribuita allo stesso modo dei suoi colleghi maschi, come Mr. James Ford che cura con me la rubrica delle uscite cinematografiche settimanali, ovvero con zero euro.

Fatta questa premessa che si è dilungata già fin troppo, via allora ufficialmente a questo post di Cannibal Kid feat. Lisa Costa.
O fa più femminista dire che è un post di Lisa Costa feat. Cannibal Kid?
In ogni caso, adesso a lei la parola e permettetemi di chiudere il mio intervento citando le Spice Girls: girl power!

"NOOOOO!
Una recensione non scritta da Cannibal ci rifiutiamo di leggerla!"

Suffragette
(UK 2015)
Regia: Sarah Gavron
Sceneggiatura: Abi Morgan
Cast: Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Anne-Marie Duff, Ben Whishaw, Romola Garai, Sarah Finigan, Meryl Streep, Brendan Gleeson, Natalie Press
Genere: femminista
Se ti piace guarda anche: Grazie, signora Thatcher, The Iron Lady, Pride

Non ho dovuto presentarmi alle porte di Casale Monferrato con picchetti e cartelli.
Non ho dovuto lanciare sassi contro lo schermo del suo PC.
Non ho dovuto nemmeno fare lo sciopero della fame.
No, la possibilità di poter parlare su questo blog mi è stata offerta dal proprietario stesso, cosa assai strana per un Cannibale, direte voi.
E me lo sono detta pure io, continuando a chiedermi se il poter parlare qui fosse più un regalo che faceva a me, in quanto donna, nel giorno della Festa della Donna, o se fosse un favore che facevo io a lui, nel parlare di un film che di donne parla, di suffragette, e che vede la partecipazione straordinaria di un'attrice "tanto amata" da queste parti come Meryl Streep.
Fortunatamente, per Cannibal Kid e per me, non solo questi dubbi li ho messi a tacere dopo pochi secondi accettando l'offerta e lo spazio, ma soprattutto la Streep la si vede appena per 3 minuti in tutto il film in questione, Suffragette.

"Ma come, Lisa, adesso ti ci metti pure tu contro di me?
Non si fa, eh eh!"

La vera protagonista è la sempre bravissima e sempre bellissima Carey Mulligan, che i suoi film li sceglie sempre con cura e attenzione.

"Sono troppo cucciolosa per la parte dell'agguerrita suffragetta, sigh."

Se vi aspettate però una pellicola che parli di quelle suffragette che marciano in coro ordinatamente e gaiamente come in Mary Poppins, non è così.
Suffragette mostra la vera storia di questo movimento, una storia in cui non sono risparmiate a noi come a quelle donne, violenze e privazioni.
Sono prima di tutto le donne lavoratrici, le donne che fin da piccole si sono date da fare per aiutare in casa, e che si ritrovano ad appena vent'anni con la schiena spezzata, con i polmoni rovinati dai vapori della lavanderia, con scottature e cicatrici che faticano a rimarginarsi, soprattutto a livello psicologico, quando i loro uomini lavorando un terzo meno di loro prendono di più, vengono trattati più umanamente, e nel caso di Maude Watts, non rischiano le avance e gli assalti del loro capo.
Ci vuole un po', per Maude ad aprire gli occhi sulla sua condizione, a prendere coscienza di un movimento che la stampa boccia come sovversivo e violento, con l'ispiratrice di questo movimento, la vera capa, Emmeline Pankhurst, che si dà alla macchia. Ma appena, timidamente e con un fil di voce, la testa la alza, Maude, gli occhi li apre, si darà anima e corpo alla lotta, finendo in carcere, perdendo un marito che tiene più alle apparenze che alla famiglia, perdendo pure un figlio, ma trovando uno scopo, utopistico, quasi, ma che dà alla sua vita quella speranza necessaria ad andare avanti.


Siete già scappati?
Siete ancora qui nonostante mi sia fatta prendere dalla descrizione della trama che sì, vero, ricorda fin troppo altri film di lotta, altri film di presa di coscienza e di ribellione?
Non scappate ora che ho quasi finito, non scappate ora pensando di trovarvi di fronte a un gruppo di donne in preda agli ormoni, che danno di matto. No, Suffragette mostra davvero chi fossero queste Suffragette, queste donne piene di coraggio che non si sono piegate alle violenze della polizia, ai benpensanti della società, alla dura vita della prigione e dei digiuni, rispondendo a violenza con la violenza, organizzandosi.
Certo, il passaggio al romanzato comporta anche scotti da pagare come il personaggio piuttosto insopportabile del burbero ispettore che si scopre avere un cuore, e la produzione del film la presenza tanto sponsorizzata della Streep che si vede per poco pochissimo, ma il cui accento lascia il segno.
La sorpresa sta invece nelle altre interpreti, e se non tanto in quella di una Mulligan sofferente e volitiva che già sappiamo capace, in Helena Bonham Carter, che affrancata e libera dal marito Tim Burton, si rivela in tutta la sua naturalezza e bravura, dimenticando caratterizzazioni forzate e convincendo.
E così un film che sulla carta rischiava di essere fin troppo buonista, fin troppo ruffiano, anche, nella sua ricostruzione storica accurata di una Londra di inizio secolo, finisce per appassionare e conquistare, finisce soprattutto per far riflettere sul ruolo di quelle donne, sull'importanza di tanta dedizione e lotta, durata anni, perchè sono quelle donne che con la loro vita, con i loro sforzi hanno permesso a noi di votare, di avere una paga equa (circa), di poter addirittura scrivere in un blog, pure in un blog cannibale!
(voto di Lisa 7/10
voto di Cannibal 6-/10)

"Hey, ma questa recensione era molto meglio di quelle che fa di solito Cannibal.
D'ora in poi vogliamo solo donne a scrivere su Pensieri Cannibali!"

14 commenti:

  1. Oh, Lisa, ti vogliamo anche ospite a Sanremo, il prossimo anno!
    Auguri alle lettrici, o almeno a chi li vuole, e complimenti per la bella idea e la bella Carey.
    Sul film: ho dato un sei e mezzo, quindi sto a metà strada tra voi due.
    :)

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    Risposte
    1. Da Pensieri Cannibali all'universo intero, riuscirò a conquistare tutto ;)
      Ricordo che non ti entusiasmò particolarmente, essendo donna, non potevo non essere più di parte.

      p.s.: Marco, mi prendo la libertà di rispondere a un po' di commenti, cosa che non faccio da me per mancanza di tempo/voglia solitamente, ma visto che sono ospite, mi faccio ben volere :)

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    2. Lisa, vedo che ormai fai da padrona di casa.
      Brava, brava. ;)

      Non è però che tra un po' mi devo attendere un avviso di sfratto dal mio blog? XD

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  2. a me era piaciuto davvero molto: asciutto e senza sensazionalismi,crudo ma non incline a spettacolizzare la violenza, straziante nel conflitto del personaggio di Carey Mulligan ma anche nelle storie di tutte le altre. E con una Meryl Streep che con un semplice cameo funziona benissimo e recita in modo misurato, che ultimamente non è chiedere poco :D Caro Cannibal, mi sa che la rappresentazione degli uomini come totalmente inetti in questo film ti ha un po' condizionato :P complimenti invece a Lisa per aver riconosciuto i meriti del film. Mia recensione qui :) http://firstimpressions86.blogspot.it/2015/12/suffragette.html

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    1. Il fascino inglese questa volta mi ha conquistato, e anche se la Streep la sopporto poco, quel suo accento è notevole, e le sue parole restano impresse. Grazie Alessia, mi sono Carmicinizzata :)

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  3. ancora devo vederlo, poi ne parlerò nel mio blog, ed è già in lista dei film da vedere :)

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  4. sicuramente andrò a vederlo perché mi ispira moltissimo, e poi vengo da un passato di femminista convinta ed anche un po' militante.
    prima.
    ora meno.

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  5. Ho la sensazione che il mio giudizio potrebbe essere più in linea con quello di Marco, ma non si sa mai. Un recupero lo meriterebbe comunque per la presenza della brava Carey Mulligan.

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  6. Pensavo che l'idea l'avessi riciclata da Ford,che aveva il periodo che appioppava le rece dei film che neppure lui aveva il coraggio di guardare a Julez XD
    Il film mi interessa meno di zero,tantopiù che la Streep la sopporto sempre meno!Come le femministe,praticamente.Anche se con la progressiva islamizzazione galoppante dell'Europa,mi sa che presto ci sarà di nuovo bisogno di loro :/

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  7. Bravo Marco, molto meglio lasciare questo spazio a Lisa. Sono in linea con la sua recensione. Il film non spicca per originalità, ma le interpreti sono spettacolari tutte, e come sottolineai nella recensione che scrissi per Freneek, quella che mi ha colpito di più tra le comprimarie è Anne Marie Duff. Il mio voto è stato molto largo, ma non posso negare di esermi emozionata davvero. Ecco il link se vi va http://www.freneek.it/2016/03/suffragette-la-recensione/

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    1. Grazie Nancy! Con un film così femminile e femminista, quel cuore di pietra cannibale non si è sciolto, io ne sono stata conquistata poco a poco, finendo per emozionarmi -lo ammetto, inaspettatamente- davvero in quel finale che fa capire ancora di più la lotta e i sacrifici di queste donne.

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  8. Finalmente un parere sensato su questo blog molto poco affidabile!
    Voglio Lisa in pianta stabile! ;)

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    1. Ahah! Grazie Ford, ma mi sa che per quello sì dovrei armarmi di picchetti e sassi ;)

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  9. Bella collaborazione, divenuta ancora più bella perché è così che si festeggia la festa della donna, bravi! :-)

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