mercoledì 25 maggio 2016

Kill Your Friends, il Vinyl degli anni '90





Kill Your Friends
(UK 2015)
Regia: Owen Harris
Sceneggiatura: John Niven
Ispirato al romanzo: Kill Your Friends di John Niven
Cast: Nicholas Hoult, Tom Riley, Georgia King, Craig Roberts, Ed Skrein, James Corden, Jim Piddock, Rosanna Arquette, Moritz Bleibtreu
Genere: Brit Psycho
Se ti piace guarda anche: Vinyl, American Psycho, My Mad Fat Diary, Trainspotting, Filth – Il lercio


Kill Your Friends. Uccidi i tuoi amici. E uccidi anche i film tuoi amici, quelli che sembrano usciti dritti dai tuoi sogni, come questo Kill Your Friends. Una pellicola ambientata nel mio decennio preferito, i mitici anni '90, e per di più nel mio ambito preferito, quello musicale. Ciliegina sulla torta: il protagonista è un tipo freddo, cinico, apatico, senza sentimenti, di quelli odiosi che piacciono a me.
Ma non importa. Devo tenere fede al titolo del film: Kill Your Friends. Nessun trattamento di favore verso i film amici. E allora che il massacro cominci.

Kill Your Friends non è un film originale, ma proprio per niente. Gli evidenti riferimenti principali nello stile di John Niven, sceneggiatore della pellicola che ha tratto dal suo stesso omonimo romanzo del 2008, sono soprattutto due: Bret Easton Ellis e Irvine Welsh. Io adoro entrambi, ma nessun trattamento di favore, ho detto!

Kill Your Friends è un po' un American Psycho ambientato però non tra i broker anni '80, bensì nell'ambiente discografico della fine degli anni '90. Siamo in piena epoca Britpop ed è l'ultimo periodo d'oro per le etichette discografiche, prima dell'avvento di Napster e di Internet. “Le case discografiche... noi siamo sempre qui” dice, ignaro di quello che sarebbe avvenuto di lì a poco, il protagonista. Protagonista che è una specie di nuovo Patrick Bateman. Un giovane uomo belloccio privo di alcun talento che però ci tiene molto a far carriera. Non perché gliene freghi qualcosa del suo lavoro o della musica, ma solo per la smania di prevalere sugli altri. Un giovane uomo per di più psicopatico e con seri istinti omicidi. Un giovane yuppie che pare uscito dagli anni '80 e da un romanzo di Ellis e che nei 90s si trova piuttosto spaesato.


Nella penna di John Niven c'è poi molto dello stile del connazionale scozzese Irvine Welsh, l'autore di Trainspotting e Filth – Il lercio. Due romanzi/film cui questo Kill Your Friends rimanda in più passaggi. Nell'uso massiccio di droghe, sebbene qui siano coca e pasticche e non ero. Nella colonna sonora bomba che, come in Trainspotting, mixa sonorità Britpop con pezzi dance/electro: dentro ci sono Blur, Oasis, Radiohead, Chemical Brothers, Prodigy... cosa volere di meglio?
In più c'è l'aggiunta di alcuni brani inediti realizzati per l'occasione, in cui si segnalano quelli della fittizia band svedese The Lazies (cantati in realtà da Frida Sundemo), oltre che della girl band simil-Spice Girls Songbirds, e la geniale hit tamarra “Suck My Dick” di Doof.
A mancare rispetto a Trainspotting sono i classici dei decenni precedenti come Iggy Pop, Blondie e Lou Reed. A mancare rispetto a Trainspotting è soprattutto la capacità di rappresentare un ritratto generazionale epocale e così il risultato finale finisce più dalle parti del comunque valido Filth – Il lercio.


Nel suo prendere un po' di Ellis e un po' di Welsh, Kill Your Friends finisce per assomigliare pure a un update anni '90 di Vinyl. Anche in questo caso il protagonista sembra più interessato a farsi di coca dal mattino alla sera, piuttosto che cercare dei nuovi artisti davvero interessanti. Rispetto alla serie creata da Martin Scorsese, Mick Jagger, Rich Cohen e Terence Winter ambientata negli anni '70, all'alba del punk e della disco, non è però presente più nemmeno quel briciolo di voglia di cambiare il mondo a suon di musica. La disillusione tipica degli anni '90 ha ormai preso il sopravvento.


Oltre a non essere originalissimo, Kill Your Friends non si segnala troppo nemmeno per regia o interpretazioni. Dietro la macchina da presa siede Owen Harris, già regista di alcuni episodi di Misfits e Black Mirror, oltre che dell'interessante BBC tv movie The Gamechangers con Daniel Radcliffe nei panni dell'autore del videogame Grand Theft Auto. Il suo stile è ancora piuttosto acerbo e derivativo, in cerca di una sua direzione personale.

Il protagonista Nicholas Hoult, il bimbetto di About a Boy nonché Nux di Mad Max: Fury Road e soprattutto noto per essere l'ex boyfriend di Jennifer Lawrence, è calatissimo. Nelle droghe e nella parte del discografico apatico. Persino troppo calato, visto che la mancanza di emozioni del suo personaggio si manifesta con una mancanza di espressività persino eccessiva. Gli altri personaggi della pellicola poi rimangono sullo sfondo e qualcuno di loro avrebbe meritato maggiore spazio. Soprattutto lo stagista sfigatello appassionato di musica indie interpretato dal buon Craig Roberts (quello di Submarine e della serie tv Red Oaks) e ancora di più la bionda segretaria del protagonista, sexy e inquietante allo stesso tempo, nei cui panni c'è la rivelazione Georgia King (vista nella sitcom The New Normal), che ricorda vagamente la Chloe Sevigny di American Psycho... sì, ancora American Psycho.


Perché questo Kill Your Idols non è per niente originale, l'ho già detto?
E non è niente di fenomenale e io fino a qui l'ho massacrato alla grande, eppure...

Eppure mi è piaciuto. La sua visione è scivolata via come una delle più veloci ed esaltanti di questo primo scorcio d'anno. Sarà che vederlo è stato come uscire insieme a un vecchio amico che conosci alla perfezione e con cui ti trovi perfettamente a tuo agio. Kill Your Idols è un film per me talmente familiare, che l'avrei potuto scrivere io. Se solo mi mettessi a scrivere sceneggiature, invece di stare a perdere tempo con questo blog.
Kill Your Friends.
Kill Your Blog.
(voto 7-/10)

6 commenti:

  1. Potrebbe piacermi, lo recupererò!

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  2. Lui figo, simpatico e bravo (cioè, qui cattivo).
    Però avrei osato di più, visto lo spunto...

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  3. Non riesco ad immaginarmi Nicholas Hoult come stronzetto, vorrei vederlo

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  4. Già segnato grazie a Ink, anche se la definizione di Vinyl degli anni '90 potrebbe rendermelo meno appetibile ;)
    Lui, odiato fin dai tempi di Skin, il ruolo gli si addice quindi.

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  5. Non mi ispira. Lui però è figo. Cioè la J-Law è stata con Chris Hamster Martin... Kill your bad taste! :-p

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  6. Anni novanta e personaggi fastidiosi: mi sa tanto che dalle mie parti potrebbero partire le bottigliate! ;)

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