Questo è un invito formale.
Siete invitati a leggere il seguente post.
Se poi non la pensate come me, siete liberi...
Liberi di lasciare questo blog. O in alternativa scrivere tra i commenti che sono un coglione e non capisco un cazzo di cinema, anche se tanto sono cose che so già.
(USA 2015)
Regia: Karyn Kusama
Sceneggiatura: Phil Hay, Matt Manfredi
Cast: Logan Marshall-Green, Emayatzy Corinealdi, Tammy Blanchard, Michiel Huisman, Lindsay Burdge, John Carroll Lynch, Toby Huss, Jay Larson, Mike Doyle, Jordi Vilasuso, Marieh Delfino, Karl Yune
Genere: invitante
Se ti piace guarda anche: The Path, Sound of My Voice, The East
The Invitation è il nuovo film di Karyn Kusama. A questo punto vi chiederete: chi kazzo è Karyn Kusama?
E io vi dico che è quella di Jennifer's Body, il teen horror con Megan Fox e Amanda Seyfried che limonano.
A quest'altro punto penserete al peggio. Tutti voi avete detestato Jennifer's Body. Io invece no. Ok, è un film che – forse – avrà anche i suoi difettucci, però secondo me è una delle pellicole più sottovalutate degli ultimi anni. Sì, sarà anche kitsch e trash e a tratti persino una porcatona, ma è una visione parecchio divertente e poi volete davvero parlare male di una pellicola in cui Megan Fox ha la parte della ragazza cannibale?
Cosa siete, scemi?
Tutti hanno odiato Jennifer's Body, io no.
Tutti invece hanno amato questo The Invitation, io no.
Dovrei cambiare il mio nome in Bastian, come quello de La storia infinita, e prendere come cognome Contrario.
Io capisco che il momento per il genere thriller-horror è davvero drammatico. Ne escono un sacco e un sacco sono delle schifezze, così appena ne arriva uno un minimo originale, un minimo decente, subito tutti a gridare al capolavoro.
The Invitation non è malaccio, ha qualche spunto valido, soprattutto nella prima parte riesce a essere piuttosto intrigante e misterioso, quasi come se fosse un Perfetti sconosciuti in versione inquietante (e lo dico non avendo ancora visto Perfetti sconosciuti). La regia di Karyn Kusama anch'essa a tratti regala qualche bel momento, qualche bella inquadratura. A tratti invece esagera con i rallenty. Io non ho niente contro i rallenty. Anzi, li adoro. Adoro i rallenty del film giapponese Confessions. Adoro i rallenty dei video dei Sigur Rós. Se fossi un regista probabilmente girerei un film tutto in rallenty. In questo specifico caso però in alcune scene sono piazzati a caso, senza che ci sia un loro reale bisogno. Si ha l'impressione che Karyn Kusama voglia strafare e voglia dare un tocco autoriale al tutto, quando forse sarebbe stato meglio lasciar perdere.
I livelli recitativi poi non è che siano il massimo. Sono molto televisivi. Io non ho niente contro la tv. Io adoro la tv, o meglio adoro le serie tv. Molte le considero superiori ai film in circolazione. Solo che gli attori presi non è che siano proprio il meglio che la tv offre. Il protagonista Logan Marshall-Green, che vorrei ricordare come il fratello di Ryan Atwood in The O.C., si impegna, è calato nella parte e sembra Tom Hardy. Solo un Tom Hardy senza espressioni.
La sua tipa Emayatzy Corinealdi è la bomba sexy della serie Hand of God, ma non è che sia tutta 'sta attriciona fenomenale, mentre l'interprete dell'ex moglie del protagonista Tammy Blanchard è una che manco in Beautiful la farebbero recitare.
Quanto a Michiel Huisman - per gli amici anche Francesca Michielihuisman - sarà anche un bell'uomo, dopo tutto è quello che in tutte le serie e film in cui compare si fa qualche strafiga come Blake Lively o Emilia Clarke, ma nella parte del padrone di casa inquietante inquieta meno del dovuto.
Gli altri attori di contorno inoltre sono del tutto dimenticabili, anzi è proprio gente che farebbe fatica persino a fare la comparsa, così come i loro personaggi. Capisco che sia un film low-budget, diciamo anche un B-movie, però quelli del casting si sarebbero potuti sforzare un po' di più.
Senza stare a spoilerare troppo, non mi ha poi convinto la parte finale. La sua deriva splatter, tipica di molti horror, mi è sembrata forzata. Come se a voler fare i Tarantino di turno, a regalare un bel bagno di sangue gratuito, si vada incontro al facile applauso del pubblico. In questo modo a me sembra solo che il film eviti di sviluppare le buone intenzioni messe in piedi nella prima parte. Le riflessioni sulla morte e sull'eliminazione del dolore che emergono chiare fin dalla scena iniziale del coyote sembrano portare a spunti religiosi ed esistenziali notevoli e invece... e invece no. Invece il tema della setta viene affrontato in maniera stereotipata (molto meglio come viene trattato nella nuova serie tv The Path o nell'indie movie con Brit Marling Sound of My Voice) e tutto si risolve in una conclusione affrettata. Per non parlare dell'ultima inquadratura, che vorrebbe essere chissà quale colpone di scena, e invece mi è parsa una notevole cazzata.
Una volta avanzate tutte queste critiche, concludo dicendo che vi invito comunque a guardare The Invitation. Ha una miriade di limiti e di difetti, ma è un thriller con alcuni buoni momenti e possiede una sceneggiatura, almeno per la prima metà, dal notevole potenziale. Abbastanza da renderla una visione consigliata, però per favore smettetela di gridare al capolavoro al primo filmetto che passa...
Jennifer's Body: quello sì che era un fottuto capolavoro, uahahah!
(voto 6+/10)
"Cannibal, anche tu hai ricevuto un invito: per andare a quel paese." |
Lo vedremo se capita,non mi pare nulla di imperdibile,ma essendoci Daario di GOT ovviamente sono interessata a prescindere XD
RispondiEliminaUh, quanto mi piaceva Jennifer's Body, qualche anno fa!
RispondiEliminaSul film, più o meno, concordiamo.
Ma, dimmi, The Path è o non è una palla cosmica?
The Path magari può sembrare noiosetto all'inizio, ma già dal secondo episodio mi sono preso bene con i personaggi. E poi diventa anche piuttosto teso e inquietante...
EliminaMa io sono all'ottavo, Marco, ahahahah!
EliminaE allora perché stai continuando a guardarlo?
EliminaAmmettilo che non è niente male! ;)
Perché voglio benissimo a Will Grahm (ehm, Hugh Dancy) e Jesse Pinkman (ehm, Aaron Paul).
EliminaE la parte teen - con il figlio che pare un gggiovane (e vivo, pace all'anima sua) Heath Ledger - è bellina. :)
Non mi era piaciuto per nulla Jennifer's Body, quindi a questo punto potrebbe quasi sembrarmi decente questo. ;)
RispondiEliminaSei il primo che ne parla malaccio...e Jennifer's Body l'ho trovato una schifezza...
RispondiEliminaRifiuto l'invitation e vado avanti
RispondiEliminaHo letto recensioni molto positive, ma non sono ancora riuscito a vederlo. L'unica cosa bella di Jennifer's Body era the body of Jennifer (o meglio, di Megan) :D
RispondiEliminaMa io non ho capito la scena finale, cosa significa?
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