martedì 28 giugno 2016

Tutti vogliono qualcosa, io ad esempio voglio più film così!!





Tutti vogliono qualcosa
(USA 2016)
Titolo originale: Everybody Wants Some!!
Regia: Richard Linklater
Sceneggiatura: Richard Linklater
Cast: Blake Jenner, Zoey Deutch, Glen Powell, Tyler Hoechlin, Ryan Guzman, J. Quinton Johnson, Wyatt Russell, Temple Baker, Juston Street, Will Brittain, Tanner Kalina, Austin Amelio, Dora Madison, Sophia Taylor Ali, Tory Taranova
Genere: cazzaro universitario
Se ti piace guarda anche: La vita è un sogno, Red Oaks, Wet Hot American Summer: First Day of Camp, Animal House, Porky's, American Pie, Le regole dell'attrazione


Tutti vogliono qualcosa. Tutti hanno una passione che li accende. Tutti hanno un talento che cercano di mettere a frutto al meglio...
No, non è vero. Certe persone non sono capaci a fare un cazzo e basta.

Tutti comunque vogliono qualcosa. Richard Linklater ad esempio voleva essere un grande regista, fare dei film particolari e, beh, c'è riuscito. Vedendo la sua variegata filmografia non è subito facile scorgere un filo comune tra le sue differenti pellicole, eppure uno forse c'è, ed è la tematica del tempo, del passare del tempo: Boyhood e la trilogia del “Prima del” ne sono tra le rappresentazioni cinematografiche più efficaci di sempre. Oltre al tempo, a fare da filo comune a molti suoi lavori c'è la passione per il rock'n'roll, come ben testimoniano School of Rock, forse il suo film più “commerciale”, e l'adolescenziale La vita è un sogno, pellicola del 1993 che ci riportava indietro nel tempo fino agli anni '70.

Tutti vogliono qualcosa è stato definito il “sequel spirituale” di quel lavoro. Non da me. Anche se può sembrare una di quelle definizioni assurde e (apparentemente) senza senso che tanto piacciono a me, non sono stato io a coniarla. La pellicola è ambientata qualche anno dopo rispetto alla precedente. Siamo nel 1980, ma il nuovo reaganiano decennio non è ancora entrato nel vivo e Tutti vogliono qualcosa sembra più che altro un omaggio definitivo agli anni '70, nei vestiti e nelle pettinature per lo più inguardabili del periodo, così come nella musica, capace di spaziare dalla disco al punk, dal rockone da stadio a cose più alternative e ricercate. Può sembrare un miscuglio confuso come quello del precedente non malaccio ma nemmeno del tutto riuscito La vita è un sogno (il cui titolo originale non a caso era Dazed and Confused, da una canzone dei Led Zeppelin, mentre il titolo italiano era molto marzulliano) e invece questa volta Richard Linklater è riuscito a dare un senso al tutto. È riuscito a chiudere il cerchio, sebbene a uno sguardo superficiale potrebbe non sembrare una cosa così evidente.


Everybody Wants Some!!, che questa volta “ruba” il titolo a una canzone dei Van Halen, in apparenza è una pellicola cazzara. Un puro guilty-pleasure con cui Richard Linklater sembra essersi voluto rilassare dopo l'impegno mica da poco di Boyhood, le cui riprese sono durate qualcosa come appena un 12 anni. Il regista ha così deciso di ritornare sul luogo del delitto, o meglio nel periodo del delitto, ai tempi del suo terzo film La vita è un sogno, riprendendone le atmosfere e cambiando però storia, personaggi e attori. Se il precedente raccontava l'ultimo giorno di liceo di un gruppo di ragazzi, questa volta le vicende mostrano il weekend prima dell'inizio del college. Tre giorni così densi che si può solo immaginare come potrebbe essere il resto dell'anno scolastico.

"Wow!! Meglio che in Mamma ho perso l'aereo!!"

Tutti nuovi i personaggi, di cui diversi stralunati ed esilaranti, e pure gli attori. Se il precedente La vita è un sogno ha lanciato nomi oggi importanti a Hollywood come quelli di tali Matthew McConaughey e Ben Affleck, chissà che questo Tutti vogliono qualcosa non faccia altrettanto con i suoi giovani poco conosciuti e perlopiù promettenti interpreti. Io punterei i miei soldi non tanto sul protagonista principale, Blake Jenner, giovincello con la faccia da bravo ragazzo lanciato da Glee e ancor prima dal reality The Glee Project, quanto sugli altri.


Il vero idolo del film, che qui con i capelli lunghi sembra un Pavel Nedved coi baffi, è Glen Powell, già idolo della prima stagione di Scream Queens.

Pavel Nedved Glen Powell

Occhio poi a Ryan Guzman, attore già visto in Pretty Little Liars – e va beh – e nel thrillerino con J.Lo Il ragazzo della porta accanto – e va beh di nuovo – e persino in Jem e le Holograms – e va beh una terza volta –.
Sorprende pure Tyler Hoechlin, finora impegnato giusto in seriette terribili come Settimo cielo, Teen Wolf e Supergirl ma che, diretto da un regista come si deve, dimostra di avere del potenziale.


Altro nome proveniente dal piccolo schermo è quello di Zoey Deutch, la figlia di Lea Thompson, l'attrice di Ritorno al futuro cui assomiglia parecchio. La prima volta che l'ho vista è stata nella serie Ringer in cui aveva la parte della figliastra di Sarah Michelle Gellar. Serie pessima in cui mi sembrava un'attrice pessima (no, non ho detto cagna, ma forse l'ho pensato). A partire da Vampire Academy mi sono però dovuto ricredere parecchio sul suo conto: il film era anch'esso modesto, ma lei spiccava alla grande e Richard Linklater prendendola qui come interprete femminile principale sembra averci visto lungo.

"Tua mamma ha girato Ritorno al futuro nel 1985. Qui siamo nel 1980, quindi era troppo giovane per avere già una figlia della tua età..."
"Sì, ma lei in realtà era giovane negli anni '50 e ha avuto me insieme a Marty McFly..."

"Oddio! Con tutti questi salti nel tempo non ci capisco più niente..."
"Nemmeno io!!"

Un cast di giovani molto promettenti che si muovono sulle note di una colonna sonora di vecchi classici che parte da “My Sharona” degli Knack e poi viaggia dagli Chic ai Foreigner, dai Blondie ai Pink Floyd, dalla Sugarhill Gang ai Cars, senza farsi mancare ovviamente i Van Halen. Tutti vogliono qualcosa, ma cosa volere di più da una soundtrack sola?


Nella confusione di questo post siamo ritornati lì, alla confusione, almeno apparente, del film. Una confusione dopata come un trip, ma che in realtà ha una sua lucidità. Tutti vogliono qualcosa è una specie di Alice nel paese delle meraviglie (non a caso esplicitamente citato all'interno della pellicola) live-action ambientato in un college. Un live-action fico, non merdoso come l'Alice in Wonderland di Tim Burton e (forse) il sequel che non ho ancora avuto la voglia (e il coraggio) di vedere.


Un viaggio in stile I guerrieri della notte che però dura non una notte, bensì tre giorni (e tre notti). I protagonisti fanno parte della squadra di baseball del campus, sono gli atleti senza cervello di turno, eppure nel weekend che precede l'inizio dell'anno scolastico provano tutti i vari lati del college, andando per discoteche, ma senza snobbare anche un salto al locale punk e una tappa al party degli artistoidi. Dimostrando che non sono semplici personaggi monodimensionali, come spesso accade in questo genere di pellicole.

Tutti vogliono qualcosa è un film cazzaro, un po' Animal House, un po' Porky's e un po' American Pie. Una pellicola perfetta per l'estate, leggera, eppure... Eppure ha una sua profondità. Senza pretendere di averla a tutti i costi, a modo suo ce l'ha. E, nella loro ricerca confusa di una propria identità, i protagonisti di Tutti vogliono qualcosa sono una rappresentazione perfetta della confusione adolescenziale. A qualunque epoca storica si appartenga, non solo se si è cresciuti tra gli anni '70 e gli '80.
Se proprio vogliamo trovare un difetto al film non è allora la sua apparente mancanza di spessore, quanto il fatto che si parla troppo di baseball ma – hey!! – nessuna pellicola è perfetta.


Tutti vogliono qualcosa. Io ad esempio avrei voluto scrivere un post su Tutti vogliono qualcosa capace di renderne la sua confusione, la sua cazzonaggine e pure quel suo spessore che alla fine in qualche modo emerge. Non credo di esserci riuscito, ma così lascio anche voi lettori liberi di voler qualcosa. Qualcosa tipo un blogger che sa scrivere delle recensioni decenti.
(voto 8/10)

10 commenti:

  1. Per me un po' troppo soft, sono abituato a un Linklater con più strascichi, ma mi è piaciuto ugualmente. A parte, ovvio, per la storia dei diciottenni interpretati da attori che hanno trent'anni e passa. Spicca il tipo di Glee - e maritino di Supergirl, tra l'altro - e Glen Powell, sì, idolo. Mi aspettavo qualcosa di più, ma poco male. :)

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  2. volevo vederlo al cinema, ma c'è rimasto uno sputo... poco male, ho notato che all'aperto lo danno almeno in due date differenti...

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  3. Un po' poco coinvolgente per i miei gusti se non sei su quella lunghezza d'onda. Trovo che la ricostruzione sia stata molto ben curata ma che questa trama tanto tranquilla sia un po' troppo per i miei gusti.

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  4. Con meno entusiasmo, ma è piaciuto parecchio anche me. C'è poco da fare, Linklater ti frega sempre, perchè oltre al tempo, la sua fissa per la nostalgia rende tutto più profondo di quel che sembra.

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  5. Sono molto curioso.
    Anche perchè potrebbe piacere e non poco perfino a me.

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  6. Non lo vedo. Mi basta la rece. Come spesso succede meglio dei film. Le tue almeno. ;)

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  7. Ne sto sentendo parlare in ogni modo possibile, in ogni caso vorrei vederlo, spero a breve ;-) Cheers

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  8. Solo il trailer mi ha messo hype, non vedo l'ora di vederlo!

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  9. Ho capito il messaggio e tutto il resto, ma poteva durare venti minuti e dire ugualmente le stesse cose.
    I personaggi sono un più odioso dell'altro.

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  10. mi hai fatto venire una voglia matta di vederlo!!!

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