sabato 29 giugno 2019

La music di giugno 2019: top e flop superstars





L'estate non significa solo tormentoni. Non preoccupatevi, o forse sì, preoccupatevi: la bella stagione è appena cominciata e ci sarà tempo per dedicare un post solo a quelli. Nella consueta rubrica musicale mensile di Pensieri Cannibali ci occupiamo invece anche di musica “normale”. Sebbene pure qua ci sia spazio per qualche tormentone estivo, soprattutto tra i flop.


Flop del mese

#5 Liam Gallagher

Dopo aver stroncato l'epic fail di Noel Gallagher alle prese con la disco music, per par condicio questo mese è il turno del fratellino. Liam non è passato al “lato oscuro” della dance. Lui è sempre fedele a se stesso. Shockwave è un pezzo rock'n'roll classico con qualche venatura blues, solo che non scatena l'onda d'urto promessa dal titolo, quella presente invece un paio di anni fa nel suo primo singolo solista Wall of Glass.
A Noel manca la dirompenza rock di Liam e a Liam manca la classe compositiva di Noel...
A questo punto vedo un'unica soluzione: una reunion degli Oasis il più presto possibile!




#4 Tiziano Ferro

Un pezzo di Tiziano Ferro prodotto da Timbaland?
Una quindicina d'anni fa avrebbe fatto sfracelli in classifica. Adesso non se l'è filato praticamente nessuno, manco i fan hardcore di Iron Tiziano, che magari avrebbero preferito una nuova Sere nere. Il fatto è che una quindina d'anni per il mondo del pop equivalgono a una quindicina di secoli per il resto del mondo e questa poco buona e molto cattiva copia italiana di SexyBack di Justin Timberlake è arrivata giusto un minimo fuori tempo massimo.




#3 Bruce Springsteen

Era da tempo che non mi rompevo le palle con un disco come con Western Stars di Bruce Springsteen.
Diciamo dai tempi del... precedente lavoro del Boss. 😅
Dico un'altra eresia? No, ne dico altre due. Ho sempre pensato che Springsteen fosse l'equivalente statunitense di Vasco Rossi, oltre che a livello musicale pure per quanto riguarda il suo impatto nazional-popolare. Oppure l'equivalente statunitense di Ligabue, se preferite. Dopo aver sentito il suo ultimo album, comincio a pensare che sia l'equivalente statunitense di Raoul Casadei: musica per la terza età. I minori di 80 anni non accompagnati si astengano, per il loro bene.




#2 Madonna

Madonna sta facendo la stessa fine di Silvio Berlusconi. Entrambi cercano in tutti i modi di restare sulla cresta dell'onda. Entrambi bramano il consenso del pubblico a ogni costo. Entrambi sono ormai stati resi irrilevanti. Madonna dalla nuova ondata di popstar alternative manco maggiorenni capitanate da Billie Eilish. Berlusconi dal suo ex alleato Matteo Salvini. Se al leader (ancora per quanto?) di Forza Italia ben gli sta, per Lady Ciccone un po' spiace. Spiace vederla ridotta così, a tirare fuori un album come Madame X che si sforza con affanno non solo di essere un buon disco pop-disco, cosa che non le riesce più dai tempi di Confessions on a Dance Floor, ma cerca pure di essere un capolavoro sperimentale. Impresa che purtroppo fallisce in maniera misera, si senta quel pastrocchio di Dark Ballet.
Sia Berlusconi che Madonna hanno dimostrato di sapersi rialzare in più di un'occasione, ma adesso il loro tempo sembra ormai irrimediabilmente passato. Ce la faranno a riprendersi una volta di più? E sarà davvero un bene per il mondo se ci riusciranno?




#1 J-Ax

Concludiamo questa carrellata di stelle in declino che paiono ormai soltanto l'ombra di loro stesse con J-Ax. Di recente ho rimesso nella mia playlist Così com'è degli Articolo. Ai tempi il rapper riusciva a parlare del quartiere, vieni a vedere. Oggi racconta sempre e soltanto della trasformazione di un ragazzino disadattato in un adulto imborghesito, pieno solo di stereotipi. Come quelli proposti in Ostia Lido, un pezzo che con enorme fantasia parte come Maria Salvador ed estrae poi un ritornello stile Vorrei ma non posto. Provocandomi un incubo di una notte di mezza estate: intorno vedo solo J-Ax che balla, che balla, che balla.





Top del mese

#6 Miley Cyrus

Nelle ultime settimane Miley Cyrus si è fatta in quattro. Letteralmente in quattro. Cosa notevole persino per una abituata a sdoppiarsi come ai tempi di Hannah Montana. Per la serie tv Black Mirror, Miley si è trasformata nella popstar Ashley O, con le sue riletture in chiave pop commerciale di alcuni brani dei Nine Inch Nails. Ha inoltre preso parte al nuovo ottimo album di Mark Ronson (si veda sotto). Insieme ad Ariana Grande e Lana Del Rey fa poi parte dell'angelico trio di popstar che ha realizzato il brano portante delle nuove Charlie's Angels. E infine è tornata pure in proprio, con una canzone che spakka: Mother's Daughter. Una e trina? No, una e quadrupla!




#5 Dinosaur Pile-Up

Era da tempo che non sentivo un pezzone rock così immediato ed esaltante, e immediatamente esaltante, come Back Foot degli inglesi Dinosaur Pile-Up. Un po' Rage Against the Machine e un po' Red Hot Chili Peppers, un po' Sabotage dei Beastie Boys e un po' Song 2 dei Blur. Era da tempo che non sentivo un pezzone rock così immediato ed esaltante, e immediatamente esaltante. Diciamo dagli anni '90.




#4 Bastille

Amatiodiati Bastille. Non ho ancora capito se la voce così particolare e subito riconoscibile del cantante Dan Smith più mi piace o più mi infastidisce. Non ho capito nemmeno se la loro musica è ruffiana nel suo essere pop e paracula nel suo essere vagamente alternativa, o se è realmente originale e alternativa. Fatto sta che in questo mix di impressioni incerte, al termine dell'ascolto del loro nuovo terzo album Doom Days il sentimento prevalente, o meglio il pollice prevalente, è quello all'insù.


 Bastardi Bastille, anche questa volta mi hanno fregato.




#3 Bat for Lashes

L'amatissima da questa parti Bat for Lashes tornerà a settembre con un album intitolato Lost Girls, che si preannuncia come un lavoro ispirato dalla sua infanzia negli anni '80. Molto 80s non a caso è il primo brano che arriva come antipasto, Kids in the Dark, che pare uscito dalla colonna sonora di Stranger Things. Ci sono quindi tutte le premesse perché venga fuori uno dei miei dischi cult dell'anno. E magari del secolo.




#2 Mark Ronson

Sarò sempre grato a Mark Ronson per aver prodotto Back to Black di Amy Winehouse, uno dei miei album preferiti di tutti i tempi. Poi, va beh, ha fatto anche un sacco di altre cose. Tipo è uno degli autori di Shallow, il pezzo da Oscar di A Star Is Born, per dirne una. Adesso gli sono grato anche per aver tirato fuori il dischetto pop più fresco dell'estate 2019. Ronson fa il suo consueto magistrale lavoro dietro le quinte, lasciando i riflettori a una serie di voci femminili che illuminano i vari malinconici pezzi del lavoro, dalle popstar Camila Cabello e Miley Cyrus a nomi più indie come Lykke Li e Angel Olsen, più la sempre gradita Alicia Keys e qualche artista nuova come King Princess, Yebba, Diana Gordon, Ilsey e The Last Artful, Dodgr. Un sacco di voci differenti, per un album che ha il potere di suonare incredibilmente omogeneo. Il filo comune? Un cuore spezzato, quello di Mark Ronson reduce dal divorzio dalla moglie, che campeggia anche sulla copertina del disco.






#1 Thom Yorke

Tenimmoce accusì: anema e e Yorke. Torna lui e non ce n'è più per nessuno. A questo giro Thom Yorke non inventa qualcosa di nuovo, non rivoluziona il suo stile musicale, ma riprende con gusto e inventiva il discorso avviato ai tempi di Kid A dei Radiohead. Il suo terzo (quarto se si considera pure la recente soundtrack di Suspiria di Luca Guadagnino) album solista Anima comincia con un pezzo alla Idioteque. Traffic è un brano uptempo, la sua versione di un tormentone estivo, quindi con un tormentone estivo fondamentalmente non c'entra un cazzo. Il resto della scaletta procede su territori soft-elettronici sognanti e cinematografici che incantano e danno i brividi. Il mio disco dell'estate è arrivato, e pazienza se di estivo non ha niente. Meglio così. It's the anima, the anima, the anima instinct in me.





Guilty pleasure del mese
Katy Perry

Katy Perry è tornata a fare quello che sa fare meglio. Mostrare generosamente le sue tettone?
No. Cioè sì, anche, ma non solo. Oltre alle tette, è tornata a tirare fuori una hit dal ritornello contagioso che vorrei non finisse mai.




Cotta del mese
Annalisa

Non ho idea di che sapore possa avere un avocado toast, non credo sia il mio genere di cibo preferito, però in compagnia di Annalisa lo assaggerei volentieri.




Video del mese
Shawn Mendes, Camila Cabello

Shawn Mendes. Camila Cabello. Señorita. Più che un semplice video musicale, un incrocio tra una romcom hollywoodiana e un soft porno. Ci piace!




Movie Soundtrack
The Beach Bum

Il nuovo film di Harmony Korine con Matthew McConaughey The Beach Bum è un inno al divertimento come stile di vita. Ciò non significa che non ci sia anche qualche momento più riflessivo. Come la splendida scena accompagnata da una delle mie canzoni preferite di sempre, già usata pure in un episodio di Mad Men: Is That All There Is? interpretata da Peggy Lee.




Serial Music
When They See Us

Tra i suoi vari pregi, l'ottima miniserie When They See Us ha anche quello di ripescare un grande pezzo di rap old-school. Una bomba del 2001. Who We Be di DMX, il cui video passa mentre uno dei protagonisti si trova in carcere.




Spazio vintage
Travis

Voglia di rinfrescarvi?
Ecco il pezzo giusto: Why Does It Always Rain on Me? dei Travis, singolone tratto da The Man Who, disco uscito esattamente o quasi 20 anni fa: il 24 maggio 1999. Ogni volta che la suonavo, si metteva all'improvviso a piovere. Quest'estate però mi sa che non funziona più. A livello meteorologico. A livello emotivo, canzone e album funzionano invece ancora. E alla grande.




5 commenti:

  1. Ovviamente conosco solo quelle brutte. Ferro osceno, Annalisa sempre adorabile, Mendes e Cabello bellissimi ma lui mi piace più quando si lagna con le ballad lente.

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  2. Yeah per i Bastille.
    Mi chiedo invece come mai del flop di Ferro. No, non perché mi stupisce, sia chiaro, mi stupisce che non abbiano pensato fosse fuori tempo massimo :)

    Moz-

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  3. Concordo con l'opinione sul disco di Tiziano Ferro: una delle cose più brutte e fastidiose sentite in radio in questo periodo. Mentre su Springsteen e J Ax dissento per motivi diversi: il primo ha realizzato un disco melodicissimo molto gradevole (ovviamente per chi si aspettava la grinta del Boss di trent'anni fa, sarà stata una delusione, ma il ragazzo comincia ad avere una certa età), mentre sull'ex Articolo 31 vale il contrario, cioè che Ale continua a fare la sua strada a dispetto degli anni che passano (anche la collaborazione con Fedez era stata una buona accoppiata). Non è Mozart ovviamente, ma solo un personaggio da musica leggera, anzi leggerissima senza troppe menate dietro.

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  4. Madonna sta facendo la stessa fine di Silvio Berlusconi. Entrambi cercano in tutti i modi di restare sulla cresta dell'onda.... Mi hai fatto morire ahahahahah concordo con Tiziano Ferro, che peccato :-( però quella di J-AX mi piace molto forse perchè sono di Ostia? Ahhaha

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  5. Sarà che sono un tamarro, ma a me Ostia Lido diverte. E poco importa se Ax si sia imborghesito. ;)

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