mercoledì 29 gennaio 2020

Serial Killer di Gennaio 2020: Sex Education, The New Pope e altro





Poteva forse mancare la rubrica sulle serie TV di Pensieri Cannibali, in questo 2020 iniziato proprio alla grande, tra potenziali nuove guerre mondiali e minacciosi virus?
Certo che poteva mancare, però l'anno avrebbe fatto ancora più schifo ed è una cosa che non potevo permettere. Che inizi quindi la prima puntata del 2020 di Serial Killer.




Serie top del mese

Sex Education
(stagione 2)
"Tranquillo, signor agente: la rubrica si chiama Serial Killer, ma è solo un gioco di parole.
Non si parla davvero di serial killer."
"Mi spiace, ma siete comunque in arresto."

Il rapporto che si crea con le serie TV è simile a quello con le persone. Ci si può innamorare a prima vista di una serie. A me è capitato ad esempio con Beverly Hills 90210, il mio primo amore. Si può anche avere un ritorno di fiamma inaspettato, com'è successo con il recente revival BH90210.

Si può anche provare un'iniziale irritazione nei confronti di una serie. A me ad esempio Chilling Adventures of Sabrina ai tempi dei primi episodi mica piaceva. L'irritazione però poi si è trasformata in attrazione. Come succede negli amori da romcom, dove lui e lei all'inizio si odiano e alla fine si amano.

Si può frequentare una serie così, senza impegno. Guardandola come un guilty pleasure. Cosa che non significa che non si possa comunque trasformare in qualcosa di duraturo. Si veda Riverdale.

Si può pure iniziare a frequentare una serie volendogli bene come a un amico, come uno scopamico. È quanto ho fatto con Sex Education stagione 1. Le volevo bene, la trovavo sexy, ma niente più. Con la stagione 2 i sentimenti invece hanno cominciato a crescere. Dalla friend zone sono passato all'amore vero e proprio nei suoi confronti. Dalla terza stagione, se si farà e mi auguro proprio di sì, allora cosa mi devo aspettare? Che vorrò sposarla?


Volevo fare la rockstar
(stagione 1)

Recupero su RaiPlay consigliato numero 1: Volevo fare la rockstar. La storia vera di una blogger che racconta la sua vita quotidiana si è trasformata in una fiction Rai che si lascia guardare più come una serie ammeregana, sebbene con una piacevole e poco abusata ambientazione nell'Italia del Nord Est, che non come una fiction Rai. Anche perché qui si parla di una giovane madre single, che ha avuto due gemelle al di fuori del matrimonio quando aveva appena 16 anni. Nei suoi panni c'è la bella Valentina Bellè, e dico bella come complimento, ed è pure brava, quindi se volete andate a rompere le palle ad Amadeus e non accusate me di sessismo. Non ho intenzione di fare un passo indietro.

Cooomunque, la protagonista interpretata dalla Bellè è una ex 16 and pregnant ormai cresciuta che non crede nel matrimonio, con un fratello sessualmente confuso forse gay e una madre tossica forse ex tossica. Non proprio la classica famiglia del Mulino Bianco, o la classica famiglia da fiction Rai.

"Dei personaggi così sulla Rai?
Ma ne siamo sicuri?"


Liberi tutti
(stagione 1)

Recupero su RaiPlay consigliato numero 2 (no, non sono pagato da RaiPlay per la promozione): Liberi tutti. La nuova creatura seriale di Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, che insieme al compianto Mattia Torre erano gli sceneggiatori di Boris, la serie che ha rivoluzionato il mondo delle serie italiane. Ecco, se c'è qualcosa che manca, se c'è qualcuno che manca a Liberi tutti è proprio Mattia Torre, con quel suo tocco leggero e allo stesso tempo profondo, ironico e pure drammatico. Come comedy comunque Liberi tutti funziona bene e, pur non raggiungendo i livelli di cultaggine di Boris, ci regala un nuovo gruppetto di personaggi bizzarri e familiari che vivono in una comunità di cohousing romana chiamata il Nido. Cos'è il cohousing? È in pratica una versione contemporanea delle comuni hippie di una volta. Per saperne qualcosa di più potete andare a guardare questa serie che quindi risulta istruttiva, oltre che un sacco divertente.

"Secondo me, per parlare di tutte queste serie italiane, Cannibal Kid è stato pagato dalla Rai. È proprio un venduto."
"Hey, un momento. Noi per girare questa serie siamo stati pagati dalla Rai..."
"Siamo proprio dei venduti anche noi."


Serie così così del mese

The New Pope
(episodi 1-4)

Fratelli e sorelle, prima di tutto voglio dirvi che io sono sempre stato un fan di Paolo Sorrentino e ho apprezzato tutte le sue pellicole, così come ho adorato The Young Pope. Negli ultimi tempi devo però riconoscere che qualcosa tra noi si è rotto. La crisi è cominciata con Loro, il film su Silvio Berlusconi da cui mi attendevo cose enormi e che invece si è rivelato un lavoro così così. A livello visivo sempre impressionante e stiloso, ma per contenuti e originalità il più debole della sua carriera. Ho pensato che Sorrentino avesse cominciato a ripetere se stesso. Impressione confermata da The New Pope. La visione del papato, della religiosità e della sessualità a essa connessa è sempre molto particolare, se vogliamo persino più spregiudicata che in passato. Il New Pope John Brannox interpretato da Essere John Malkovich inoltre anch'esso non è certo il classico Papa, o quello che ci aspetteremmo essere un Papa. Solo che a questo giro, almeno per quanto riguarda i primi episodi, le sorrentinate si fanno sempre più fini a loro stesse, tra suore nane e Marilyn Manson, e nel loro voler essere sorprendenti e shockanti a tutti i costi non riescono più a stupire come un tempo. Ma soprattutto: Lenny Belardo, quanto mi manchi?

"Wait. What is a Sorrentinata?"
"I am a little Sorrentinata."
"And I am a big Sorrentinata."


Spinning Out
(stagione 1)
"Sento puzza di serie trash."
"Io invece sento puzza di piedi. Ti allontani, per favore?"

Spinning Out è una serie con Kaya Scodelario, l'idola di Skins, nei panni di una pattinatrice su ghiaccio bipolare. Lo spunto ideale per una storiona sportiva tipo gli anime degli anni '80 con un'ambientazione e dei drammi alla Everwood, e magari persino qualche spunto dark-folle in stile Il cigno nero. Così è in effetti, ma solo fino a un certo punto. La serie si rivela un guilty pleasure parecchio godurioso all'inizio, peccato che stufi un po' troppo in fretta. Come andare sul ghiaccio coi pattini. Sì, è curioso provare, però poi che palle.



Serie flop del mese

Messiah
(stagione 1, episodio 1)
"Baciamo le mani."
"Guarda che sono un messia, non un mafioso."

Quando gli americani parlano di religione e di Medio Oriente, sono come un elefante in un negozio di cristalli. Pur partendo da uno spunto iniziale curioso, con le indagini su un presunto nuovo Gesù Cristo, questa Messiah, per lo meno dal primo episodio, non sembra fare eccezione. Il disastro è assicurato.



Guilty Pleasure del mese
La pupa e il secchione e viceversa
"Notizia dell'ultima ora: Cannibal Kid si è bevuto il cervello, è ufficiale."

Lo so che tecnicamente non è proprio una serie TV. Anzi, non lo è per niente. Il mio guilty pleasure televisivo del mese è invece un reality show. Erano anni che non seguivo regolarmente un reality show. Dalle prime edizioni del Grande Fratello. O dalla prima de La pupa e il secchione. Ed è proprio quest'ultima che ha sancito il mio ritorno alla TV più trash. Roba che al confronto Pretty Little Liars può essere considerato un prodotto per palati fini. La pupa e il secchione e viceversa è una versione più egualitaria, al passo coi tempi, del format. Insieme alle solite coppie di pupe e di secchioni in quest'edizione si aggiungono infatti anche alcune coppie “viceversa”, ovvero di secchione insieme a dei pupi. In questo modo non è più oggettificato solo il corpo femminile, ma anche quello maschile. In questo modo non sono solo le belle belle in modo assurdo vengono mostrate come delle oche superficiali e poco acculturate, ma lo sono pure i belli belli in modo assurdo. Giustizia è fatta.
Nonostante questo accorgimento, lo show non è che sia diventato particolarmente politically correct. È sempre una goliardata unica, da qualche parte tra American Pie e le avventure di Pierino, perfetto per staccare per qualche oretta il proprio cervello da secchioni e pensare come dei pupi. Ovvero non pensare.


Cotta del mese
Victoria Pedretti (You)

L'amichevole stalker di quartiere Joe Goldberg, interpretato da Penn Badgley, ha cambiato città, si è spostato da New York City a Los Angeles, ma non le sue abitudini. Il maniaco perde il pelo, non il vizio. Al di là del cambio di location, la sensazione di déjà vu è molto forte ed è probabilmente per questo se la visione di You non mi sta catturando come la prima, che, con quel suo inatteso mix tra Gossip Girl e Dexter, si era rivelata uno dei guilty pleasure seriali più accattivanti degli ultimi anni. Anche in questo caso se non altro non manca la ragazza di turno da seguire insieme a Joe. Dopo la sexy bionda Elizabeth Lail, questa volta tocca a una bellezza meno convenzionale. L'attrazione nei confronti di Victoria Pedretti, già vista in Hill House e in una piccola parte in C'era una volta a... Hollywood, cresce di episodio in episodio, così come la voglia di stalkerarla sui social. Perché, in fondo, c'è un Joe Goldberg che si cela dentro ognuno di noi.



Serial Music
The New Pope

Se le prime puntate di The New Pope non mi stanno entusiasmando in pieno come vorrei e la mia Fede nelle sorrentinate negli ultimi tempi sta vacillando un pochino, c'è sempre un aspetto per cui a Paolo Sorrentino non si può dire niente: la sua abilità di deejay e di selezionatore musicale. Per la sigla di The New Pope è andato a pescare un pezzo strafigo, tamarro e allo stesso tempo alternativo, in grado di far ballare il pubblico più fighetto come quello più indie. E pure le suore. Si chiama Good Time Girl ed è dei Sofi Tukker, un duo di New York City dalle sonorità dance house, ma in certi tratti pure con un che di bossa nova brasiliana. Almeno da un punto di vista musicale, il regista italiano non delude mai.






11 commenti:

  1. Sorrentino ha sbagliato a replicare sul Vaticano. La storia è sgradevole.

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  2. Una cosa è sicura, la serie flop assolutamente evitabile ;)

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  3. Messia bocciato? :O
    Non me lo aspettavo.
    Sex Education devo iniziarlo, mentre mi incuriosisce la serie con Tirabassi.

    Moz-

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  4. Sorrentino come dj è una garanzia, come regista sta deludendo sorprendentemente anche me. Sono solo al terzo episodio ma fatico ad ingranare, come fatica ad ingranare pure la storia senza Lenny...

    Con le serie Rai continuo a mantenere i miei pregiudizi, se non arrivassero poi valanghe di titoli americani/inglesi gli cercheri posto, ma come si fa?

    Vade retro a te, infine, per quel Pupe e Secchione, nemmeno sotto tortura!

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  5. A me Volevo fare la rockstar sa di una versione all'italiana super cheap di Shameless. Non mi ha convinto ma forse le ho dato il due di picche troppo presto!

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  6. Sex Education 2 io l'ho trovato meno accattivante della prima stagione. Più frivolo. Tuttavia si lascia certamente vedere.

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  7. Io invece mi sono innamorata subito di Sex Education e questa seconda stagione non ha fatto altro che confermare questo grande amore :)

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  8. Non ho ancora visto The New Pope, ma spero che possa non perdere quello che era stato lo Young.
    Che non sei tu. Ahahahahah!

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  9. Sono incuriosito dalle serie italiane... Gli darò un'occhiata, grazie per averle consigliate ;)

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