sabato 25 aprile 2020

Cosa mi lasci di te: han fatto un film su un cantante di Christian Music e me lo son pure visto





Cosa mi lasci di te
Titolo originale: I Still Believe
Regia: Andrew e Jon Erwin
Cast: KJ Apa, Britt Robertson, Nathan Parsons, Melissa Roxburgh, Shania Twain, Gary Sinise, Abigail Cowen

Un biopic musicale su un cantante ambientato negli anni '90 che è anche un Malattia Movie adolescenziale con Britt Robertson come protagonista femminile?
Dio, hai voluto farti perdonare per questo inizio d'anno non proprio stupendo, regalandomi il mio film ideale?



Non avevo soltanto fatto i conti con un “piccolo” dettaglio. Cosa mi lasci di te non è un film che racconta la vita tormentata di una rockstar maledetta dei 90s. Non siamo dalle parti di Kurt Cobain, e nemmeno da quelle di Jeff Buckley. La storia vera narrata da codesto film è invece quella del famosissimo cantante Jeremy Camp.


Non l'avete mai sentito prima, né di nome né di musica?
È normale. È perfettamente normale. A meno che non siate patiti di musica cristiana contemporanea, o se preferite Christian Music, e in tal caso: tutto bene? Non avete niente di meglio da ascoltare?
Dagli Stati Uniti nel corso dei decenni ci sono arrivate varie mode, quella della Christian Music per fortuna no.


La Christian Music è come la musica normale, solo più moscia. Anziché di sesso, droga & rock'n'roll, parla di Dio, Gesù & fede'n'fede. C'è stato un periodo in cui andava persino il Christian Metal, e a dirla tutta qualche gruppo, come i P.O.D., non era nemmeno malvagio.



Jeremy Camp comunque non fa Christian Metal, né Christian Rock, bensì Christian Pop. Una musichetta acustica che sembra la versione addolcita di Ed Sheeran. E già Ed Sheeran non è che faccia musica hardcore. I miei sogni di avere una pellicola bella grunge, bella alternative rock anni '90, è quindi andata a farsi benedire. È proprio il caso di dirlo.

Al di là delle fastidiose canzonette buoniste da oratorio di Jeremy Camp, l'unica canzone normale suonata in colonna sonora è Sweet Disposition dei Temper Trap, che però è un brano del 2008, quindi non ha molto senso usarla in un film che è ambientato tra la fine degli anni '90 e i primi anni zero. In altre parole: chi ha curato la colonna sonora di questo lavoro è un autentico incompetente. Non sono nemmeno stato maleducato.


Se il film a livello musicale fa schifo e come biopic è ancora peggio, con il protagonista che passa dall'essere un perfetto sconosciuto a riempire arene senza che venga mostrato come o perché, spreca del tutto l'ambientazione anni '90 non solo a livello sonoro, ma anche a livello di look e di immaginario. Gli unici elementi chiaramente 90s presenti sono i telefonini primordiali e i lettori CD portatili, per il resto potrebbe benissimo essere ambientato nel presente e nessuno ci farebbe caso. Come pellicola adolescenziale poi fa decisamente pena, visto che il protagonista interpretato da KJ Apa, il rosso di Riverdale qui ancora più insopportabile, si comporta in maniera sempre molto matura, sembra uscito da Settimo Cielo e pensa solo a sposarsi, metter su famiglia e alle sue canzoni di merda. Ok, questa volta sono stato un po' maleducato.



Pure come Malattia Movie è decisamente scarsetto. È del tutto privo di ironia, al contrario di altri titoli analoghi dell'ultimo decennio come Colpa delle stelle o 50 e 50, e non regala particolari emozioni. Pur provandoci. Senza contare che ci sono delle scene religioseggianti francamente imbarazzanti, e del tutto evitabili. Mancano invece del tutto scene di sesso, persino quelle iper-patinate o tagliate sul più bello che mettono in genere in questo tipo di film. Si intravede giusto un bacetto innocente, e soltanto dopo il matrimonio, ovviamente.

"Mi fai entrare in camera tua per dire le preghiere insieme a te?"
"Adesso è così che si dice fare all'amore?"
"No no, io voglio veramente pregare. Cos'hai capito, creatura assatanata?"

Si salva allora solo la star femminile, Britt Robertson?
Sì e no. La sfortunata protagonista di serie prematuramente, e ingiustamente, cancellate come Life Unexpected, The Secret Circle e Girlboss, e di potenziali blockbuster poi rivelatisi flop come Tomorrowland - Il mondo di domani e Lo spazio che ci unisce, pure questa volta non è che abbia avuto molto culo. Cosa mi lasci di te è uscito nei cinema statunitensi giusto pochi giorni prima della chiusura per pandemia ed è poi stato distribuito per il mercato on-demand in streaming un paio di settimane dopo. Senza contare che ATTENZIONE SPOILER pure il suo personaggio non è che sia proprio fortunatissimo FINE SPOILER.

C'è poi inoltre da dire che avendo ormai 30 anni, Britt forse dovrebbe smetterla, oltre che con i drammoni country sentimentali in stile Nicholas Sparks come La risposta è nelle stelle, pure con i ruoli da adolescente. E a dirglielo è un eterno finto giovane come il sottoscritto Cannibal Kid, che forse dovrebbe cambiare il suo nome in Cannibal Man. O addirittura Cannibal Sir?

"Se vi sembro illuminata da una luce divina, no, non è un caso."

La cosa più incredibile del film è che in Italia, così come in altri paesi del mondo, i produttori hanno deciso di distribuire una versione più "light" rispetto a quella originale arrivata negli Stati Uniti. Da noi infatti la parola Dio è stata spesso sostituita da "universo" o "destino" e sono state tolte alcune scene troppo esplicitamente religiose. E se questa è la versione meno religiosa, posso solo immaginare quale inferno possa essere quella originale.

Insomma, se non siete dei fanatici religiosi cristiani, non fatevi trarre in inganno dal sapore teen, dall'ambientazione 90s, dal potenziale drama, dal cast di belloni e di bellone e dalla componente musicale. Dio vi salvi da questa visione!
(voto 4/10)

"Perché Cannibal è così blasfemo. Perché?"




5 commenti:

  1. Mi sa che neanche la presenza di Brit potrà farmelo sorbire...

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  2. Aaaah ok ho visto che è su Prime. Lo eviterò elegantemente.
    P.S.
    Ma non sapevo che i P.O.D. facessero Christian metal

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  3. Roba teen e roba cristiana. Direi che me ne tengo ben bene alla larga.

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  4. Quando l'ho visto disponibile mi sono chiesta due cose: com'è che la carriera di Britt Robertson l'ha portata a partecipare a questo film? Vuoi scommettee che il Cannibale se lo guarderà?
    In attesa di capire se Britt è tristemente bollita per sempre, sono felice di aver indovinato, ma me ne terrò anch'io alla larga avendo tutti gli ingredienti per farmi correre a gambe levate!

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  5. due cose personali da aggiungere: non subisco minimamente il fascino attoriale di KJ Apa, che non ha, a questo punto, immagino, e per quanto riguarda Britt, perché (mi chiedo) fa sempre stessi ruoli e stessa faccia da bambolina capitata per caso in una storia sfigata? ci provo a farmela piacere ma proprio non mi riesce. Troppo bella? No, forse troppo statica. Non lo so ma non la sopporto più.

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