lunedì 27 aprile 2020

Top e flop di aprile 2020: è stato un grande mese, se non altro per la musica





E' stato un grande mese!
Per la musica. Per il resto mica tanto.
Ecco alcune cose che sono passate - virtualmente - da casa mia negli ultimi giorni.



Flop del mese

2. Irama feat. Francesco Sarcina

Irama già da solo di solito non è che sia un granché. Ma c'è qualcosa di molto peggio: Irama con la "preziosa" collaborazione di Francesco Sarcina che, per chi beato lui non lo sapesse, è la fastidiosa voce dei Le Vibrazioni.




1. Black Eyed Peas

Okay. I Black Eyed Peas non sono mai stati dei geni musicali. Agli inizi apparivano come una versione commerciale dei Fugees. Come ascolto guilty pleasure però per lungo tempo hanno funzionato più che bene. Da qualche anno a questa parte, diciamo da quando Fergie è uscita dal gruppo, non hanno oramai invece più senso di esistere. Il loro nuovo singolo "Mamacita" sarebbe anche divertente, se fosse concepito come una parodia del genere reggaeton. Invece questi sul serio fanno.




Top del mese

6. Rolling Stones

"Living in a Ghost Town". Un pezzo scritto profeticamente un anno fa e finito in questi giorni di quarantena. A 70 anni e passa suonati, in tutti i sensi, Mick Jagger e compagni suonano più contemporanei di molti colleghi giovinastri.



La vera chicca del periodo comunque i Rolling Stones ce l'hanno regalata con la rilettura ognuno da casa propria di un loro classico, You Can't Always Get What You Want, per il concerto evento benefico via webcam One World: Together at Home.




5. EOB (Ed O'Brien)

In un mondo di Thom e di Jonny, io sono Ed O'Brien.
All'interno dei Radiohead, le forze creative principali in genere sono considerate il cantante Thom Yorke, autore anche di vari interessanti dischi da solo e della colonna sonora del Suspiria di Luca Guadagnino, e il chitarrista Jonny Greenwood, abituale compositore delle soundtracks dei films di Paul Thomas Anderson. Attenzione adesso però anche all'altro chitarrista Ed O'Brien, che ha appena pubblicato il suo primo album solista "Earth", dietro allo pseudonimo di EOB, che poi sono le sue iniziali. Ma va?
Un mondo sonoro chitarroso piuttosto indefinibile, complice la voce di Ed, non immediatamente identificabile. Non quanto quella di un Thom Yorke, per dire. Tra folk ed elettronica, un disco adattissimo per viaggiare senza muoversi di casa.




4. Tash Sultana

"Pretty Lady" dell'emergente Tash Sultana è un pezzo fatto di poco: una voce leggera, una chitarra delicata, un'atmosfera ultra chill. Fatto di poco, ma che emoziona molto. In un mondo ideale sarebbe la canzone dell'estate. Ma questo è tutto fuorché un mondo ideale.




3. The Strokes

"The New Abnormal". Quale migliore titolo per i tempi in cui viviamo?
Se l'esordio degli Strokes "Is This It" faceva suo malgrado da colonna sonora perfetta per gli strani giorni post-11 settembre 2001, il loro nuovo The New Abnormal è la soundtrack ideale per gli attuali strani giorni di quarantena. Ha una certa indolenza costante che lo accompagna, ma ha anche lampi di speranza, rappresentati a livello musicale da una frizzantezza da rock anni '80, con Billy Idol e gli Psychedelic Furs come modelli dichiarati.
La differenza? Nel 2001 erano una folgorante scoperta, adesso sono una rassicurante conferma.




2. Sorry

Sorry, Strokes. Il gruppo rock più cool in giro una volta eravate voi, oggi sono loro. I Sorry da Londra, Inghilterra. Il loro album d'esordio "925" è incendiario e sorprendente. Basti prendere il pezzo d'apertura "Right Around the Clock", in cui nel ritornello stravolgono in maniera allucinata "Mad World" dei Tears for Fears, anche nota per la versione di Gary Jules presente nel film Donnie Darko. Nelle loro mani è diventata ancora più mad, e il resto del disco non è da meno.




1. Fiona Apple

Ci sono i cantanti normali. E poi c'è Fiona Apple. Lei fa categoria a parte. Lei sta in un mondo a parte. Fin dalla prima volta che l'ho vista, nei video che passavano su MTV del suo primo album Tidal, si capiva già che in lei c'era qualcosa di differente. Volevano venderla come la nuova Alanis Morissette, ma lei non poteva essere incasellata nel mondo dello showbiz. Nel suo discorso di ringraziamento per l'MTV Video Music Award vinto come Best New Artist nel 1997 ha detto tra i fischi: "This world is bullshit" e da lì in poi si è allontanata sempre di più dalle luci dei riflettori e dal mondo dello show business.



In auto-quarantena da anni, da prima che diventasse un obbligo, comodamente da casa sua ha inciso il suo nuovo album, Fetch the Bolt Cutters, appena uscito. Il primo da 8 anni a questa parte, il quinto in totale. Quindi, se volete recuperarvi la sua intera discografia, in un mezzo pomeriggio ce la potete fare e, credetemi, ne vale la pena.

Com'è Fetch the Bolt Cutters?
E' qualcosa di inaudito. Nel senso che è qualcosa di differente da qualunque cosa abbiate mai ascoltato o possiate sentire in giro. E nel senso di qualcosa di incredibile, in senso buono. Qui dentro più che una playlist di canzoni c'è una collezione di mantra tribali, ipnotici, primitivi. Qualcosa di totalmente anti-commerciale, che però ha la capacità di ficcarsi in testa manco si trattasse di un tormentone estivo. Come "Relay", che con il giusto remix potrebbe persino diventare una hit dance. O come "Cosmonauts", che ha un ritornello da sogno, nel senso che Bono, Chris Martin e Ed Sheeran se lo sognano di notte un ritornello del genere. Peccato che poi il pezzo a un certo punto prenda una deriva schizzata e quindi non lo sentirete mai in radio.

C'è la musica normale. E poi c'è la musica di Fiona Apple, che "non è lo stesso fottuto campo da gioco, non è lo stesso campionato, e non è nemmeno lo stesso sport" [cit.].




Guilty Pleasure del mese
Cara & Fedez

Dopo Anna che la si becca nel Bando sopra il booster, questo mese è il turno di fare un salto alle feste di Pablo, insieme a un'altra giovincella della scena più o meno rap/trap italiana. Cara è una cantautrice 20enne di Crema, il suo vero nome è Anna Cacopardo, nel suo curriculum vanta partecipazioni al Tour Music Fest di Mogol e al concorso di Area Sanremo Tour 2017 e ora, complice il featuring di Fedez Ferragni, ha azzeccato la sua prima hit nazionale. Adesso che vi ho detto chi è Cara, resta comunque un mistero, chi è Pablo?

"Non mi viene proprio in mente chi possa essere, questo Pablo."




Video del mese
Achille Lauro

Riguardo alla canzone, c'è da dire che "16 marzo" a un primo ascolto mi faceva troppo l'effetto da ballatona epica da stadio di Vasco. E non lo dico come complimento. Adesso però mi piace. Mi fa venire i brividini. Complice il video musicale.

Achille Lauro + Benedetta Porcaroli (cotta del mese) + stile anni '90 = una gran cannibalata, che te lo dico a fare?




DJ Set del mese
Jo Squillo e Fat Girl Slim

In questo periodo di quarantena si stanno mettendo tutti a fare dei DJ Set. Dovrei cimentarmi anch'io, se solo avessi una console professionale. O dei manichini. Tra chi sta spopolando in Italia c'è Jo Squillo, tornata più che mai sulla cresta dell'onda grazie a un set casalingo con tanto di manichini ricco di energia e anche un filo inquietante. Diciamo che i suoi DJ set sono un incrocio tra un cinepanettone e un episodio di Twin Peaks.




Dalla Gran Bretagna arriva invece una DJ tutta nuova che, come si può intuire dal suo nome d'arte, è una figlia d'arte. Nelly Cook alias Fat Girl Slim, 10 anni, è l'erede in tutti i sensi di Norman Cook alias Fatboy Slim. E si sente. Check it out now, the funk soul daughter.




Concerto del mese
Post Malone x Nirvana Tribute

Non sono un fan di cover band e tributi, ma questo tributo ai Nirvana messo in piedi per raccogliere fondi per la lotta al Coronavirus dal trapper Post Malone, insieme a qualche amichetto come Travis Barker dei Blink-182, spacca! Se non vi fidate di me, fidatevi di Courtney Love e Krist Novoselic, che hanno personalmente approvato l'esibizione.

Qualcuno potrà lamentarsi perché non hanno suonato la loro canzone più celebre ma, come dice un tipo in un commento presente su YouTube: "Not performing "Smells Like Teen Spirit" is probably the most Nirvana thing ever." E molto in stile Cobain anche l'outfit scelto da Post Malone, una vestaglia da donna.






5 commenti:

  1. Preparata solo per gli Strokes, che pur non convincendomi del tutto (troppi falsetti, lagnosità stiracchiata che a volte esagera) hanno quella sonorità che riporta subito a quel lontano 2001 (DUEMILAUNO?!?) che mi fa stare bene.
    Devo chiedere scusa ai Sorry che sono ora di diritto fra i prossimi ascolti da fare essendo tornate legali le passeggiate lunghe con il cane e mascherina, mentre poco mi convince il terzo Radiohead, più per la voce che per il pezzo.

    Altro da rimediare: Fiona Apple, che la sigla di The Affair è stata la cosa più bella della terza e della quinta stagione ;)

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  2. Non ho capito su cosa suonava Charlie Watts nel video casalingo di You Can't Always Get... scatole?

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    1. Credo siano dei bauli.
      E suona pure la poltrona. :)

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  3. Achille Lauro piace molto anche a me :)

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  4. Una selezione che mi trova stranamente d'accordo. Stai per caso migliorando i tuoi gusti musicali? ;)

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