Non è che siano successe poi così tante cose nell'ultimo mese, a livello televisivo.
È solo arrivata la serie di maggior successo nel mondo degli ultimi anni, o qualcosa del genere, sono usciti una manciata di altri show davvero notevoli, è arrivata pure un'inaspettata e clamorosa delusione, ma a parte questo direi niente di che.
Serie Top del mese
Squid Game
(stagione 1)
Qualche giorno fa Netflix ha fatto sapere quali sono le sue serie più seguite di sempre. Sì, l’ha comunicato il Sig. Netflix in persona. Al primo posto c’è Bridgerton e lascio a voi ogni commento al riguardo. Poco dopo, è uscita la notizia che una nuova serie sudcoreana ha superato, e pure in maniera netta, i numeri di Bridgerton. Va così. Un giorno sei la serie più seguita del mondo, il giorno dopo c’è già qualcuno che ti ha fatto le scarpe.
Non c’è niente da fare. Viviamo in un mondo spietato e competitivo e a ricordarcelo è proprio la serie sudcoreana fenomeno del momento in questione. Si chiama Squid Game e con Bridgerton non ha niente a che fare. Per farla breve, può essere definita come un incrocio tra Parasite e Battle Royale. Fondamentalmente tratta il dramma della povertà come se fossimo in un thriller di David Fincher alla The Game o Fight Club. Di più non vi dico, aggiungo solo che l’hype che circonda Squid Game è giustificato. Senza manco che ve ne accorgete, ne diventate dipendenti. Su di me almeno ha avuto tale effetto. E se le prime cinque puntate non sono niente male, dalla sesta diventa qualcosa di devastante. Se non avete ancora iniziato questo gioco, pardon questa serie, cosa diavolo state aspettando?
"Oh mio Dio, mi sono dimenticata di guardare Squid Game!" |
Maid
(miniserie)
Dietro al fenomeno Squid Game, nella classifica delle più viste su Netflix c’è una serie su una ragazza povera in canna che lascia il compagno insieme alla figlia di due anni e trova lavora come domestica. Ma cosa mi dici Maid?
Sì, si chiama Maid e può apparire come una piccola serie neorealista e triste, invece è una serie grandiosa, brillante e ricca di trovate a livello di sceneggiatura e regia.
"Lavorare come domestica non è brutto come può sembrare da questa foto... forse." |
Ok, ogni tanto è un po’ triste, ma senza crogiolarsi nel pietismo. Con in più una protagonista allucinata e allucinante, Margaret Qualley, che qua ha l’occasione di recitare insieme a sua madre anche nella realtà, una sorprendente Andie MacDowell in versione pazza.
"Mamma, sembri Crudelia De Mon." "Ma grazie tante!" "Veramente non era un complimento." |
Ispirata alla storia vera raccontata da Stephanie Land nel suo libro best seller, è realizzata dai produttori di Shameless e Una donna promettente (cioé anche Margot Robbie sempre sia lodata), e in effetti prende qualcosa da entrambi i titoli. Si piange, si ride, si rimane sorpresi perché ogni episodio è diverso dal precedente e coinvolge sempre di più. Cominciate a guardarla e spargete la voce. Difficile riesca a superare Squid Game in classifica, ma mai dire Maid.
Midnight Mass
(miniserie)
Una serie religiosa molto bella che evita di essere bigotta ed è pure un po’ horror?
No, non è un miracolo. Prendete Settimo cielo e mettetelo da parte, meglio se con un bestemmione. Midnight Mass è la nuova creatura seriale di Mike Flanagan, già autore delle splendide The Haunting of Hill House e The Haunting of Bly Manor. Questa volta non si parla di case infestate, bensì di un'isoletta sperduta in culo ai lupi abitata da poco più di 100 anime, Crockett Island, dove tutto cambia all'arrivo di un nuovo prete. Presente le Hawaii?
Ecco, questa non c'entra niente. Non è un'isola di quelle fighe, col sole, la gente sempre in costume da bagno. È un posto tristissimo dove l'unico divertimento è... la Chiesa. In effetti a Crockett Island durante la messa ne succedono delle belle e non ci si annoia di certo. Grazie al giovane prete, la religione cristiana torna così a essere di moda, un po' come il rock dopo l'avvento dei Måneskin. Midnight Mass non sarà una serie miracolosa, ma ci va vicino. Un gruppo italiano che, piaccia o meno, risuscita il rock, quello sì che è un vero miracolo.
"Mmm... la prossima volta mi sa che è meglio se me ne vado a Ibiza, va." |
Kevin Can F**k Himself
(stagione 1)
Kevin deve andarsene a f*****o!
AHAHAHAHAHAH
No, non sto scherzando. È davvero un c******e. E come i c******i della peggior specie, non si rende manco conto di esserlo.
AHAHAHAHAHAH
Cosa ridete? Sono serio. Roba da ammazzarlo.
AHAHAHAHAHAH
Se persino sua moglie, una fenomenale Annie Murphy, vuole farlo fuori, chi sono io per fermarla?
AHAHAHAHAHAH
No, davvero. Guardate che quella non sta bene. Se continuate a ridere così come degli idioti nel pubblico delle sitcom, quella è capace di far fuori pure voi.
AHAHAHAHAHAH
Nemmeno questa era una battuta. Comunque, lo sapete che Matteo Salvini è un politico rispettabile e un uomo meraviglioso?
Ecco, questa era una battuta, e proprio adesso voi non ridete?
Ma allora siete più c******i di quel c******e di Kevin!
AHAHAHAHAHAH
Serie Flop del mese
Scene da un matrimonio
(miniserie)
Ci va coraggio a rifare Davide Mengacci, figuriamoci Ingmar Bergman. In pratica, nel giro di pochi giorni sono arrivate due nuove versioni di Scene da un matrimonio. Una è la riproposizione dello storico programma condotto da Davide Mengacci con cui qualcuno come me è cresciuto negli anni '90. E guarda caso non mi sono ancora mai sposato. Il nuovo show è condotto da Anna Tatangelo e non l'ho ancora mai visto, anche perché una che per anni è stata insieme a Gigi D'Alessio, cosa può saperne di matrimonio?
L'altra è il remake dell'omonima miniserie scritta e diretta da Ingmar Bergman nel 1973. A cimentarsi nell'impresa ci ha provato Hagai Levi, il co-creatore di The Affair. Qualcuno doveva però avvisarlo che confrontarsi con un maestro come Bergman è un'impresa persa in partenza. Tecnicamente, il nuovo Scene da un matrimonio è anche girato in maniera impeccabile e interpretato alla grande da Oscar Isaac e Jessica Chastain (per altro fisicamente molto simile a Liv Ullman, protagonista dell'originale), al punto che si fa fatica a credere non siano sposati tra loro anche nella realtà.
Madre e figlia... Ah no. |
Il problema è: dove sono le emozioni? Come provare anche solo un briciolo di empatia o simpatia per i due protagonisti chiacchieroni?
Lei è la regina di ghiaccio. Roba che al confronto Elsa di Frozen è una chica muy caliente. Lui è un insopportabile uomo zerbino. Uno di quelli, come i protagonisti degli horror, cui vorresti solo gridare: "Esci subito da questa casa, mettiti in salvo!", ma loro non ti ascoltano mica. Inoltre, io in genere amo i film e le serie ricchi di dialoghi, solo che qui si esagera. Mio Dio, tacete un secondo, almeno per prendere fiato!
Guardare Scene da un matrimonio è come sbirciare a casa di una coppia di cui non te ne fregava niente, e di cui al termine della visione te ne frega ancora di meno. Come scrive Zerocalcare nella sua stupenda recensione a fumetti: "Li volevo schiaffeggià in ogni singolo fotogramma. Gli vorrei far levare la figlia e affidarla a una comunità che campa di scommesse sui combattimenti tra galli. Crescerebbe meglio".
Come direbbe invece Greta Thunberg, connazionale di Bergman: "Sono solo bla bla bla".
O come diceva Sandra Mondaini, una che di scene da un matrimonio insieme a Raimondo ne ha vissute parecchie: "Che noia, che barba. Che barba, che noia!".
"Sandra Mondaini mi ha levato le parole di bocca." |
Guilty Pleasure del mese
You
(stagione 3)
"Qualcuno ci sta osservando. Maledetti stalker!" "Da che pulpito..." |
Dopo la seconda criticata stagione, è arrivata la terza criticatissima stagione di You. Personalmente a me continua a divertire un sacco. Divertire?
Sì, lo so che è una serie in cui ci sono un sacco di morti. Non come in Squid Game o in Grey's Anatomy, ma si difende bene. Se alla prima stagione poteva essere considerata più che altro una serie thriller, adesso è diventata soprattutto una black comedy, che nei nuovi episodi massacra la "perfetta" vita nei sobborghi di provincia americani. You insomma è un guilty pleasure che con Me funziona ancora alla grande.
Cotta del mese
Madison Iseman (I Know What You Did Last Summer)
"Oh no, hanno scoperto che ho ascoltato Sangiovanni come una bimbaminkia per tutta l'estate!" |
Confrontarsi con So cosa hai fatto è un'impresa davvero ardua. Non tanto perché fosse un capolavoro irreplicabile. Io lo considero un classico dei 90s con cui sono cresciuto, però obiettivamente si tratta di un'opera minore di Kevin Williamson, il "papà" di Scream e Dawson's Creek.
L'impresa ardua è reggere il confronto con le protagoniste di quella pellicola, Sarah Michelle Gellar e Jennifer Love Hewitt. Da sole erano notevoli, insieme erano devastanti. Roba da sanguinamento dal naso costante. Come fare a sostituirle?
La protagonista della serie I Know What You Did Last Summer, libero adattamento televisivo del film anni '90 So cosa hai fatto e pure dell'omonimo romanzo anni '70, è Madison Iseman, già vista in un altro reboot, quello di Jumanji. Non sarà Sarah Michelle Gellar, non sarà Jennifer Love Hewitt, però è pur sempre un bel vedere. Soprattutto considerando che si sdoppia nella parte di due sorelle, una zoccola e l'altra seriosa, ed è questa finora la carta vincente di una serie reboot più convincente di quanto si potrebbe immaginare.
Episodio del mese
Il ragazzo della 6B - The Boy from 6B, S01E07
(Only Murders in the Building)
Dopo il devastante sesto episodio di Squid Game, volevo rilassarmi con qualcosa di leggero e disimpegnato. Ho così optato per proseguire nella visione della serie comedy-gialla Only Murders in the Building. Non sapendo che questi al settimo episodio hanno tirato fuori una genialata, con una puntata "sordomuta" che è un autentico gioiellino. Non siamo ai livelli de "L'urlo che uccide (Hush)" nella quarta stagione di Buffy l'ammazzavampiri, ma "Il ragazzo della 6B (The Boy from 6B)" è comunque una chicca da gustare in religioso silenzio.
Carino Squid Game, ma essendo molto avvezzo ai prodotti orientali, non mi ha dato l'idea di essere così innovativa. Mentre Bridgreton mi ha divertito per la modernizzazione del mondo vintage in cui è ambientata.
RispondiEliminaSono quasi al passo, che continuano ad uscire troppi titoli e continuo a prendermi indietro. Mi mancano solo le scene di un matrimonio fra due bellissimi, e spero di non rimanerci scottata.
RispondiEliminaOk ok, mi mancherebbero anche i tuoi guilty pleasure, ma sono troppo guilty.
Quanto ai cicloni Netflix, Maid batte Squid Game 3-0, per i numeri non sono tutto.
Only Murders sembra scritto per la patita di podcast crime che è in me, mentre felice di vedere qualcun altro apprezzare quello stronzo di Kevin, pardon, quella grande di una Annie Murphy!
Testimonianza
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